Ieri è stata una bellissima giornata! Il Milan ha vinto e si è consolidato in vetta alla classifica e, a livello personale, la soddisfazione è stata doppia perché è nato anche il magazine del Milan Club Sassari Franco Baresi. Se nel calcio, come nella vita si pongono dei mini obiettivi, una qualità che non deve mai mancare è l’entusiasmo. Ieri come Milan club abbiamo toccato con mano questo entusiasmo sia per la nascita del Magazine che per la vittoria della squadra di Pioli. E grazie a questo i rossoneri sono riusciti fino ad ora a trovare la forza per superare indenni, nonostante un calo di prestazione post pausa delle nazionali.
Ci eravamo abituati così bene che oggi fa specie ritrovarsi a vincere solo per 1-0, soffrendo e lottando fino alla fine. E molto spesso si dimentica che, nelle difficoltà, le vittorie di “corto muso” muovono la classifica e non alterano gli equilibri fin qui espressi.

Ma torniamo all’entusiasmo. È la medicina che sta dando la spinta necessaria per far fronte ai numerosi infortuni, ma anche il miglior modo per sostenere quei giocatori che, nonostante la spia della benzina indica che dovrebbero rifiatare, stanno giocando tanto. Contro il Torino è stata una vittoria “sporca”, che vale tanto quando porti a casa i tre punti, ma che non va confusa con quelle che invece sono frutto della casualità.
Io sono dell’idea che Pioli l’abbia preparata bene e fosse conscio delle difficoltà che avrebbe incontrato. Conosceva i punti di forza del Torino e lo ha portato ad un possesso palla sterile che non ha creato pericoli, nonostante i granata siano rimasti in partita fino alla fine.
Per un modo o per un altro le partite del Milan sono giudicate “diversamente belle” dalle precedenti e tante possono essere le cause. Non mi voglio nascondere dietro le assenze. Cercare scuse non sarebbe utile, e quando ti vengono a mancare determinati tipi di giocatori, anche titolari, hai solo due tipi di soluzioni:
1) devi fare di necessità virtù;
2) ti rimbocchi le maniche e vai avanti. Nel calcio moderno non puoi pensare di avere a disposizione solo undici titolari, devi avere una rosa ampia che ti permetta di fare bene sia in campionato, che nelle competizioni in cui sei impegnato.
Si sapeva che il Torino fosse un avversario scomodo e tosto come il suo allenatore. Una squadra che aveva fatto bene sia nel derby contro la Juve che contro il Napoli, anche se poi sono state due sconfitte che non hanno portato nessun punto in classifica. Anche contro il Milan ci ha provato. Il suo allenatore, fino ad ora, è riuscito nell’intento di ridare mordente ad una società che oramai stazionava nella parte destra (con campionati anonimi di media-bassa classifica), oggi si ritrova con dei punti in più rispetto alla scorsa stagione, ma anche con il marchio di fabbrica di “casa Juric”. Il quale, va avanti nel progetto di restituire al Torino una posizione in campionato che gli compete.
Si sapeva che non sarebbe stata facile. Averla portata a casa vale tanto. Avendo conquistato i tre punti ci permette di sederci nel divano di casa, ad aspettare cosa faranno le altre, obbligate a vincere per non vedere aumentato il distacco dai rossoneri. In questa fase poco conta, la scorsa stagione insegna, visto il girone di ritorno del Milan. Ma aumentare la distanza tra sé e gli inseguitori può tornare utile in periodi di magra.
C’è più convinzione ed entusiasmo anche alla luce di quella che è stata la crescita di alcuni giocatori confrontando i parametri con l’anno precedente. Si spera che le carenze emerse in passato siano un lontano ricordo. Quando vedi il Milan scendere in campo con giocatori come Tonali, tocchi con mano come sia entrato in sintonia con la maglia e la società che ha sempre tifato. Per non parlare dei punti fissi in difesa come Tomori, Calabria ed Hernandez. Il recupero di quest’ultimo è indispensabile per il Milan. Averlo convocato dopo lo stop dovuto al Covid, è una buonissima notizia, in preparazione alle sfide contro Roma ed Inter, proprio per l’apporto del francese in campo. Tanto da far accelerare la società nel proporgli il rinnovo del contratto.
Ma tra coloro che sono stati finalmente recuperati, anche se ieri non è sceso in campo, non va dimenticato Diaz. Solo adesso ci si rende conto di quanto sia mancato e quanto sia importante per il gioco del Milan. La sua assenza, secondo me, ha pesato più di altre. Nonostante stiamo parlando di un giocatore divenuto titolare a fine della scorsa stagione che, per alcuni, sarebbe stato solo un rincalzo di un vero trequartista.
Diaz, nel momento in cui torna disponibile, permette al Milan di avere quel punto di raccordo tra il centrocampo e l’attacco per creare le giuste condizioni, affinché due giocatori diversi (come Ibra e Giroud) siano “serviti” adeguatamente.
Molto spesso, là davanti, non si nota la differenza su come debbano essere cercati dai compagni. Questo crea una sorta di corto circuito, rendendo la manovra offensiva lenta e prevedibile.
Giroud ha bisogno di cross che provengano dagli esterni, di ampiezza che permetta di sfruttare al meglio una sua qualità che è il colpo di testa. Mentre Ibra, anche per una questione anagrafica, cerca maggiormente il fraseggio corto con i compagni, dialoga con loro come se fosse più un rifinitore che un centravanti. Sta sempre meno dentro l’area di rigore, cercando di accorciare la squadra, proteggendo la palla nel tentativo di far risalire i compagni, per poi iniziare quel fraseggio di cui parlavo pocanzi.
Quando vedi Giroud messo nella condizione di stare spalle alla porta e lontano dall’area, nonostante già i quattro gol in campionato, ti rendi conto che ti devi inventare qualcosa di diverso per metterlo nella condizione migliore per il suo gioco, ed il ritorno in campo di Ibrahim può essergli d’aiuto.
Nonostante questo lui è già entrato nelle simpatie dei tifosi e Oliviero li ripaga cercando di essere protagonista in campo.

Un altro giocatore di cui si sente la mancanza è Rebic. La sua assenza fa riflettere sull’importanza di averlo in campo. Il suo è un apporto importante e, allo stesso tempo, ti permette di avere un giocatore multitasking, capace di giocare in più ruoli.
Lo stesso Pioli non vede l’ora di recuperarlo anche per poter dare un cambio a Leao che necessita di rifiatare, dando al Milan soluzioni diverse in zona d’attacco.

Nonostante tutto questo il Milan c’è e si conferma in testa alla classifica, avendo raccolto 28 punti su 30, frutto di nove vittorie ed un pari (Juve). Ieri ha mantenuto la porta inviolata, con una parata nel finale (unico tiro in porta del Toro a partita quasi conclusa) Tatarusanu ha salvato il risultato, anche se è evidente che tra lui e la difesa non c’è ancora perfetta sintonia.
Quest’ultima crescerà con il passare del tempo, anche perché i suoi compagni necessitano di uno che si faccia sentire e sia padrone dell’area piccola. Fino a gennaio, salvo imprevisti, sarà lui il titolare e cercherà di difendere la porta del Milan con tutta la professionalità che fino a questo momento lo ha contraddistinto. E cercherà di essere uno dei protagonisti di questa parte di stagione.

Per concludere, oltre al campo, un successo importante ieri il Milan lo ha ottenuto durante l’assemblea dei soci che, dopo aver illustrato il bilancio, ha sancito come le perdite di esercizio, tra un anno e l’altro, siano calate drasticamente. Vale come una vittoria. Il tutto è passato in sordina perché comunque la perdita d’esercizio è ancora alta, ma la proprietà ha manifestato interesse ad investire ancora sul Milan e cercare di consolidare maggiormente i ricavi.
Un obiettivo primario era risanare la società, rendendola migliore sul piano economico finanziario e la dirigenza merita un plauso e fiducia per il futuro, alla luce del fatto che il Milan sta cercando di coniugare l’aspetto economico con quello sportivo.
Il momento delle spese fuori controllo a Milano è finito da tempo. Se prima c’era una situazione al limite, oggi si cerca di utilizzare al meglio le risorse a disposizione soprattutto su giovani da valorizzare e far crescere in pianta stabile.
Anche scontrandosi con procuratori e provando a combattere un modo di porsi inaccettabile per la società rossonera.
Tornando al calcio giocato, tra oggi e domani si completerà il turno di campionato, dopo penseremo domenica alla Roma ed infine all’Inter prima della sosta. Una sosta benedetta per rifiatare e ripartire, cercando di recuperare anche la condizione fisica di alcuni. Serve un Milan competitivo, capace di giocarsela con tutti, un Milan carico di entusiasmo.
Quello stesso entusiasmo che ha permesso di superare le difficoltà di queste ultime settimane e di vincere una partita “sporca” come quella con il Torino.
Ieri è stata, parlo per me, una bella giornata. La nascita del magazine del Milan Club Sassari Franco Baresi, disponibile a tutti (entrando sulla pagina face del Milan Club), e la vittoria del Milan in campionato.
Andiamo avanti così! Sempre con entusiasmo.