Sanremo 1981, i Ricchi e Poveri presentano questo brano alla kermesse più importante d'Italia, con la defezione di Marina Occhiena, per ovvi motivi personali trasformando il gruppo in un inedito trio che si classificherà soltanto al quinto posto, ricevendo in seguito il successo sperato.
Quello che sta succedendo oggi al nostro sport preferito è la stessa cosa, interessi personali messi al primo posto fanno sì che regni sovrana l'incertezza sulla ripresa e non si pensi al bene primario che è il risultato finale... finire il campionato nel migliore dei modi.

Noi Italiani lo abbiamo nell'indole il farci del male da soli anche quando le cose sembrerebbero girarci a favore e come nella politica il calcio e lo spettacolo sono solo un riflesso brutale della nostra società.
La confusione che stiamo riuscendo a generare di giorno in giorno, non fa che alimentare scontri fra le diverse fazioni che girano attorno al nostro amato Calcio, facendo in modo che anche quando partiremo non avremo l'assoluta certezza di finire ciò che abbiamo cominciato.
Sempre la solita storia, siamo il paese del vorrei ma non posso, se avessi potuto lo avrei fatto, se mi fosse data un'altra occasione non fallirei, e nel frattempo che i nostri politici e imprenditori del calcio (perchè di questo si tratta) decidono il da farsi, gli altri paesi mettono il fare davanti alle parole, studiando protocolli ad hoc o prendendo atto di quelli già vigenti in altri paesi per far ripartire il giuoco calcio.

Da mesi oramai sentiamo di scontri fra i diversi protagonisti quali Figc, Aic, presidenti di calcio, Sky, ognuno con le proprie ragioni ha portato avanti le proprie battaglie anteponendo la passione di noi tifosi ai loro più biechi interessi, fregandosene della passione che ogni giorno, settimana, mese che sia, mettiamo al loro servizio per godere del nostro più grande amore... il Calcio.
Quando ripartiremo saremo anche noi il quinto o sesto campionato in Europa a ripartire come uno qualsiasi, quando invece potevamo essere i pionieri della ripartenza visti i passi in avanti che avevamo fatto contro la pandemia rispetto agli altri paesi, e beneficiando della visibilità che ha oggi la Germania.
Ma no. Noi dobbiamo impantanarci come sempre nei meandri delle discussioni futili e vederci passare sempre avanti, non riuscendo ancora a capire quale sia il protocollo più adatto dopo mesi alla ripartenza, non riuscendo a far capire a chi di dovere che il calcio non è uno sport qualsiasi... è lo Sport in Italia. E dunque non merita visti gli introiti e il business che muove all'interno del nostro Paese di avere un occhio di riguardo e delle leggi che lo regolarizzino in questo momento funesto per far sì che il carrozzone vada avanti?
A livello sportivo negli ultimi mesi abbiamo assistito a varie discussioni, vedi il taglio degli stipendi prima, i diritti televisivi poi, infine abbiamo sentito di presidenti che non volevano giocare a tutti i costi... e il risultato finale è che siamo al 6 giugno e sappiamo che ripartiremo con la Coppa Italia e i recuperi di Serie A, ma non sappiamo come lo finiremo questo benedetto campionato.
Questo perchè all'interno del Palazzo ci sono presidenti che vogliono giocare per raggiungere gli obiettivi che si erano preposti a inizio campionato e che lo sentono a portata di mano, contro altri che o lo hanno abbandonato da tempo o sentono che sono lì per perderlo.

Trovo assurde le ultime notizie che rimbalzano e che raccontano addirittura di 14 presidenti su 20 che non vogliono retrocessioni se non si dovesse finire, non dando merito a chi invece dal basso ha costruito per far sì che l'obiettivo fosse raggiunto.
Ho trovato assurdo che si fosse solo immaginato l'idea di far affidamento all'algoritmo per una classifica finale e oggi si pensi di cristallizzarla a un determinato periodo se non si ritenesse giusto continuare, andando a discapito di una piuttosto che a un'altra squadra, facendo sì che poi si dia alito a chi pensa che è sempre tutto studiato a tavolino con i soliti discorsi da Bar.
Dobbiamo mettere in pratica un protocollo serio con una quarantena massima di una settimana solo per chi fosse stato individuato positivo al Covid-19, senza inficiare la squadra tutta, che potrà cosi continuare il proseguo del campionato, trattandoli come infortunati che poi dopo vari test negativi possano rientrare.
Non oso immaginare il danno politico-sociale se questo campionato non andrà in porto, perchè questo si riverserà anche nell'ambito sportivo per le squadre che dovranno giocare le coppe europee ad agosto con pochissime partite sulle gambe e tanti giorni di stop, contro avversarie di altri campionati che probabilmente grazie ai loro protocolli riusciranno a completare la stagione 2019/20.
Ve lo immaginate squadre come la Juventus, l'Inter e l'Atalanta o la Roma che dovranno affrontare in una lotta impari compagini che invece hanno giocato sempre nell'ultimo periodo, che figure farebbero, ne andrebbe dell'immagine comune che hanno del nostro calcio.
Chi pensa che squadre come Lione o PSG  siano avvantaggiate rispetto agli altri club perchè potranno beneficiare di una preparazione ad hoc secondo me sbagliano, perchè nel calcio moderno a mio avviso più veloce e fisico e un po' meno tecnico rispetto agli altri anni il ritmo partita è tutto, e le nostre squadre andrebbero incontro a brutte figure.
Ho trovato prematuro e irresponsabili le scelte che hanno fatto le leghe di Eredivisie e Ligue 1 quando hanno deciso di fermare tutto e rivedersi l'anno prossimo, e se così fosse anche per noi non esiterei a dire lo stesso di Noi.
Ma noi siamo così sempre imprevedibili e con tanta confusione a fare da cornice, non rendendoci conto che a volte anche scelte impopolari possono determinare il corso in bene delle cose e il mio auspicio è che questo avvenga per il bene del Calcio.

Un ultimo pensiero va a quei tifosi giovani e non, abbonati e che non hanno avuto lo spazio sufficiente per far sentire la loro voce che probabilmente non rivedranno un euro delle partite non godute (perchè nel regolamento interno delle società nella stragrande maggioranza dei casi non è previsto un rimborso), ecco a voi va la mia più totale solidarietà perchè so che anche se bistrattati la fede e l'amore per quella palla che rotola su un campo verde vi riporterà negli spalti che vi appartengono per continuare a sognare e idolatrare i vostri idoli.
Calcio, che confusione... sì perché noi (tifosi veri) ti amiamo!