Bergamo ha sicuramente una grande passione per la Dea, ma può competere ai livelli di piazze come Milano, Roma, Napoli e Torino?
Ai tempi in cui l'allenatore era il compianto Emiliano Mondonico, si è vissuto un periodo simile a quello che si sta vivendo da tre anni a questa parte... ed era la coppa Uefa.
Ma la Champions sarebbe un passo troppo impegnativo per una città come Bergamo, sarebbe opportuno potendo scegliere di accontentarsi di ottenere l'Europa League, che comunque non è da poco.
Le città sopra elencate hanno un bacino di tifosi molto ampio che consente loro con diritti televisivi, merchandising e quant'altro, di avere entrate di denaro sicuro ogni anno. 
L'Atalanta fa cassa in buona parte nel valorizzare i giocatori che vengono man mano rigenerati o da ragazzi promettenti del suo vivaio. Questa operazione però non dà la certezza che possa funzionare all'infinito. Conquistare l'ingresso in Champions per l'Atalanta potrebbe dare benefici nell'immediato, ma un passo più lungo della gamba comporterebbe effetti di difficile gestione.
Competizioni come Serie A, Champions e Coppa Italia presuppongono una rosa di una ventina di giocatori che oggi la Dea non possiede. In particolare l'attacco annovera esclusivamente Zapata come finalizzatore di ruolo.
Una buona parte della rosa si giocatori Atalantini percepisce ingaggi inferiori a giocatori di altre squadre Italiane. Ci sono giocatori di nazionali straniere che semmai si entrasse in Champions batterebbero cassa per rimanere all'Atalanta. Da Bergheimer (come usava chiamare i bergamaschi Gianni Brera) dico forza Atalanta, ma rimaniamo con i piedi piantati per terra e viva l'Europa League.