Ieri sera si è giocato l'ottavo di finale della Coppa Italia 2017/18 a San Siro tra la prima in classifica della Serie A e la quinta del girone B della Serie C.
E' stato molto divertente leggere i simpatici botta e risposta social da parte delle due società, con quella sana e simpatica autoironia dei friulani che comunque celava una voglia di espugnare San Siro e fare la storia.

Non si può negare che ieri sera tutta l'Italia non nerazzurra abbia tifato per i coraggiosi neroverdi, ma non per questioni di antipatia verso l'Inter, perché ci sarebbe potuta essere qualsiasi altra squadra al posto dei nerazzurri, ma solo perchè ci piace l'idea che nel calcio ci possano ancora essere delle favole, soprattutto dopo l'exploit del Leicester di Ranieri.

E questa favola non si è avverata solo per via della lotteria dei rigori, dopo 120' di grande combattimento nella scala del calcio in quella che per molti di loro era la partita più prestigiosa della carriera, perlomeno fino ad oggi. E dopo aver portato la serie di penalty ad oltranza, dopo che il portiere Perilli aveva fatto sognare tutti i 4000 tifosi presenti a San Siro e tutti quelli da casa, il giapponese Yuto Nagatomo ha posto fine alle loro speranze, quasi dispiaciuto di averlo fatto.
E dispiaciuti parevano anche tutti i giocatori dell'Inter e soprattutto Spalletti, che si è quasi scusato con Colucci per averli eliminati così.
Il tecnico toscano ha voluto prendersi pubblicamente la colpa della prestazione, ma è sotto gli occhi di tutti come i giocatori hanno giocato con eccessiva sufficienza la sfida quasi schernendo gli avversari.
Vedevamo le facce dei vari Perisic e Co. che anche dopo che Gagliardini sbaglia il rigore continuano a sorridere, quasi come a dire: "guarda che questi ora credono davvero di poter vincere".

Purtroppo in questo caso i più umili hanno perso la sfida, sono tornati a casa a mani vuote. Perché possiamo consolarli e far loro migliaia di complimenti e dire che sono comunque i vincitori morali, ma la verità è che adesso tra qualche tempo non si ricorderà più nessuno di loro. Nello sport purtroppo è così, viene solo ricordato chi vince.

Complimenti infiniti al Pordenone, che ha fatto sognare mezza Italia!