Siamo ai titoli di coda dell'ennesimo campionato di Seria A.

Il primo verdetto è stato l'inevitabile retrocessione del Chievo Verona dopo 11 lunghe stagioni, una favola quella dei mussi volanti che ha appassionato tanti sostenitori di questo sport, non solo i tifosi clivensi.

Il secondo verdetto è stata la conquista dell'ottavo scudetto della Juventus, dove secondo tanti tifosi è stato fatto il compitino, poichè l'obiettivo primatio e autentico era la champions, fuggita per mano dei terribili e spensierati lancieri dell'Ajax, unica squadra insieme al “messiano” Barcellona che può puntare a quel triplete che ti proietta nell'olimpo dei vincitori. L'ultimo verdetto diramato è stata la retrocessione del Frosinone, per i ciociari ritorno, a mio avviso giusto, imminente nella serie cadetta dopo solo una stagione.

Manca da definire dopo Juve, Napoli, Inter chi sarà la 4°squadra ad avere un posto nella massima competizione europea. Attualmente c'è l'Atalanta, la strabiliante squadra di Gasperini, che si dovrà inoltre giocare la finale di coppa Italia il 15 maggio contro la Lazio, biancocelesti che hanno solo odorato l'idea champions. In quinta posizione c'è un Milan sempre più sbriciolato in vari gruppetti, a scapito della coesione del tutto. Stessa posizione e stessa differenza reti per la Roma del diplomatico Ranieri, che sta puntando sulla compatezza per traghettare De rossi e compagni per l'ultimo posto nell'olimpo del calcio. 

Due punti in meno per un Torino tenace e caparbio, che proverà fino all'ultima curva ad essere la spina nel fianco nella corsa delle sue rivali. Inoppugnabilmente per il gioco e la tenacia mostrata lo meriterebbe la Dea e sarebbe una bella gratificazione per la carriera dell'allenatore piemontese passata ad allevare e lanciare nel palcoscenico dei grandi tanti giovani talenti senza la paura che ci contraddistingue in Italia.

Di questo campionato, oltre ad essere quello dell'arrivo del marziano CR7, verrà ricordata l'accesa e incerta lotta Champions, ove ci sono stati tanti cambi di abito ma alla fine solo il tempo decreterà chi dovrà indossare quello per il gran galà europeo.