Ho fatto passare qualche giorno prima di scrivere questo pezzo.
Il derby d'Italia come sempre e tanto per cambiare continua a far discutere, parlare, per i veleni. Anche dove non ci sono, li si devono creare ad arte. L'arte del veleno. Siamo dei maestri in ciò. Non sforniamo più arbitri campioni, calciatori campioni, ma veleni, sì. In questo non ci supera nessuno. Non è concesso sbagliare, qualsiasi sbaglio verrà letto come frutto di un complotto. Al complotto. Arrivano le armate dei crociati. Evidentemente o ci sono troppe menti "malate" oppure gli effetti di calciopoli sono così radicati  e devastanti che si andrà avanti per decenni ancora con questo modo di vivere il calcio. Una partita importante per il calcio italiano che qualche ora prima è stata preceduta da una sfida che ha visto l'ex juventino CR7 essere preso a pallonate da un formidabile Liverpool. Un derby di Premier che per quanto competitivo possa essere non ha neanche un decimo del veleno che è stato coltivato qui in Italia. Che si giochi a Milano, che si giochi a Torino, poco cambia. Il risultato sarà sempre lo stesso. Tutti i mali del mondo vengono fuori nel derby d'Italia.
Una partita che va oltre il calcio, una partita politica. Anche se la si giocasse a biglie, al tiro alla fune, o in qualsiasi modo possa essere affrontata questa disputa si andrà sempre alla ricerca del complotto perfetto. Se ne uscirà mai? Si riuscirà per una volta a limitarsi solo ed esclusivamente al calcio giocato? Ad accettare le cose da campo? Quando ciò accadrà e se mai accadrà significherà che saremo diventati veramente un Paese migliore.
Non è sicuramente questo il tempo giusto per assistere alla trasformazione del derby d'Italia ad un fatto esclusivamente da campo. Perchè il Paese sta vivendo un periodo scombussolato, dalla tensione sociale alle stelle, stanco da due anni di pandemia e incattivito all'inverosimile ed il derby d'Italia altro non fa che in questo momento a rispecchiare lo stato in cui effettivamente si trova l'Italia.
Un Paese dove l'odio è di casa, dove il complotto è di casa, dove la colpa è sempre degli altri meno che la propria.