"Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza", così recita la poesia "Trionfo di Bacco e Arianna" di Lorenzo de' Medici. Una frase che suona a pennello dopo il Milan devastante di queste ultime partite contro Roma, Lazio e Juventus. Un "trionfo di Ibra e Pioli", ovviamente con tutti i meriti dell'organico rossonero che lavora a gonfie vele. Ibra e Pioli su tutti, perché sono i pionieri di questo nuovo vecchio Milan che risulta essere devastante e non teme niente e nessuno, eppure sono prossimi all'addio.

Del doman non c'è certezza, di fatto: sarà davvero Ragnick a ricoprire tutti i ruoli, rendendo obsoleti Paolo Maldini e Stefano Pioli? Lo stesso Rangnick che sposa appieno la filosofia dell'ad Gazidis nel valorizzare i giovani, escludendo dunque 'vecchi' capisaldi di questa squadra come Ibrahimovic e Kjaer?
Sebbene le rivoluzioni portano sempre una boccata d'aria fresca e sono generalmente viste di buon occhio, non sembra essere così per i tifosi rossoneri, che di rivoluzioni ne hanno viste fin troppe. Nonostante l'annata disastrosa 2019/2020, i tifosi preferirebbero mantenere ciò che di meraviglioso c'è ora, per costruire in futuro.
Solo il futuro potrà dirci se l'eventuale esonero del mister Pioli sarà l'ennesimo sbaglio, così come accadde per l'esonero di Gattuso. Soprattutto, scopriremo se l'incognita Ragnick può davvero funzionare in una realtà italiana, estranea al ruolo di coach manager.
Chi vuol esser lieto, sia: tralasciando i fantasmi del futuro, godiamoci l'attuale imponenza di un ritrovato vecchio Milan.