Guardare una qualsiasi partita del nostro campionato come il derby di Milano di Coppa Italia, oppure Fiorentina Milan, non si può non notare l’enorme quantità di passaggi sbagliati e di errori tecnici di controllo di palla. 

Non si tratta di situazioni occasionali ma è sistematico vedere calciatori di Serie A sbagliare un semplice stop, un semplice cross, un controllo in corsa della palla e ti chiedi come mai questa involuzione tecnica?

Qual è la causa? Che impatto avrebbe oggi sul campionato uno Zidane, Beckham, Figo, Luís Nazário Ronaldo, ed arrivo a dire perfino un incontrista come Gattuso? 

La risposta la trovo guardando per strada: i bambini di città e ora (purtroppo) anche di provincia non giocano più nella piazzetta o nel campetto sotto casa ma vengono portati (o parcheggiati) alle scuole calcio a correre sui campi di erba sintetica. 

Secondo aspetto sta nella preparazione delle scuole calcio che curano esclusivamente il loro business tesserando centinaia di ragazzini e pochi allenatori preparati, badando più a far crescere le quote di iscrizione piuttosto che la selezione e lo sviluppo della tecnica individuale. Con una ventina di ragazzini di nove o dieci anni per singolo allenatore è difficile fare un lavoro specifico di sviluppo delle tecnica…li fai correre e poi una partitella e la giornata è fatta! Quanto poi arrivi alla squadra semi-professionista sviluppi la tattica ma ti rimae sempre la carenza tecnica che ti porti dietro; per questo motivo oggi abbiamo calciatori atleticamente forti ma tecnicamente scarsi e con queste caratteristiche chiunque con un po’ di fisico e tanta corsa può giocare in Serie A o addirittura in Nazionale, ottenendo i risultati che conosciamo. 

Come uscirne? Sicuramente serve una migliore selezione del vivaio da parte delle squadre maggiori per permettere agli allenatori di effettuare un lavoro più specifico sulla tecnica dei ragazzini. 

Lavorare con allenatori più preparati su una selezione più ristretta di giovani curando i fondamentali, insegnare ai ragazzi a calciare bene la palla (vi ricordate Roberto Carolos, Branco, Ancelotti, Di Bartolomei), crossare con precisione, fare un passaggio a testa alta, investire del tempo che sicuramente ti dà un risultato importante (cito Trapattoni con Lothar Matthäus che post-allenamento gli insegnava a calciare con il sinistro).

Il calcio non è atletica, il calcio è fantasia, è la giocata che ti fa emozionare!

Oggi nessun calciatore in attività nemmeno CR7 o Messi mi dà l’emozione della giocata di Maradona, di Van Basten, di Falcao, di Baggio, e di tanti altri della mia generazione.

Sarebbe bello rivedere dei calciatori giocare, non dei robot che corrono dietro alle loro statistiche dei gol fatti (mi riferisco agli ultimi palloni d'oro)…e se occorre, rimettiamo i vecchi campi di pozzolana.