E alla fine, il primo dei due round del derby di Milano, se lo aggiudica l’Inter, com’era facilmente prevedibile, d’altra parte. I nerazzurri di Conte hanno praticamente dominato tutta la partita, mentre il Milan, che ha costruito praticamente nulla e raccolto ancora meno, ha giocato una partita di sofferenza, cercando di ripartire quando possibile: ovvero mai.
Il calcio però è fatto di episodi, e nel primo tempo, dopo ben quaranta minuti di assedio interista, i milanisti vengono fuori con un contropiede che rischia di portarli clamorosamente in vantaggio: è il calcio, un gioco che non conosce nessuna logica. Nessuna logica però sembra non conoscerla neanche il Var -, strumento che in realtà dovrebbe funzionare proprio su di essa-, che sempre sul finire del primo tempo, annulla un goal all’Inter per un fuorigioco millimentrico che però in realtà non c’era. Hanno vinto ugualmente direte voi. Già, ma qui si tratta appunto di episodi, e se il Milan fosse riuscito a resistere novanta minuti, chiudendo sullo 0-0? Cosa sarebbe successo? Sicuramente questo “episodio” avrebbe assunto molta più importanza, scatenando una polemica di dimensioni gigantesca. Caro arbitro Damato, ti è andata davvero “di lusso”.
 

Una scienza esatta
Il motivo per cui la “video assistant referee” è riuscita a entrare nel mondo del calcio è solamente uno: eliminare l’errore umano. Stiamo parlando quindi di una vera e propria “macchina” che non potrebbe e sopratutto non dovrebbe sbagliare, eppure in questi due anni di errori se ne contano una marea. Ieri sera per esempio, è stato annullato un goal a Lautaro Martinez per un fuorigioco di Brozovic -l’argentino aveva segnato dopo la sua conclusione- grazie proprio al var, salvo poi però scoprire che in realtà il croato era perfettamente in linea con l’ultimo difensore.
Una situazione difficile da analizzare, in cui millimetri e millisecondi possono in un attimo stravolgere tutto; è proprio qui che dovrebbe entrare in scena la tecnologia, sentenziare senza lasciare il minimo dubbio. Eppure c’è Castrovilli che si sta chiedendo come sia stato possibile che gli assistenti ai monitor non abbiano visto la famosa simulazione di Mertens in Fiorentina-Napoli, e da ieri sera, c’è anche Lautaro che sicuramente si starà chiedendo come sia possibile che uno strumento ideato per guardare anche al più insignificante -ma in questi casi fondamentale- millimetro, gli abbia annullato un goal regolare.
Insieme a tutti quelli del campionato scorso, ovviamente.