L’ultima pausa per le Nazionali prima del rush finale della stagione è da sempre sfruttata dalle società per iniziare a programmare la stagione successiva e come prima logica conseguenza di una programmazione ragionata c’è la scelta dell’allenatore. Nelle ultime stagioni abbiamo assistito a tanti cambi di panchine e dopo una stagione “normale” il valzer degli allenatori è pronto a ripartire e creare nuovi equilibri non solo in Italia (dove potrebbero cambiare guida parecchie società) ma anche in Europa dove sono tanti i top club alla ricerca di nuove soluzioni tattiche.

A dare il via alle danze ci ha già pensato il Bayern Monaco, che a sorpresa ha deciso di esonerare Negelsmann affidando la panchina a Tuchel che ancora una volta in carriera inizia la stagione in un club (il Chelsea) e la conclude in un altro. Esonero, come detto, sorprendente soprattutto se consideriamo che il Bayern è ancora in corsa in tutte le competizioni e addirittura in Europa è riuscito fin qui a vincere tutte le partite subendo solo due gol (dal modesto Viktoria Plzen) superando un girone complicato con Inter e Barcellona e una corazzata come il Psg agli ottavi di finale.
A portare la società verso questa decisione ci ha però pensato un cammino in campionato troppo complicato (Bayern secondo però a meno uno dal Dortmund che affronterà alla ripresa del campionato) e soprattutto un rapporto con lo spogliatoio non proprio idilliaco.

Proprio il rapporto con lo spogliatoio ha dato il via al secondo scossone sulle panchine con l’addio di Conte al Tottenham. Lo sfogo dopo il pareggio con il Southampton non poteva certo passare inosservato alla dirigenza degli Spurs che ha così deciso di interrompere il rapporto con il tecnico salentino che comunque da tempo aveva fatto capire di non voler continuare la sua avventura a Londra. Per questo finale di stagione la panchina è stata affidata al fido secondo Stellini, che però difficilmente sarà confermato nella prossima stagione.
A chi verrà affidata la panchina del Tottenham? In prima fila c’è Pochettino, pronto a tornare a Londra anche grazie all’appoggio dei senatori che lo rivorrebbero alla loro guida. Sullo sfondo attenzione a Negelsmann (che piace per le sue idee) e Luis Enrique (pronto a tornare in un club dopo l’avventura complicata alla guida della Spagna) mentre sono più complicati i nomi di Zidane (mira ad altre panchine) e di De Zerbi, sul quale potrebbe scatenarsi un’asta con altri grandi club europei.

L’addio di Conte al Tottenham potrebbe far partire un effetto domino, visto che l’obiettivo del tecnico salentino sarebbe quello di tornare in Italia dopo aver vissuto un anno più che difficile a livello personale, anche per la mancanza della famiglia nei momenti di difficoltà. Dove potrebbe andare allora Conte? Considerando il livello economico che richiederebbe il suo arrivo sono soltanto tre le società che potrebbero sceglierlo: Inter, Juventus e Roma.
I nerazzurri in caso di tracollo (fuori dalla prossima Champions) potrebbero scegliere di richiamare Conte in panchina considerando lo Scudetto vinto tre anni fa e la conoscenza dello spogliatoio. Se però da una parte Conte sarebbe sinonimo di sicura lotta al titolo, dall’altra bisognerebbe considerare che a lasciare l’Inter fu lo stesso tecnico indispettito dalle esigenze societarie. In più, lo score europeo tutt’altro che invidiabile farebbe preferire la conferma di Inzaghi che converrebbe anche a livello economico. In più, se i nerazzurri dovessero realmente cambiare il primo della lista, potrebbe essere De Zerbi con la società convita del suo lavoro e (secondo alcuni) pronta a pagare la clausola rescissoria che lo lega al Brighton. Attenzione poi al nome di Simeone, da sempre vicino all’Inter e di Mourinho che in caso di addio alla Roma potrebbe essere sondato dalla sua amata ex. Proprio la Roma potrebbe diventare la nuova casa di Conte, visto che in caso di addio con Mou sarebbe il primo nome per la sostituzione. In passato ci fu più di un avvicinamento tra le parti (alla fine Conte scelse l’Inter nonostante il corteggiamento di Totti all’epoca dirigente giallorosso). Al momento la dirigenza giallorossa non vorrebbe cambiare, ma anzi allungare almeno di un’altra stagione il rapporto con lo special one, che da parte sua nutre più di un dubbio per via degli investimenti ritenuti fin qui non all’altezza degli obietti richiesti (la vittoria del campionato in tre anni). Considerando i sold-out dell’Olimpico e l’idea di far crescere il club, solo il nome di Conte potrebbe garantire una certa continuità al progetto in caso di separazione dal tecnico portoghese.

Più complicata la pista Juventus, visto che Allegri appare ben saldo sulla panchina bianconera. I problemi societari sommati alla penalizzazione e alla valorizzazione dei giovani prodotti del settore giovanile sono tutti punti in favore del tecnico toscano insieme ad un contratto che lo blinda per altri due anni a cifre importanti. Solo un pessimo finale di stagione potrebbe portare la società a cambiare, ma anche in caso di cambio potrebbe optare per un tecnico meno costoso come Tudor, che ben sta facendo alla guida del Marsiglia e come Conte incarna lo spirito Juve visti gli anni passati in bianconero.

Impossibile, poi, una chiamata del Milan che dovrebbe continuare con Pioli. In caso di addio, però, con il tecnico emiliano (la Champions discriminante anche qui) sarebbe più logica la scelta di un tecnico giovane e bravo a far crescere i giocatori accontentandosi di un mercato poco costoso. Potrebbe, poi, esserci anche la soluzione Napoli visto che il futuro di Spalletti non è ancora certo. Se per De laurentiis non ci sono dubbi, per Spalletti potrebbero essercene alcuni soprattutto se allo Scudetto ormai in bacheca dovesse aggiungersi anche la Champions. La logica infatti potrebbe portare il tecnico di Certaldo alla ricerca di nuovi stimoli magari all’estero visto che vincere è difficile ma ripetersi lo è ancora di più.

Anche Conte, però, potrebbe scegliere un’altra destinazione all’estero, anche se le soluzioni al momento risultano piuttosto complicate: il Real Madrid in caso di addio di Ancelotti (che potrebbe diventare C.T. del Brasile) potrebbe virare su altre soluzioni, visto il carattere non proprio accondiscendente di Conte, che già in passato lo ha allontanato da qualsiasi contatto con il Real. Per carattere potrebbe essere più logica l’altra sponda di Madrid, viste le affinità con Simeone e chissà che in caso di addio con il Cholo non sia proprio Conte la scelta giusta per l’Atletico.

Attenzione poi al Psg, 
che a fine stagione darà il benservito anche a Galtier. Conte, a Parigi, troverebbe la società giusta per le sue esigenze anche se il Psg, che punta alla vittoria europea, troverebbe la persona meno adatta (risultati alla mano) per centrare l’obiettivo. La scelta dovrebbe ricadere su Zidane, anche se il suo essere marsigliese lo starebbe frenando nell’accettare l’offerta.
Ecco quindi che nelle ultime ore è spuntato il nome di Mancini, che potrebbe clamorosamente lasciare la guida della Nazionale per approdare a Parigi.
Se davvero si dovesse concretizzare questo scenario, allora ecco che Conte potrebbe diventare la prima scelta per la panchina azzurra da lui già frequentata nella corsa ad Euro2016 dove l’Italia fu eliminata ai quarti di finale dalla Germania.