Ieri sera all'Allianz Stadium di Torino, è andata in scena una partita incredibile. Juventus e Napoli si sono incontrati per la seconda giornata del campionato 2019-2020, e un risultato simile difficilmente si poteva pensare. Ma al di là del 4 a 3 finale, a favore dei bianconeri, cio che mi ha più sorpreso è stato la grande difficoltà e inferiorità mostrata dai partenopei.

Considerato che le difficoltà maggiori le avrebbe dovute avere la Juve, nuovo allenatore, allenatore assente, nuovi giocatori, alcuni importanti indisponibili come Chiellini, e invece il Napoli di Ancelotti era in piena fase di continuità, non mi aspettavo una superiorità così netta dei bianconeri. Si perché per 65 minuti la Juve ha avuto il pieno controllo del campo e del gioco, con un atteggiamento aggressivo, velocità, scambi veloci, uno due tocchi, e un approccio alla gara del tutto nuovo per i tifosi bianconeri. Pjanic in regia, Costa, Sandro e Ronaldo sulle fasce ad allargare il gioco, inserimenti continui di Kedira e un Higuain capace ancora di essere importante, hanno messo sotto un Napoli che praticamente non ha mai visto palla per oltre un'ora. Una ripartenza fulminea di Costa che da calcio d'angolo partenopeo, riceve palla da Danilo al limite della propria area e vola veloce fino all'area avversaria, prendendo un Napoli completamente sbilanciato e scoperto, per poi ridare palla allo stesso Danilo che aveva seguito l'azione e depositato il pallone in area per l'uno a zero. Poi altra azione in velocità che libera Higuain in area che con un veloce dribbling, disorienta Koulibaly e insacca con un potente tiro di collo piede sotto la traversa. Napoli stordito che prima della fine del primo tempo rischia anche il tre a zero, prima con un miracolo di Meret su Kedira a due passi, poi salvato dalla traversa sempre su tiro del rinato tedesco. Ma è solo questione di tempo, perché il terzo gol arriva nel secondo tempo con un'altra bella azione sull'asse Costa Sandro che libera a centro area il piazzato di Ronaldo.

Insomma una gara senza storia, se non fosse poi per il fatto che la precaria condizione fisica e l'intensità di gioco messa in campo dagli uomini di Sarri, mista ad una evidente mancanza di intese nei due centrali, Bonucci di De Ligt, rimettono incredibilmente in gioco un defunto Napoli, che trova il primo gol su palla inattiva con colpo di testa di Manolas, poi con un bel inse del neo giocatore azzurro, Lonzano, e in fine un'altro colpo di testa, da palla inattiva di Di Lorenzo che incredibilmente in quindici minuti riporta il Napoli sul tre a tre. Evidenti e grossolani errori in marcatura di palla ferma, da parte dei bianconeri sono il prezzo da pagare in certe circostanze. La Juve stordita ma non rassegnata arriva subito vicino al al quarto gol con la traversa di Costa, su potente sinistro dal limite, e con un altro tiro del brasiliano fuori di un soffio. La Juve sembra volere di più la vittoria, e quando tutto sembra finito, su punizione battuta in area da Pjanic arriva lo sfortunato tocco di Koulibaly che insacca nella propria porta e dando un incredibile vantaggio alla Juventus.

Sicuramente vittoria meritata, una partita che poteva finire con un risultato molto più ampio per i bianconeri, ma che le circostanze avevano messo in serio dubbio. Un Napoli lento, poco aggressivo e privo di idee, è stato messo sotto da una Juventus che è ancora un cantiere aperto con ancora difficoltà di inserimento di nuovi giocatori e nuove idee tattiche, se il buon giorno si vede dal mattino, questi sei punti dei bianconeri in queste due partite sono da considerarsi tanta roba.

Note a margine. Per il Napoli infortunio per Insigne che non rientra nel secondo tempo, buon esordio per Lonzano con gol, ed ennesima simulazione di Mertens appena una settimana dopo Firenze, e un possibile rosso non dato a Koulibaly per gomitata a Bonucci, poi ci ha pensato il karma. Per la Juventus, De Ligt è ancora un pesce fuori dall'acqua, ci vorrà tempo, ma è sicuramente forte. Pjanic tocca un sacco di palloni e fa un grande lavoro, Kedira se sta bene sarà dura panchinarlo, Higuain ha ritrovato l'entusiasmo e con il confermato Dybala la Juve ha una buona scelta lì davanti. Costa è imprescindibile e Sandro sembra di nuovo quello ammirato con il Porto. Ora, sopratutto in mezzo si dovranno inserire i nuovi, Rabiot su tutti, ma la sosta e il ritorno di Sarri fanno ben sperare, per una stagione che non è nata sotto una buona stella.