E siamo ancora qui, in mezzo alle tempeste che hanno sollevato la settimana nella quale la Juventus ha sofferto contro la Salernitana, e poi ha visto i sorci verdi contro il Benfica. 
Non facciamoci illusioni, ormai la qualificazione agli ottavi di Champions è da salutare. Ci vorrebbe una concatenazione di risultati da cornucopia stellare. In più si dovrebbe verificare che una squadra vista all'opera nelle ultime partite riesca a fare cose che nemmeno il più inguaribile degli ottimisti potrebbe immaginare.  
Il trend della squadra è fortemente negativo, ed una correzione totale avrebbe bisogno di molti fattori, oggi impossibile da verificarsi. Per prima cosa, la Juventus dovrebbe vincere tutte le restanti quattro partite di Champions. Poi dovrebbe sperare che Benfica e Paris SG si mettano a perdere punti contro il Maccabi Haifa o pareggiando tra di loro negli scontri diretti. Poi, ed è la cosa più improbabile, la squadra deve finalmente cominciare a giocare bene, a non perdere duelli in campo e correre. Sì, perché la cosa più sconcertante è che la squadra non corre, cammina.
L'intensità di gioco è totalmente assente, l'intesa tra i reparti non trova nemmeno i reparti. Le fasce sono sempre piene di giocatori che attaccano confusamente e difendono ancora più in modo deficitario. E' una squadra slegata nei reparti, con centrocampisti che sanno solo attaccare (insomma anche qui, dubbi) e non fanno filtro, e non si vedono mai a sostituire i difensori in situazioni critiche nella nostra area. Manca fisico in mezzo, e fisico sulle fasce, con la mancanza di due "terzinacci" che corrono, picchiano e difendono anche in mezzo al campo, se necessario.
Non si vedono le sovrapposizioni, né sulle fasce né sulle parti centrali del campo. Gli inserimenti sono tardivi e lenti nella manovra, e quando si tira in porta, o non si prende la porta, oppure non si calcia con la dovuta cattiveria. La mancanza di movimento, rende gli avversari più forti. Perché non sono obbligati a rincorse con spese di energie, e li rende più sicuri delle loro possibilità. E' uno stravolgimento psicologico. Chi incontra questa Juve, sa che può fare qualche disattenzione che tanto non succede niente, e può lasciare due giocatori in attacco mentre difende sui calci da fermo, perché la ripartenza non c'è, oppure si ferma subito nella totale mancanza di idee e di schemi per uscire da quell'impasse. Contro la Salernitana, e contro il Benfica, non si è vinto quasi nessun duello individuale, sia nei palloni alti che nelle fasi di gioco a terra. Contrasti persi in tutte le parti del campo. 
Ad un certo punto della partita di Coppa, la squadra si è disunita, ha perso tutte le distanze tra i reparti e i "lusitani" potevano conrollare i palloni vaganti con molta facilità, perché nessuno interveniva, o erano tutti in ritardo. Si sono viste ampie zone del campo con solo maglie rosse del Benfica, e tra attacco e difesa/centrocampo (perché sono sempre attaccati senza senso) cinquanta metri di assenza, e le punte in questi casi non possono che perdere tutti i duelli e trovarsi in difficoltà a tenere palla. In questa situazione, persino la Salernitana sembrava una squadra di fenomeni, figuriamoci il Benfica. 
Ma è imbarazzante vedere giocatori che sembrano avere problemi nei fondamentali, come lo stop del pallone e la conduzione della palla, per non parlare dei contrasti. Sintomo che la forma atletica è veramente carente, e da qui alla perdita di autostima il passo è breve.
C'è stato un momento nel quale ci si aspettava che Allegri lanciasse l'asciugamano bianco del KO tecnico, tanto la squadra era in balia dei portoghesi.

E le cause quali sono? Possiamo accettare che mancano sette giocatori, ovvero Chiesa, Pogba, Locatelli, Rabiot, Alex Sandro, Kajo Jorge e Di Maria (perchè quello visto ieri sera era un sosia mal riuscito). Ma gli altri cosa sono, giocatori di pallavolo? Ragazzi trovati per strada e portati allo stadio con la sorpresa della maglia da indossare e dell'esordio in campo? E l'amor proprio, la voglia di rivincita che ogni atleta dovrebbe avere in quei momenti, dov'è finita? La forza e la passione che hai quando indossi una maglia (e che maglia), devono farti reagire, buttare via ogni remora mentale e dire anche un : 'chi se ne frega, mi butto nella mischia! Oppure comincio a mordere caviglie, così da non farmi prendere in giro dai "torelli" che mi esibiscono per irridermi!'.
No, niente di tutto questo, ed allora è preoccupante, perché non hai la forza fisica e non hai le energie mentali per sostenere il tuo ruolo lautamente pagato. E se Allegri è ormai chiaro che non c'è più, nel senso che ha smarrito tutte le sue certezze e le sue possibilità di guidare decentemente questo gruppo, chi va in campo deve fare vedere che ha gli attributi, e non solo quando chiede i soldi tramite il suo procuratore.
Società allo sbando? Vero! Allenatore senza idee? Vero! Preparazione sbagliata? Vero! Ma nessuno qui si può auto assolvere, perché nello sport bisogna avere la consapevolezza di quello che sono i propri compiti, e quando le cose non vanno bene, si reagisce.

L'anno scorso il Real Madrid, ha giocato tre partite nelle quali tutto sembrava andare male. Eppure in quel momento la squadra ha cominciato a reagire, e così ha vinto la Champions, tirando fuori gli attributi, guardandosi negli occhi e scoprire che tutti li avevano iniettati di sangue, e non di latte sulle ginocchia!  
Il giocatore di calcio deve avere temperamento, voglia di soffrire ed abnegazione, e non deve preoccuparsi se tira fuori troppe energie, perché è nell'allenamento del dispendio energetico delle forze che si acquista ancora più forza ed energia! Ieri Milik ha lottato, e persino Kean, quando è entrato, ha dato tutto. Capitan Bonucci ha cercato di scuotere il gruppo e Danilo lo ha seguito, ma giocatori come Vlahovic, non possono giocare in questo modo, deprimendosi e diventando la controfigura sbiadita del giocatore che era nella Fiorentina. Lo so, la maglia della Juventus è pesante, ed anche il pallone che giochi con quella maglia è più pesante, ma è anche pesante lo stipendio che la società ti elargisce puntualmente alle scadenze convenute. Cerca allora di guadagnartelo, come di guadagnarti la fiducia di milioni di tifosi che in te vedono un campione. Ed un campione non si arrende mai, non accampa scuse, lotta fino alla fine.

Ieri c'erano in campo molti "conigli bagnati", per parafrasare l'avvocato, ma se non si tira fuori la personalità, ci sono altre attività più tranquille per guadagnasi da vivere, magari in un "call center", ed il paragone non lo porto a caso.
Sapete quanto soffre un operatore addetto in un call center? E sapete quanto guadagna? Se ci pensate, magari vi renderete conto che siete fortunati, ma la fortuna non è sempre duratura, bisogna annaffiarla, spesso con il sudore, la voglia e il coraggio di essere uomini.
Forza ragazzi, noi siamo con voi, e voi?