Il Milan perde a Torino e vede il Napoli allungare il suo vantaggio a 6 punti. Già questo sarebbe sufficiente per dare fiato alle trombe delle contestazioni, oltretutto perché la prestazione esibita dai ragazzi di Mister Pioli non lascia spazio ad alcuna giustificazione.
Eppure non è difficile capire i motivi di questa debacle e specialmente il Milan, dopo dodici partite di campionato, è perfettamente in linea con quella tabella di punti che consente di qualificarsi per la Champions e oltre, lottare per lo scudetto. Ricordo che con 13 punti, ogni 6 partite si conquistano 78 punti e aggiungendo i punti conquistati nelle due ultime giornate, di andata e ritorno, si determina la posizione finale. Il Milan ha 26 punti alla dodicesima giornata e ricordo, per chi ha la memoria corta, che lo scorso anno il Milan ebbe un crollo proprio alla 13° e 14° giornata, talmente grave da mettere in discussione tutte le nostre certezze. Mentre sappiamo tutti, come andò a finire, con i festeggiamenti in tutte le piazze.

Il Milan perde a Torino, contro la squadra Granata, perchè non ci si può sempre affidare a qualche "magia" o al carattere di una squadra che ha imparato a superare ogni ostacolo.
Già a Verona avevamo capito le difficoltà del momento e abbagliati da una vittoria, alquanto immeritata, avevamo sperato di averlo superato indenni e poter arrivare alla sosta del Mondiali magari con un percorso fatto solo di vittorie.
Allora proviamo a capire i motivi di queste difficoltà : 
1 GLI INFORTUNI
2 LE SOLUZIONI DI PIOLI
3 LA STANCHEZZA  
4 LE PRIORITA' SOCIETARIE    
5 I RINNOVI E I MALUMORI DELLO SPOGLIATOIO.

1 - Ormai il problema degli infortuni coinvolge praticamente tutte le squadre e il Milan è da anni che affronta questa emergenza, ma mentre per alcuni ruoli le sostituzioni sono facili e magari già presenti nelle rose, in altri è quasi impossibile riuscire a intervenire garantendo la stessa qualità. Nel caso del Milan, l'infortunio a Maignan è particolarmente gravoso. Le sue qualità con i piedi, la sicurezza con cui guida tutta la difesa è un valore aggiunto, determinante nella conquista dell'ultimo scudetto e Tatarusanu, purtroppo, pur impegnandosi non può minimamente garantire prestazioni uguali, anzi, si ha sempre la paura che qualche incertezza possa influire negativamente sulla partita. 
La contemporanea assenza di Calabria e Florenzi ha obbligato a cambiare la difesa, mutando il rendimento della squadra e il modo di giocare. La lenta riabilitazione di Kjaer ha ulteriormente complicato il ritorno a prestazioni collaudate e l'assenza di Salamandra, poco considerato ma importantissimo nei meccanismi interni, ha ulteriormente aggravato il quadro delle difficoltà da superare.

2 - Mister Pioli ha cercato soluzioni che potessero garantire una continuità di prestazioni e risultati, ma non è stato supportato dalle prestazioni dei singoli, iniziando una "girandola" che volente o nolente ha portato a smarrire molte delle certezze tattiche su poggiava la squadra. Non è certo colpa dell'Allenatore se Dest non è ancora pronto per il nostro campionato, oppure se CDK è in difficoltà e Diaz alterna prestazioni buone ad altre impalpabili. Pobega fatica nel centrocampo a due, così come Messias a garantire la fase difensiva, Leao non può reggere tutto l'attacco e Theo ha una più che comprensibile fase di stanchezza. Unendo tutte queste considerazioni è logico che le prestazioni esibite non siano di pari qualità a quelle iniziali.

3. In questo contesto, tutti gli impegni ravvicinati, fra Campionato e Champions e la logica paura di dover affrontare altri infortuni, hanno obbligato alla massima cautela e ad affidarsi a rotazioni anche se non obbligate, il tutto a discapito non tanto dei risultati che sono continuati ad essere positivi, ma al rafforzamento di quelle prestazioni e automatismi che partita dopo partita hanno perso certezze.

4. La Dirigenza, sempre presente e di conseguenza la Proprietà, è consapevole delle difficoltà che stanno affrontando Mister Pioli e il suo Staff e ritengo che abbiano fissato un obiettivo che non può assolutamente essere mancato: la qualificazione agli ottavi Champions. Troppo importante assicurarsi quei premi UEFA fondamentali per poter rafforzare la squadre e contenere le spese. Ecco perchè Pioli non ha voluto schierare Bennacer a Torino, per non rischiare di non averlo contro il Salisburgo. La sconfitta contro il Torino è grave, ma rimediabile, mentre mercoledì non c'è possibilità di rimedio e bisogna fare risultato.

5. Leao, Bennacer e Kalulu non riescono a concretizzare i loro rinnovi, Adlì è un corpo estraneo alla squadra, Bakajoko aspetta solo la fine stagione andando a guardare i cantieri a Milano e Thaw e Vrancks si vedono raramente. Non è facile gestire lo spogliatoio in questa situazione e indubbiamente la pausa per il Mondiale sarà utilissima per ricompattare tutto il gruppo, o meglio, chi resterà a Milanello.

Le parole di Pioli, nel dopo partita, lasciavano trasparire una certa amarezza e preoccupazione, che francamente era da parecchio che non vedevo sul volto del Nostro Allenatore.
Non resta quindi che essere fiduciosi, aspettare queste ultime quattro partite e dopo la lunga pausa invernale ritrovare la nostra Squadra, pronta, brillante e vincente per cercare di ottenere il massimo, magari lo scudetto e la Stella.