Ogni numero corrispondeva ad un ruolo. Oggi, ogni numero corrisponderà alla scelta del giocatore, e soprattutto a ciò che può rappresentare per il mercato. Dietro un numero una storia, una scaramanzia, una ritualità, una qualsiasi cosa che spesso va oltre il calcio.

Ma i vecchi numeri rappresentavano anche un calcio che ha cercato di resistere fino a pochi mesi fa anche nel mondo dei dilettanti. Un certo ordine, semplicità, genuinità. Quella che è iniziata a venir meno da quando si è liberalizzato tutto nel mondo del calcio.
L'anonimato aveva un suo fascino, non eri nessuno, eri solo un componente della squadra, un numero, un giocatore, un ruolo. Perchè quello che contava era il lavoro di gruppo, la squadra e non l'individualità.

Con l'avvento della libertà della numerazione che ad oggi si può fermare a due cifre ma non è detto che un giorno possa andare oltre e collocare i nomi dei giocatori non vi è stata solo una personalizzazione della divisa, ma si è voluto creare un marchio. Questo è quello che ha comportato effettivamente la liberalizzazione della numerazione e dei nomi sulle magliette di calcio.

Oggi è impossibile proporre di ritornare al passato, il business che si è creato è pazzesco, inarrestabile.