Come nella favola più famosa al mondo... è il burattinaio che muove i fili e comanda i suoi adepti di legno, o meglio di coccio! È sempre lui, che passa alla cassa e ritira i proventi del suo spettacolo. Ed infine è lui che dona gli zecchini d'oro, di Collodiana memoria, che serviranno per la "cresta" famiglia. Caro Pinocchio dal cuore di tarlato legno, che nella tua mente porti ancora la maglietta di carta (sporcata dai tuoi "baci"), ora non ti rimane che trovare il Campo dei Miracoli e il paese dei balocchi arabi per finire la tua favola, che al contrario di quella originale non ti renderà Uomo. Essendo tu un pezzo di legno, non potrai mai capire il messaggio di Paolo, dove si evince l'importanza di una vera famiglia, che ha trasmesso negli anni e filtrato messaggi ancora echeggianti nella sua sana mente, che tutt'oggi custodisce in uno scrigno riservato a pochi... il suo cuore.
Tu non potrai essere mai un Numero Uno, infatti eri un già dimenticato 99, quasi come se lo avessi scelto per essere tale, nella gloriosa storia Rossonera. 

Grande Paolo Maldini! Che il tuo messaggio sia di esempio ad altri futuri possibili Numeri Uno per farli riflettere... che quelle foto, quei trofei e quella maglia, sono frutto di un'incancellabile storia certa, la Vostra di calciatori e la nostra di tifosi, pardon... di Veri e impagabili tifosi.
Ops, dimenticavo: abbiamo vissuto anche due anni in serie cadetta e l'altro nostro grande capitano, non si è mai sognato di tradirci, per il rispetto che aveva per la mitica maglia e per la società, che come tu sai, l'aveva cresciuto come un figlio. Franco e Paolo, due esempi!!!