29 novembre 2017 - il gigante ancora dorme.

Come può essere che dopo aver speso 195 Milioni di Euro in una campagna di mercato estivo, il Milan, uno dei colossi del calcio mondiale sia ancora inchiodato al settimo posto?
Sarà colpa dell'allenatore? Sarà colpa della società? Sarà colpa dei giocatori? Oggi cerchiamo di dare una risposta a tutti i quesiti analizzando in maniera oggettiva la ripartizione delle colpe da attribuire ad ogni elemento della squadra rossonera.

1) Le colpe di Montella.

La frase che maggiormente circola fra i milioni di allenatori italiani è che ad un allenatore con una squadra quasi totalmente nuova, serva del tempo per amalgamare le caratteristiche e gli stili di gioco dei vari calciatori ma, nonostante i "piedi buoni" reclutati, a distanza di tre mesi il gioco latita paurosamente. Le azioni offensive sembrano solo frutto di invenzioni estemporanee degli interpreti e mai, purtroppo, frutto di un organizzazione di gioco studiata in settimana. Non si è mai visto in tre mesi un gol frutto di un azione simile ad un altra. Senza fare paragoni scomodi, il Sig. Conte Antonio, nel suo primo anno di Juventus, nonostante un folto gruppo di nuovi giocatori, creò un organizzazione di gioco visibile già dalla prima partita di campionato. In ventitré partite, non si è mai vista la stessa formazione, il modulo non convince ed i troppi giocatori fuori ruolo non solo vengono mandati in confusione da continue rivoluzioni ma, oltre che ad un insicurezza tattica si crea anche un'insicurezza nei propri mezzi che limita fortemente ogni accelerazione di giocata, rendendo il gioco noioso e sterile. Eviterei l'argomento pietoso della forma fisica perchè è così palese che è stata sottovalutata questa preparazione che neanche un luminare con uno Xavi ed un Iniesta in campo si sarebbe potuto permettere. Giusto cambiare.

2) Le colpe della società

Premesso che i cattivi risultati svalutino una qualsiasi campagna di mercato, la sensazione è che qualcosa sia stato sbagliato. Questa squadra è stata costruita con l'idea di fare un gioco di qualità, come dimostrano gli acquisti di Bonucci, Biglia, Rodriguez e Chalanoglu ma, senza tenere in considerazione almeno due aspetti fondamentali. Ai rossoneri manca fisicità in quanto, escluso il buon Kessiè, quasi tutti gli altri giocatori sono "leggerini" e non adatti a partite maschie in cui a volte contano più gli attributi che i piedi. Chalanoglu, Borini, Andrè Silva, Conti, uniti ai già presenti Suso, Bonaventura Calabria, Locatelli, Cutrone ne fanno la prova evidente di come sia assente questo parametro. Il secondo aspetto assente, come scrissi già in data 16 agosto 2017, è la quasi totale assenza di giocatori  in grado di creare superiorità numerica. Escluso Suso e lo smarrito Bonaventura, non ci sono calciatori in grado di saltare l'uomo. Andrè Silva potrebbe averne le capacità ma lo scarso impiego in partite di spessore, non lo rendono valutabile. Se non un Deuolofeu che, per ciò che ha fatto anno scorso si sarebbe meritato l'acquisto o quantomeno la proposta d'interesse da parte della nuova società, altri profili sarebbero dovuti essere presi in considerazione. Altra colpa della società è che, invece di fare stupide amichevoli estive contro Bayer Monaco ed altre importanti squadre europee dove, essendo una squadra appena costruita, non puoi provare schemi ma, per non sfigurare si punta solo al risultato, frutto di qualche calcione in avanti o invenzioni fine alla partita in atto soltanto. Sarebbe stato meglio affrontare la Cremonese o la Ternana, avversarie di minor livello ma che avrebbero accresciuto l'organizzazione tattica l'affinità fra i giocatori. Aspettiamo il lavoro di Gattuso per valutare effettivamente il reale valore dei calciatori acquistati.

3) Le colpe dei giocatori.

Non sono esenti da colpe nemmeno i 23 individui addetti a calpestare il prato verde di San Siro la domenica pomeriggio; ahimè non mi sto riferendo ai magazzinieri o ai giardinieri. La personalità è la sicuramente la caratteristica che più è mancata (da qui Gattuso?), in quanto tutti gli undici che puntualmente sono scesi in campo sono sembrati schiacciati dalla paura di sbagliare sotto un pubblico attento. Nessuno che si prende la briga di prendere la squadra per mano se non il povero Suso ed il generoso Borini, che se ne dica, a loro non  si può rimproverare nulla. L'eccessiva sicurezza nei propri mezzi è la seconda colpa da attribuire soprattutto a gente del calibro di Bonucci (continue disattenzioni e lanci fino ad oltrepassare la linea del nervoso anche a Gandhi) o magari a Biglia (lento, impacciato e mai realmente il grado di far girare la squadra con velocità e precisione nei passaggi).

La scelta di Gattuso non dovrebbe apparire solo come la mancanza di un allenatore di spessore disponibile sulla piazza ma, come la voglia di valorizzare il parco calciatori da parte della società, perchè pur con poca esperienza alle spalle, il buon Ringhio, tre cose aggiungerà sicuramente a questa squadra, quel pizzico di cattiveria necessaria, quel senso di appartenenza alla maglia del Milan che dovrebbe stimolare a dare quel qualcosa in più e quella voglia di riscatto, di non mollare mai che fa parte di ogni grande squadra. Sperando in qualche miglioria tattica, ed in una velocizzazione del gioco figlia della magari maggior sicurezza degli interpreti,

buon lavoro Ringhio.