Chiamatemi pazzo, ma io ho un’idea tutta mia di come rientrare ai vertici d’Europa. Se avete pazienza di arrivare sino a fine articolo, vi spiego la mia “azzardata” visione. Niente di nuovo, niente di inventato, l’esempio c’è e si chiama Bayern München. Fermi, sono consapevole che hanno delle risorse irraggiungibili (a cominciare dal possesso di uno Stadio) per il Milan al momento, la mia riflessione è soltanto su un modello da seguire.
Trovo interessante la gestione dirigenziale bavarese, perché sono una Società che si rinnova ogni anno “impercettibilmente”, un cambiamento così sensibile da non aver mai compromesso gli equilibri interni ed esterni della squadra. Un concetto chiaro: ritoccare e non rivoluzionare. 
Infatti hanno storicamente mantenuto con costanza i vertici tedeschi ed europei. Questo a parer mio perché hanno una certa continuità alla ricerca di equilibrio e di stabilità nel gestire i molteplici settori del Club. 

SITUAZIONE MILAN
Diciamolo, il tifoso milanista è legato agli allori del passato, fermo ai ricordi di quando il Milan poteva competere nel mercato globale, alzava coppe al cielo e faceva dell’inno della Champions il proprio motivetto. Fermi nell’esasperante e frustrante speranza nel ritorno di grandi glorie. È ancora fattibile? Le risorse economiche fanno poco sperare. 
A una squadra come il Milan, che da solo un anno si può dire abbia trovato una sua identità, è necessario un progetto di più anni. Bisogna approcciarsi al futuro a corto, medio e lungo termine.

In un calcio dove vi sono compagini europee irraggiungibili economicamente, con colossi come il City, PSG e Real Madrid, che si possono permettere coloro che sono stati i calciatori migliori al mondo dell’anno precedente. Un altro esempio la Juventus, che vanta più del doppio di monte ingaggi dei rossoneri e non rientra tra i primi 10 Club in Europa, per valore complessivo della rosa. 
Come può un Milan ritornare competitivo nel Mondo a queste condizioni? 

Per raggiungere alti livelli bisogna ragionare con un progetto ed è quello che sembrerebbe in parte fare la Società, puntando i giovani. Forse è arrivato il momento di investire maggiormente e per farlo non intendo solo nella prossima campagna acquisti, bensì per il futuro.

MERCATO BAYERN MÜNCHEN
Ritornando al Club bavarese, è molto interessante come si muove nelle campagne acquisti. 
Se guardiamo il mercato di entrate e uscite degli ultimi anni, si può notare che non hanno liste lunghissime di giocatori in entrata. Acquisti mirati di spessore e soprattutto di giovane età. Nessuna spesa folle, o meglio, nessun investimento che vada troppo oltre alle cessioni effettuate. Addirittura nell’estate 2018, quando è stato scoperto Davies, il Bayern München ha avuto un Bilancio Trasferimenti positivo di 74 milioni di euro. Nel 2019 negativo di 85 milioni (soprattutto per l’acquisto del fratello di Theo) e nel 2020 di 40 milioni. Ciò vuol dire che negli ultimi 3 anni hanno investito solo 51 milioni dalle proprie casse nel mercato, ringiovanendo la squadra e riducendo il monte ingaggi (quindi andando ulteriormente ad ammortizzare l’investimento). Chiaramente non hanno dovuto rinnovare particolarmente una rosa già forte così (costruita negli anni) e allora la domanda che mi sorge spontanea è la seguente: come sono arrivati sin qui? Quante altre squadre investono di più e ottengono molto meno in Europa. La mia personale conclusione è che il Bayern München può contare su altre risorse. 

GIOVANI E VIVAIO 
Il Bayern può usufruire su una seconda squadra dal valore di 20 milioni, che milita in Terza Categoria. Mentre la rosa più importante tra le Primavere italiane è quella dell’Inter e Atalanta che valgono qualche paio di milioni. In un discorso a lungo termine, capite come possa essere costantemente avvantaggiata una squadra come il Bayern con tutti i talenti che preleva e cresce. I giovani sono chiaramente scommesse, un investimento spesso a fondo perso. Ma di quei 5 ragazzi su cui il Bayern ha puntato, 3 sono un buco nell’acqua, 1 viene venduto a squadre minori ricavandone una plusvalenza e l’ultimo è il giocatore che porta avanti la Storia del Club. Questa è la chiave con cui il Bayern da fine anni 60’ è sempre con costanza tra le finaliste delle Competizioni Europee (togliendo le 30 campionati vinti).

GESTIONE VIVAIO
Il sistema della Primavera a parer mio non è assolutamente funzionale per crescere giocatori. Mette giovani promesse nelle condizioni di giocare in un ambiente privo di esperienza e competizione, quando, utilizzando esempi come la Spagna e Germania, avresti la possibilità di garantire esperienza in leghe minori confrontandosi con campionati più competitivi e di maggiore esperienza e non solamente con altri 17-20enni.
Allorché penso: sarebbe ideale ed efficace se il Fondo Elliot investisse su una squadra di Serie C, utilizzandola come ambiente per poter fra crescere al meglio talenti e chiaramente investire affinché ci siano quest’ultimi in rosa.

PASSI DA COMPIERE:
Prima di tutto, questo sguardo rivolto al futuro, non deve escludere il presente. Il Milan deve raggiungere degli obiettivi per ottenere una certa stabilità economica. Ciò che penso e, da tifoso, sarei disposto a rinunciarvi è l’ambizione di vincere nei prossimi 2-3 anni, bensì ridurre l’aspettativa alla qualificazione alla Champions League. Che deve rimanere l’obiettivo a corto termine, poiché garantirebbe un’entrata economica e un’appetibilità (sia a livello di Marketing, sia a livello di giocatori) da più anni ormai persa. 
Questo sacrificio per un progetto più a lungo termine, che garantirebbe la “stabilità e costanza alla Bayern” in un non troppo lontano futuro. La mia visione è quindi composta dai seguenti punti:

  1. Potenziamento Staff “Talent Scout”;
  2. Acquisto squadra filiale in C1 (Berlusconi ha acquistato il Monza con poco meno di 3 milioni)
  3. Trasferimento dei giovani considerati più meritevoli dalla Primavera;
  4. Investire 20-25 milioni in giovani talenti italiani e internazionali (17-21 anni);
  5. Inserire qualche giocatore di carisma ed esperienza per aiutare nel processo di crescita;
  6. Effettuare scambi “interni” secondo un concetto di meritocrazia nelle campagne acquisti.
  7. Godersi gli usufrutti fra qualche anno e mantenere il concetto negli anni avvenire. 

CONCLUSIONE 
Sono milanista e ho sofferto di malinconia, ho voglia di riscatto e di vivere le emozioni che ho provato sino al 2010. Io credo in questa alternativa e non credo ci si debba limitare a spendere sul mercato cifre folli. 
Azzardato? Forse, ma credo che gli esempi di Società funzionali ci siano e sarebbe un peccato non prenderne esempio. 
Come disse Confucio: “pazienza è potere: con il tempo e la pazienza, ogni foglia di gelso diventa seta.”