Arriva al Milan Paquetà, a quanto pare, pedatore classe 1997 che ha compiuto 21 anni da poco e veste già una maglia rossonera, quella del Flamengo. Voluto fortemente da Leonardo, è stato definito da qualcuno il nuovo Kakà e verrà presumibilmente pagato con i soldi che i rossoneri NON spenderanno per Bakayoko (che, continuando così, farà ritorno al Chelsea senza essere rimpianto).  La curiosità mi ha spinto a pescare in rete alcuni highlight su questo ragazzo che, come tutti gli highlight, dicono poco, ma sono meglio di niente.

A dire il vero Paquetà non ha nulla a che vedere con Kakà, perché è mancino laddove Ricky era un destro, innanzitutto. Paquetà, inoltre, è un trilly-campanellino che gioca a nascondere la palla agli avversari, mentre Kakà era un Frecciarossa lanciato in corsa negli spazi ostitli. Paquetà sembra più simile a Recoba, quanto a struttura fisica e, soprattutto, a dinamicità, un giocatore abituato cioè a un calcio un po' bailado, da sambodromo insomma, dove c'è il tempo per indulgere in giocate che fanno impazzire di gridolini le fanciulle. Un tipo di calcio che in Italia significa richiamo immediato in panchina con annesso cazziatone negli spogliatoi da parte del tecnico.

Certo, il ragazzo arriva con il certificato di garanzia firmato da Leonardo, suo mentore, che già aveva firmato l'acquisto di Kakà. Giunge, tuttavia, in Europa non molto dopo Gabigol, rivelatosi all'Inter un elemento inutile in un calcio dove non ci si limita a stare fermi come nel Subbuteo. E ricordate che per Gabigol avevano litigato Inter e Barcellona più di quanto stiano litigando Milan e PSG.

Il Milan, fra le altre cose, ha già un mancino come Suso che sta facendo benissimo e comunque ha Chala, Bonaventura e Castillejo che sono centrocampisti offensivi già rodati per il calcio europeo. C'è quindi il rischio che l'arrivo di questo giovane preluda a una cessione pesante, come c'è il rischio che si ripeta l'equivoco legato ad André Silva.

Il mio dubbio è, in sostanza, che si tratti di un ragazzo da costruire con pazienza, una cosa di cui il calcio italiano e un Milan a digiuno di successi non abbondano. E so già che qualcuno obietterà che Paquetà ha certi colpi, ma li aveva anche tale Denilson, che esibì certi colpi in un mondiale, per poi finire nell'anonimato a Siviglia.

Il futuro dirà se si tratta di un colpo o di un flop e quindi, per il momento, mi tengo stretti Suso, Chala, Jack e Castillejo, in quanto Paquetà promette di dare qualcosa a questo Milan, i quattro citati lo stanno già dando.