Ormai è certo, o quasi: Li Yonghong sarà il prossimo patron del Milan... ad interim! Li non ha la potenza economica necessaria per mantenere il Milan, quindi è palese che dietro di lui si celi il vero misterioso proprietario. Ricordo come si disse lo stesso di Erick Thohir nel momento in cui divenne principale azionista dell'Inter. Oggi più che mai esiste la quasi totale certezza che dietro il magnate indonesiano ci sia stata, sin da subito, la presenza si Suning a condurre l'orchestra. Torniamo indietro di qualche mese, luglio. Fininvest comunica che una cordata di imprenditori cinesi è interessata all'acquisto del Milan tramite l'advisor Sal Galatioto. Il braccio destro dell'italoamericano, Nicholas Gancikoff, inizia a lavorare fianco a fianco con Adriano Galliani, avallando o respingendo le varie trattative di mercato e non solo. Come mai, dopo essersi esposti così tanto, Galatioto e Gancikoff, insieme alla cordata che rappresentano, vengono estromessi nel giro di pochi giorni dalla trattativa che vedrà "vincitore" Li Yonghong e la propria cordata? Evidentemente il broker cinese ha estratto il coniglio dal cilindro proprio in chiusura. Deve essere un coniglio alquanto grosso se Sonny Wu, 1,5 miliardi di patrimonio, non viene considerato all'altezza di guidare il Milan. SES firma il preliminare con Fininvest e tutto sembra andare per il verso giusto, con il pagamento della caparra pre-closing nei tempi previsti. Prima del closing, previsto per fine novembre, emergono rumors sui potenziali investitori presenti all'interno del fondo SES. Si fanno i nomi di società guidate dallo Stato Cinese e grosse banche molto vicine allo stesso. Si pensa subito ad un grande colpo di Fininvest che, in pratica, vende la società Milan direttamente allo Stato. Poi accade qualcosa di incomprensibile, almeno personalmente: lo Stato Cinese decide di mettere un freno agli investimenti, per così dire, "ad alto rischio" come l'acquisizione di club calcistici. La domanda che mi sono posto sin da subito è stata "perché lo Stato Cinese si sarebbe impegnato così tanto ad agosto per acquistare il Milan, sapendo che da lì a pochi mesi avrebbe introdotto il blocco all'esportazione dei capitali anche di aziende statali o parastatali?" Non ha alcun senso tutto ciò. Come sappiamo, la trattativa si è arenata, prolungata a dismisura. Ed ecco che, nel momento in cui tutta la trattativa sembrava sul punto di saltare, Li riesce a trovare un finanziamento di 350 milioni da un fondo USA con il quale salderà, così sembra, Fininvest al fine di completare l'acquisizione del Milan. Viene da chiedersi come sia stato possibile per un "nullatenente" ottenere un prestito di questa portata. La sola garanzia delle quote del Milan non può aver spinto Elliot a fornire il prestito. Dietro Li ci deve essere il reale investitore e futuro patron del Milan del quale nessuno è a conoscenza esclusi Fininvest, Elliot e Fassone. Qualcuno che sia stato in grado di porre la garanzia al fondo USA, così come a Huarong. Nonostante le smentite di rito di circa un anno fa, ci sono due grosse aziende cinesi che avrebbero tutto l'interesse di legare il proprio nome al Milan per espandere il proprio "regno" in Europa: Alibaba e Baidu. Il primo entrerebbe in un mercato europeo in forte crescita, quello dell'e-commerce, attualmente dominato da Amazon: il Milan sarebbe il veicolo perfetto per esportare in tutta Europa il proprio marchio. Il secondo è un motore di ricerca attualmente confinato in Cina e in piccola parte dell'Asia: entrare in Europa da una porta principale come quella che assicurerebbe il Milan, vorrebbe dire creare una struttura in grado di arrivare a competere con Google sul campo europeo. E' chiaro come un progetto del genere a lunghissimo termine, debba essere vagliato a fondo dal governo cinese bisognoso di tutte le garanzie che i capitali esportati non solo rientrino, ma facciano crescere indirettamente anche l'economia cinese. Questo spiegherebbe il motivo per il quale i fondi siano ancora bloccati in patria. Quello che rassicura è la presenza di Fassone. Non si sarebbe mai esposto così tanto, lui che cerca anche il riscatto personale, per guidare una società ad altissimo rischio imprenditoriale. Anche lui deve avere la certezza che il reale investitore del Milan è un colosso con una potenza di fuoco molto elevata. Ancora un po' di tempo e finalmente sapremo dove porterà il tanto agognato closing.