Terminata la fase a gironi della Champions League, le squadre attendono il sorteggio di Nyon del prossimo lunedì 16 dicembre, per apprendere la composizione della griglia degli ottavi di finale della massima competizione europea.

Al fine di comprendere, con un minimo di senso critico e non fazioso, quale possa essere, in questo momento, la squadra favorita per la vittoria finale, non è proprio il caso di affidarsi ai commentatori ed opinionisti estemporanei del nostro calcio. Costoro, come tutti gli anni, inseriscono la Juventus tra le principali favorite (se non la favorita) per l’esito finale, dimenticando, o molto più probabilmente facendo finta di ignorare, quale sia il livello del calcio nostrano in Europa di questi ultimi anni.

Personalmente, ritengo infatti che l’aver raggiunto da parte della squadra bianconera la finale della competizione per ben due volte negli ultimi cinque anni sia stata un’autentica impresa e, ove la Coppa fosse stata vinta, un miracolo calcistico, forse irripetibile.

Anche per questa edizione, la situazione non è affatto cambiata e, per confortare la considerazione, mi rifaccio alla rappresentazione oggettiva e lucida della situazione, offerta, come ogni anno, dalle quote dei principali bookmaker, pubblicate prima degli accoppiamenti degli ottavi di finale.

Operando una media delle quote definite da cinque tra i principali siti di scommesse, la classifica delle favorite che ne deriva è la seguente: 1° Manchester City (4); 2° Liverpool (5,6); 3° Barcellona (6,8); 4° Paris Saint Germain (8,1); 5° Bayern Monaco (8,6); 6° Juventus (10,8);7° Real Madrid (14,6); 8° Atletico Madrid (24,4); 9° Tottenham (24,4); 10° Chelsea (32,6); 11° Napoli (36,4); 12°Lipsia (42,2); 13° Borussia Dortmund (46,4); 14° Atalanta (76); 15° Valencia (82,6); 16° Lione (109,8).

Il quadro è emblematico e rappresenta la fedele fotografia dei valori in campo, secondo gli esperti dei vari bookmaker, in quanto ciascun sito esaminato riporta, preso anche singolarmente, la stessa classifica sopra indicata, con quote sostanzialmente identiche.

Entrando nel dettaglio della griglia, si rileva in particolare che la Juventus è solo sesta (nonostante il primo posto nel girone con cinque vittorie e un pareggio) ed è quotata ad oltre 10 volte la posta e che l’Atalanta, cenerentola della competizione, si lascia comunque dietro due frequentatrici costanti del calcio europeo quali Valencia e Lione e ciò a dimostrazione del valore espresso dalla società bergamasca.

Sul presupposto che il mercato di gennaio non sia tale da determinare stravolgimenti nella rosa delle squadre (ad esempio: Neymar al Barcellona o Pogba al Real Madrid), a parere dello scrivente, la classifica stilata dagli scommettitori presenta le seguenti riserve critiche:

  • il Barcellona e il PSG meriterebbero il posto, dietro il Manchester City, sul podio delle favorite, con retrocessione del Liverpool in quarta posizione, in quanto (i) il Barcellona ha una tradizione consolidata, una rosa di livello assoluto e un numero 10 che si farà strada nel calcio…; (ii) il PSG sembra più quadrato rispetto agli anni scorsi e ha una linea d’attacco formidabile, forse la migliore in assoluto; (iii) il primo (e forse unico) obiettivo del Liverpool di quest’anno è la Premier, a digiuno di titoli nazionali da 30 anni;
  • il Real Madrid dovrebbe avanzare di due posizioni, superando senza dubbio la Juventus ma anche il Bayern. E’ un fatto consolidato che le merengues si risveglino in primavera quando le partite sono senza appello e l’eliminazione agli ottavi dello scorso anno è un’onta che deve essere cancellata.
  • la Juventus dovrebbe scalare a ritroso di una posizione ed essere inserita al settimo posto dietro Real Madrid e Bayern e restare davanti all’Atletico Madrid. La squadra bianconera, a livello di undici titolare e di rosa complessiva, è nettamente indietro rispetto alle prime quattro e non è allo stesso livello dei blancos e dei tedeschi. Se in attacco, la “rinascita” di Higuain e Dybala sta compensando la scarsa vena di Ronaldo (che però ha abituato da sempre ad entrare in forma a febbraio) e le croniche assenze di Douglas Costa, è a centrocampo e in difesa che la Juventus entra in crisi. Nella zona centrale, i due innesti di pregio, Rabiot e Ramsey, non si sono ancora inseriti (per un motivo o per l’altro) e mi riesce difficile immaginare che lo facciano nel prosieguo della stagione. In difesa, l’assenza di Chiellini e il punto interrogativo circa le sue condizioni al momento del rientro, hanno reso e rendono il reparto vulnerabile. Inoltre, ultimo ma non ultimo, il fatto che in campionato appaia scontato che il duello con l’Inter proseguirà sino al termine della stagione, potrebbe indurre la squadra (e il suo allenatore) a dare priorità al raggiungimento dell’obiettivo meglio contendibile, ovvero lo scudetto;
  • il raggiungimento della finale lo scorso anno e l’arrivo di Mourinho dovrebbero comportare un posizionamento del Tottenham sicuramente davanti all’Atletico Madrid e con una quota più bassa rispetto a quella indicata;
  • il Napoli, per quanto fatto vedere nel doppio confronto con il Liverpool nella fase a gironi, meriterebbe di posizionarsi davanti al Chelsea e comunque di entrare nel novero delle prime dieci favorite della competizione.

L’auspicio è che il sorteggio degli ottavi riservi alle squadre italiane accoppiamenti, che consentano di sperare nel passaggio del turno per almeno due squadre su tre e che ai quarti di finale si possa poi assistere ad un derby nazionale, perché ciò consentirebbe che alle semifinali sia presente quantomeno una formazione tricolore…ma, forse, sto andando un po’ troppo di fantasia.

Prima di chiudere si impone un doveroso pensiero all'Atalanta, che ha realmente compiuto un'impresa memorabile.

Alla composizione dei gironi, tutti avevano, per il vero, ipotizzato che la qualificazione agli ottavi di Champions da parte dei bergamaschi sarebbe stata fattibile, tenuto conto che Dinamo Zagabria e Shakhtar Donetsk erano da considerarsi avversarie non trascendentali. Ma è altrettanto vero che dopo le prime tre partite con tre sconfitte, 3 gol fatti e 10 gol subiti, neanche il più spericolato degli scommettitori avrebbe puntato 1 euro sul passaggio del turno della Dea.

Erano quindi seguiti i soliti commenti degli pseudo-intenditori calciofili di casa nostra sulla immaturità dell’Atalanta, la inesistente dimensione europea, etc.

Invece, contro ogni pronostico, la squadra di Gasperini si è costruita la qualificazione nelle prime due partite di ritorno del girone, compiendo un autentico capolavoro nella terza contro lo Shakhtar a Donetsk. In Ucraina, l'Atalanta, obbligata a vincere in una sorta di spareggio per la qualificazione, si è presentata con una formazione priva di Zapata e Ilicic e con un Muriel a mezzo servizio, in sostanza, quindi, priva dell’attacco titolare.

Ciononostante, in campo ha dimostrato una grande maturità, colpendo nel momento giusto e sfruttando le lacune difensive degli avversari. Ad onor del vero, occorre precisare che è stata anche fortunata perchè l'arbitro ha graziato Muriel del secondo giallo quando la partita era ancora in parità. Ma mai come in questo caso vale la locuzione latina audentes fortuna iuvat (ovvero “il destino favorisce chi osa”)

Sono convinto che in primavera se riuscirà a recuperare al meglio i suoi uomini migliori e se conserverà la straordinaria freschezza fisica, l'Atalanta non finirà di stupire, disputando alla grande – e senza alcuna pressione - le partite degli ottavi. D'altra parte ha già incontrato nel girone la squadra più forte del lotto delle sedici, che hanno superato la fase dei gironi. Dopo la goleada subita in Inghilterra, l’Atalanta è riuscita a pareggiare a San Siro contro il Manchester City ed è stato il mattone fondamentale per il superamento del turno.

Il viatico per gli ottavi a favore della Dea è stato pronunciato proprio dall’allenatore del Manchester City, quel Pep Guardiola, considerato il miglior allenatore al mondo. Il tecnico catalano ha infatti dichiarato che giocare contro l’Atalanta è come andare dal dentista, perché si soffre sempre.

 

Per concludere, restando entro l’ambito dei confini bianconeri e del tifo irriducibile per la Vecchia Signora, (connotato imprescindibile dello scrivente), la speranza è che la Juventus – nonostante tutte le riserve sopra indicate (e altre che non ho citato per non annoiare) – riesca a smentire i bookmaker e tutti gli scettici come il sottoscritto.

Alla mia squadra chiedo di giocare con umiltà, dignità, coraggio e determinazione e di giungere sino a dove il verdetto del campo le consentirà di arrivare, giocandosela però, come sempre, sino alla…fine. Si tratterà, in ogni caso, di scrivere altre pagine della leggendaria storia di un grande amore in…bianconero.