“Ci vuole pazienza, abbiamo le idee chiare”, ecco come Paratici qualche giorno fa ha stigmatizzato sul presunto immobilismo della Juve nel trovare il giusto erede al trono di Max Allegri.

Dico presunto immobilismo, perchè la Juve sta lavorando eccome sul nuovo nome, o meglio ci ha già lavorato e sta solo aspettando. Ma aspettando cosa?
Potrebbe essere un allenatore con qualche impegno o semplicemente la Juve ha pianificato tempi e modi ben definiti.

Curiosità: il giorno 14 giugno è previsto uno stop alle visite all’Allianz Stadium, i più “maliziosi” interpretano questa mossa come il giorno ufficiale nel quale verrà presentato il nuovo allenatore. Come dice Pavel, chi vivrà, vedrà.

In attesa che la Juve esca allo scoperto, proviamo a immaginare che tipo di Juventus sarà, prendendo in esame la prima, per ora utopistica, ipotesi.

IL SOGNO: PEP GUARDIOLA
Se a distanza di 365 giorni dal colpo CR7 la Juventus portasse in casa anche uno dei migliori tecnici, qual è Pep Guardiola, che tipo di Juventus potremmo vedere?
Iniziamo dal materiale che Pep si troverebbe a disposizione, la rosa che Max Allegri avrebbe rivoluzionato, e che invece Pavel Nedved avrebbe dichiarato difficile da migliorare.
L’uomo chiave potrebbe diventare Paulo Dybala, che per caratteristiche e cultura Pep potrebbe plasmare in un Messi 2.0, azzardato accostamento ricevuto nel periodo clou della Joya, quando affrontò ed eliminò quasi da solo il Barcellona nel 2017.

Altro giocatore, che Guardiola potrebbe rivitalizzare e far esplodere in un Top di categoria potrebbe essere Miralem Pjanic, che con Allegri ha vissuto alti e bassi, nell’ultima stagione il suo rendimento è calato e qualche panchina di troppo lo aveva reso irrequieto, un “play” con le sue doti tecniche e balistiche si esalterebbe in un contesto impostato sul possesso palla.
Infine uno degli uomini più ricercati durante la gestione al City, Leonardo Bonucci, un difensore che predilige l’impostazione, dotato di un ottimo senso della posizione e capace all’occorrenza di effettuare lanci lunghi e precisi.

Come giocavano le squadre di Guardiola?

Pep Guardiola, prima di essere allenatore, è stato un ottimo giocatore, un centrocampista centrale con buoni doti tecniche e una innata visione di gioco, che non faceva della velocità la sua arma migliore.
Le sue squadre, rispecchiano un pò quello che è stato il Guardiola giocatore, e soprattutto nell’esperienza al Barcellona, partendo da un 4-3-3 di base, la squadra sfruttava le alti capacità tecniche con un possesso palla esasperato, per lo più orizzontale che sfiancava i suoi avversari in attesa di trovare la giusta posizione per poi colpirli con le accelerazioni dei vari Messi, Henry, Eto’o, Iniesta.

Il ritmo basso durante il possesso palla, si alternava ai ritmi alti del non-possesso dove, con un pressing organizzato la squadra tentava il recupero veloce del pallone per ricominciare il proprio possesso palla.

Nell’esperienza al Bayern Monaco, Guardiola abbandonò l’idea del 4-3-3 e lo adattò ai giocatori che aveva, confermando l’intelligenza tattica di questo allenatore, che però mantenne la stessa idea di calcio, pressing e un possesso palla orizzontale nella ricerca della posizione migliore per eludere la difesa avversaria.
In un’intervista, Pep Guardiola, si lamentò molto con chi definiva “tiki-taka” il suo stile di gioco, il tiki-taka è un possesso di palla per il gusto di tenere la palla, il suo è un gioco di posizione, per trovare il varco giusto e superare la linea avversaria.

Curiosità: in quel Bayern Monaco giocava un certo Douglas Costa.

Infine, al Manchester City, Pep Guardiola è ritornato alle origini partendo da un 4-3-3 ma con un gioco che prevede anche cambi di campo improvvisi o verticalizzazioni, una modifica dettata per lo più dalle caratteristiche della rosa e del campionato che affrontava, molto più fisico e difficile da gestire esclusivamente con un possesso palla orizzontale.

Partendo dalla rosa a disposizione, con l’arrivo certo di Ramsey, la Juventus di Guardiola potrebbe giocare così:

4-3-3

Szczesny

Cancelo – Bonucci – Chiellini – Alex Sandro

Pjanic – Can – Ramsey

Dybala – C. Ronaldo – Bernardeschi

Per certi versi, questa squadra è molto simile al primo Barcellona allenato da Pep:

V.Valdes

D.Alves – Piquè – Puyol – Abidal

Xavi – Yaya Tourè – Iniesta

Messi – Eto’o – Henry

Alcune varianti interessanti a questa squadra possono essere Douglas Costa alto a sinistra, Kean centrale con spostamento di C.Ronaldo a sinistra e Spinazzola al posto di Alex Sandro qualora serve essere più offensivi.

Come vedete, il materiale a disposizione potrebbe essere già abbastanza per le idee di Pep, che intendesse questo Pavel Nedved? La rosa è già a posto, quello che dobbiamo cambiare è come metterli in campo, e ritrovare quelli che si sono persi per strada (Douglas Costa, Dybala).

A mio parere, questa non è poi una soluzione tanto utopistica, se invece di investire centinaia di milioni in potenziali Top Player, la Juventus avesse pianificato di investire tanti milioni su un Top Allenatore, beh allora questa è la strada giusta.

Ultima curiosità: a gennaio 2019 Guardiola, durante una intervista concessa alla Bild dichiarò: “Squadre come Bayern Monaco, Juventus e Barcellona sono sempre in testa nei rispettivi campionati, a loro non importa il passato. Vincere un titolo o due è possibile, ma avere questa continuità, giocare su certi livelli ogni tre giorni, per 11 mesi, per 10 anni. E' questa la cosa che mi colpisce di più e che ammiro. E' il mio sogno”.

Il sogno di tifosi e società bianconeri, sarebbe anche il suo sogno?... chi vivrà, vedrà!