Dopo tanta attesa, la competizione per club più famosa d'Europa e nel mondo è riscesa in campo con le 32 squadre più forti nel circuito europeo. La Champions League è sicuramente una delle competizioni più rinomate nel panorama calcistico e ambita da moltissime squadre e  giocatori che sognano di alzare la coppa dalle grandi orecchie. Una volta entrati nel vivo si parte con la prima fase degli otto gironi fino ad arrivare all'ambitissima finale.
Lo scorso anno solamente due squadre hanno avuto il privilegio di accederne, ma solamente una delle due ha alzato la coppa al cielo: Il Bayern Monaco. I bavaresi si sono imposti per 1-0 nei confronti della squadra parigina del Paris Saint Germain (prima finale nella storia del club) nel campo neutro nella finale di Lisbona. Quest'anno sembra essere ancora la squadra da battere per provare a vincere la coppa, ma molte altre squadre si sono arricchite durante l'ultima sessione di calcio mercato e sono pronte a dare battaglia per la conquista del titolo. Inter, Lazio, Juventus e Atalanta, sono le quattro squadre italiane che proveranno a invertire la tendenza che non vede una squadra italiana alzare la coppa delle coppe da ben dieci anni.

La scorsa edizione della Champions League è ricordata da tutti gli appassionati calcistici, per il periodo e le modalità in cui si è svolta. Dopo uno stop durato mesi, e con l'attesa della fine di alcuni campionati la competizione è ripresa con alcune partite mancanti degli ottavi per l'accesso ai quarti di finale, che insieme alle restanti partite della competizione si sono giocate in campo neutro a Lisbona (Portogallo).La competizione, infatti, si è svolta nella modalità definita "Final eight". Le migliori otto squadre di Europa si sono affrontante a porte chiuse, e nel rispetto delle norme fino ad arrivare all'attesissima finale del 23 agosto presso lo stadio "Elsatdio do Sport Lisboa". 
Tra le novità prese dal Comitato Esecutivo UEFA per l'esperimento della scorsa stagione c'è stata anche quella dell'introduzione della possibilità dei 5 cambi per squadra durante la partita e quindi un numero 23 di giocatori da inserire in distinta. Alla fine, dopo diversi dubbi, l'edizione 2019/2020 si è svolta al termine.

Con la posticipazione della scorsa edizione, anche la stagione in corso è slittata rispetto al calendario prefissato da tempo. I sorteggi, infatti, sono avvenuti a Nyon (Svizzera) il primo ottobre, con l'inizio della competizione vera e propria giorno 20 del medesimo mese.
La Champions League è finalmente ripartita; ma in che modalità? Verrà adottata nuovamente la strategia della "Final Eight"?
Al momento, tutto sembra continuare per come si è sempre svolta la competizione, senza nessuna modifica, mantenendo appunto la fase a gironi e le restanti fasi di eliminazione diretta con partite di andata e di ritorno.

La tanto attesa finale si svolgerà secondo calendario in data 25 maggio presso lo stadio Olimpico Atatürk di Istanbul, che avrebbe dovuto ospitare la finale del 2020.

Le uniche vere novità ad essere presenti sembrano essere quelle relative alle 5 sostituzioni consentite, e ad un parziale ritorno tra gli spalti dei tifosi fino al 30% della relativa capienza dello stadio ma solo se, anche le leggi locali lo permettano. Sostituzioni e numeri di tifosi a parte, gli appasionati del calcio sono pronti a riassaporare la Champions League così per come la si conosce. Inoltre, così come riportato nelle regolazioni di questa edizione della competizione, vi sono una serie di regole che possono essere applicate dovute appunto al COVID-19. Secondo la UEFA, per esempio, se 13 giocatori di una squadra, compreso un portiere, sono disponibili, la partita in programma dovrà essere disputata, ma in caso contrario sarà compito della stessa Uefa riprogrammare il match. L'amministrazione ha pianificato di finire la fase a gironi con un ritardo massimale previsto per 28 gennaio 2021 e non oltre.                                                                                                                                                                   

Ma sarà davvero possibile rispettare tutti i piani?
La partita del virus sembra non voglia finire ai tempi regolamentari con la probabilità che si possa protrarre ai supplementari ed eventuali rigori. Quale potrebbe essere dunque una soluzione per preservare la competizione fino alla tanto attesa finale? Una nuova interruzione del mondo calcistico e di tutte le sue competizioni potrebbe causare molti problemi economici, soprattutto a tutti coloro che lavorano dietro il campo da calcio ma che sono fondamentali per la riuscita di ogni singolo evento, come la competizione stessa.

L'ultima modalità adottata ha avuto dei buoni riscontri. Le partite si sono giocate così come da calendario e tutto è stato tenuto sotto controllo. Questa, potrebbe essere senza dubbio considerata una valida alternativa nel caso in cui non fossero più sostenibili i piani adottati al momento.                                                                                           

Un' alternativa valida potrebbe essere quella adottata negli Stati Uniti. Il virus ha colpito tutti nel mondo e le diverse competizione sportive, così come la più rinomata lega di basket: l'NBA. La National Basket Association ha adottato una strategia simile a quella intrapresa dalla UEFA, permettendo di concludere la stagione cestistica, che era stata messa fortemente a rischio a causa degli eventi trascorsi. La strategia adottata è stata definita "bolla", ed è stata fondamentale per portare a termine la stagione, che nonostante il grande esborso economico di oltre 160 milioni di dollari, ha evitato la perdita di un miliardo di dollari americani per gli introiti televisivi. Le squadre, infatti, si sono ritrovate a trascorrere i loro giorni dentro la struttura di Disney World in Florida, con staff e giocatori che hanno vissuto all'interno dei tre diversi Hotel.         

Questo ha permesso di non avere nessun contato diretto con l'esterno facendo si che non vi potessero essere casi positivi al corona virus. I giocatori sono stati testati ogni giorno, ricevendo i risultati il giorno seguente, tramite un laboratorio privato. Dal punto di vista logistico questa mossa ha consentito una migliore organizzazione soprattutto per gli spostamenti delle squadre che abitualmente prendono diversi voli.

Questa potrebbe essere una soluzione che la UEFA può adottare nel caso in cui gli eventi dovessero peggiorare. Sicuramente non sarebbe facilmente applicabile durante i relativi campionati ma anche in questo caso si dovrebbe attendere la fine di questi o sospenderli per poter terminare la competizione. Certamente, si dovrà cercare di non posticipare la competizione come già accaduto, per far sì che sia possibile disputare gli europei di calcio già rimandati lo scorso anno.
Queste due modalità sono sicuramente due pratiche soluzioni per portare a termine la competizione, ma non è detto che sarà possibile adottare una delle due e rispettare tutte le regole ad oggi prefissate. Non si può pianificare qualcosa a lungo termine dal momento che la pandemia non sembra arrestarsi.                                                         

La salute sarà la prima cosa da tutelare e proprio per questo la migliore soluzione che la UEFA ad oggi possa trovare è quella della prontezza e delle alternative. Si dovrà essere pronti ad una qualsiasi virata imprevista che però abbia delle soluzioni concrete per salvaguardare la salute e il mondo calcistico.