Chi sta nel mezzo, e mi riferisco a coloro che non assumono posizioni estreme pro o contro, il lavoro della giovane dirigenza tecnica rossonera, parla di una squadra costruita nel modo più intelligente possibile, in linea con i dettami della proprietà che vuole riportare il Milan in alto a medio termine e con i bilanci a posto.

Pertanto cerco obtorto collo di fidarmi di chi è più saggio del sottoscritto ed analizzo come partirebbe il Milan al fischio d’inizio del campionato, dando per buono l’arrivo di Correa e di un buon centrocampista (non certo Modric).

Oggi la porta è ben difesa con Donnarumma e Reina, ma non si capisce per quale motivo per il piccolo fenomeno Plizzari non si riesca a trovare una sistemazione in serie A per fare esperienza, ma il solo Livorno.

In difesa è successo un piccolo miracolo: ci siamo liberati di Abate che, credo, fosse tra i piedi dalla fine della seconda guerra mondiale ed invece abbiamo perso troppo in fretta Zapata sostituito da Duarte sulla cui tignosità ed eleganza nutro molte speranze. Nella rassegnazione di vedere ancora a lungo quel bidone fotonico di Rodriguez sulla sinistra, incrocio le dita per un ritorno ai fasti bergamaschi di Conti e per una fulminea ripresa di Theo (che giudico un fenomeno). Ultima speranza: che Calabria non si limiti a due discese sul fondo a partita e che impari da Abate stesso come non si fa a crossare.

Altri miracoli sono avvenuti a centrocampo dove sono stati cacciati dalla Milanello SPA dove sguazzavano tra saune e bagni turchi Montolivo, Bertolacci e Mauri in un colpo solo: credo di aver scolato almeno due bottiglie di seguito per l’emozione di non vederli più nemmeno in tribuna. In attesa di verificare le condizioni di Bonaventura, incrocio le dita per Krunic che nei pochi minuti col Benfica mi ha impressionato come un semaforo in centro Milano (ma è chiaramente troppo presto), spero che le ciabattate di Kessié vengano corrette da Giampaolo con insulti pesanti, spero in Paquetà ed in un nuovo acquisto, ho ottime sensazioni su Bennacer che si insiste a non ufficializzare ovviamente senza spiegazioni convincenti al popolo bue.

Su chi, invece non mi faccio illusioni, sono il buon Borini che ha detto tutto della sua mediocrità, Suso e Calhanoglu rallentatori professionisti e vere e proprie allucinazioni di chi ha deciso che dovevano vestire rossonero.

Là davanti ho davvero paura in un’inchiodata di Piatek di quelle da guinness dei primati se lo stesso non verrà innescato costantemente da Leao, Correa o chi per lui ed il trequartista che, come detto, mi auguro non sia Suso.

Come visto la stagione del Milan si giocherà sul filo del rasoio: se i nuovi innesti dovessero portare come nei piani nuove soluzioni rispetto agli spettacoli indecenti delle ultime sette stagioni, plasmati a dovere dal tecnico abruzzese, se Jack, Kessié, Conti si dovessero ricordare come giocavano nell’Atalanta, potremmo davvero divertirci e dar fastidio a chiunque.

Se....