I terzini sinistri e l'Inter, una vecchia storia. A volte meravigliosa.

Abbiamo avuto il prototipo del terzino moderno, sul quale tutti i fluidificanti (come si chiamavano all'epoca) di successo sono stati plasmati: Giacinto Facchetti. Basta solo il nome di questo signore e un piccolo dato: partendo dalla difesa ha realizzato 75 goal con la maglia nerazzurra.

Aggiungiamo il colosso Maicon e il suo fondamentale ruolo da protagonista nel triplete, il tedesco Andy Brehme arrivato come un carneade dal Bayern Monaco e rivelatosi uno dei pilastri nello scurdetto dei record del 1989 in coppia con Lotario Matthaus e infine la mai troppo rimpianta meteora Roberto Carlos, sulla cui cessione sarebbe da scrivere un trattato sulla cecità che coglie i dirigenti nerazzurri in certi momenti storici.

 I terzini sinistri e l'Inter, una vecchia storia si diceva. A volte molto triste per non dire tragica. Qualche nome pescato a caso? Gresko, Centofanti, Coco, Gilberto, Georgatos,  Wallace, alcuni aggiungerebbero anche il "Divino" Jonathan (che poi così scarso non era) e il povero Juto Nagatomo che almeno quanto a impegno e professionalità è encomiabile.

Il terzino, o esterno basso come si chiama oggi è una croce e delizia del mondo nerazzurro. Purtroppo il dato di fatto più incontrovertibile è che dalla sciagurata cessione di Roberto Carlos, a parte Maicon, Chivu che è diventato ben presto un centrale, e pochi altri per poche partite, sono state decisamente più le delusioni che le gioie.

E oggi arriva un nuovo giocatore in questo ruolo, il semi sconosciuto  Dalbert Henrique Chagas Estevão, da tutti conosciuto come Dalbert. Tutti ne parlano da mesi, ma quanti in realtà possono dire di conoscerlo bene?

Vediamo alcuni dati noti.  E' nato in Brasile nel '93 e dopo una trafila tra varie squadre brasiliane, tra le quali il Flamengo di Rio, è approdato nel campionato portoghese col Vitoria Guimaraes, per poi essere ceduto lo scorso anno al Nizza per 2 milioni. Nel Nizza è sempre stato titolare e ha racimolato 33 presenze e 4 goal.

Gli osservatori dell'Inter lo hanno tenuto sotto controllo a lungo, ma al di la di questo si trova in una fase cruciale della carriera; a 24 anni è pronto per il salto di qualità, resta da vedere se la scala del calcio sarà una dimensione adeguata per lui o un boccone troppo grande per un ragazzo abituato a palcoscenici più limitati.

Sulla carta le qualità per un colpo alla Sabatini ci sono tutte: giovane, sulla rampa di lancio, margini di miglioramento, manca solo il prezzo, perché il DS ci ha abituato a spendere poco ma qui il cartellino darà luogo alla cessione più vantaggiosa della storia del Nizza.

Spalletti con gli esterni è una garanzia, nelle sue abili mani un misconosciuto Emerson Palmieri è diventato da oggetto misterioso a potenziale prospetto per la Nazionale Italiana, frenato solo da uno sfortunato infortunio. L'irritante Juan Jesus nerazzurro un difensore di spinta ordinato e preciso. Florenzi da anarchico centrocampista a giocatore di fascia inesorabile e inesauribile nella spinta. Quindi il giovane brasiliano Dalbert  può diventare a sua volta  preziosa materia prima. E sarebbe anche ora.

Comunque tra qualche mese  il campo ci dirà se abbiamo trovato un nuovo Colosso, o fatalmente un nuovo Divino.