Le migliori barzellette che ci venivano raccontate avevano di solito tre personaggi importanti: un tedesco, un francese ed un italiano. In questa storia il tedesco ancora non c'è (deve arrivare il prossimo anno), l'italiano c'era, ed il francese chissà... Oltre all'Italiano che stavolta apre il cassetto dei ricordi, ci sono anche un cinese ed un americano.

L'Italiano, che di solito ha le caratteristiche del furbo che vince sugli altri due, forse furbo lo è stato veramente. Uomo di successo, inizia a farsi conoscere nel ramo immobiliare fino a giganteggiare come editore e salvare dal fallimento una società di calcio che gli permetterà di togliersi numerose soddisfazioni e di accrescere la sua immagine nel mondo. Se prima le sue doti di Re Mida erano conosciute in Italia (tutto quello che toccava diventava oro), successivamente grazie al Milan, e di rimando alla politica, verrà conosciuto nel resto d'Europa e del Mondo. Il calcio di cui ha cambiato le regole grazie a numerosi colpi di mercato, giocatori strappati alla Vecchia Signora o alle big d'Europa, lo hanno portato a realizzare quello che era il suo sogno, nel momento in cui mise piedi nel mondo del calcio: "Vincere e convincere attraverso il bel gioco: in Italia, in Europa e nel mondo". Parole che avevano fatto storcere il naso e creato quel senso di ilarità in coloro che non credevano che ciò potesse accadere. Ed invece, dopo 31 anni, la storia insegna che quell'imprenditore, prestato successivamente alla politica, la quale pian piano lo aveva allontanato dalla creatura che tanto aveva amato e di cui dichiarò che non volle mai separarsi, cedette il passo al secondo personaggio della nostra storia. Il cinese.

Se l'Italiano era il furbo, il cinese probabilmente era l'ingenuo!
Venuto dal nulla, entrò piano piano nel racconto anche grazie a quell'alone di mistero che lo aveva portato alla guida della società. Prima del suo arrivo tanti nomi, conosciuti rispetto al suo, vennero fatti da coloro che dovevano scrivere sui giornali e sui media. Vennero scritti anche libri sulla cessione della società, ma nessuno all'inzio aveva pensato a lui. Il nostro cinese, che non avava niente a che vedere con quelli dell'altra sponda di Milano, fece però il passo più lungo della gamba e si ritrovò, a sua insaputa, a non lasciare un bel ricordo della sua presidenza. Arrivato anche lui in pompa magna, non certo come l'Italiano che scese come un Messia, ci si ricorda ancora il primo giorno di ritiro, in elicottero, con la "Cavalcata delle Valchirie" ed il pubblico in estasi.
Al cinese tutto questo non venne in mente. Fu fortunato nell'esordire prima di un derby e vedere la squadra pareggiare in pieno recupero e mantenere quel distacco che avrebbe riportato il Milan in Europa League dopo molti anni di assenza. Fu il preludio dell'inimmaginabile. La campagna acquisti portata avanti dal duo Fassone-Mirabelli aveva spettacolarizzato l'estate rossonera, ma fu solo un sussulto perchè la stagione, nonostante la finale di Coppa Italia (sonoramente persa contro la Juventus) fu un disastro. E "l'ingenuo" Lee scomparve all'improvviso dopo un'errata valutazione dei costi da sostenere per tenere in auge la società. 

Venne il turno del terzo personaggio della nostra storia. L'americano
Costui è un tipo silenzioso, parla poco perchè come tutti gli americani preferisce i fatti alle parole. Conosciuto in tutto il mondo a differenza di Lee, è un mago dei fondi e in ogni ambito si sente parlare di lui. Si ritrova proprietario del Milan all'improvviso, o forse no, perchè di solito chi presta denaro, in campo finanziario, sa bene che le cose possono finire anche in un certo modo. E se il pegno era il Milan, anche l'americano avrà fatto i suoi conti. Proprio con quest'ultimi ha a che fare tutti i giorni, soprattuto per dare risposte e risultati ai suoi investitori e riuscire a creare utili. Ma col Milan fare utili è una cosa complicata. Il calcio ha regole a sè e forse qualcuno dovrebbe dirglielo. Ma l'americano non accetta consigli. Si fida solo dei suoi stretti collaboratori che, di solito, lo aiutano nelle varie galassie dei consigli di amministrazione. Stessa cosa accadde con i rossoneri. Già in principio, sotto l'era cinese, c'era qualcuno che garantiva e controllava il suo investimento, nel momento in cui divenne unico proprietario aumentò il numero di coloro che lavoravano per lui in società. Tra questi anche un Sud africano, di stampo inglese, che parla poco l'italiano, che non c'entra con la nostra storia perchè ama lavorare dietro le quinte. E quando lo fa son dolori. Chiedere ad un croato per avere conferma...
Ma l'americano, oltre ad essere silenzioso, é attento e convinto delle sue idee, difficilmente cederà la società fino a quando non avverranno determinate condizioni favorevoli che lo porteranno ad ottenere la cifra richiesta. Perchè sa che è di passaggio, ma questo passaggio se lo farà pagare profumatamente.

Infine c'è un ultimo personaggio, che non sapremo mai se vedremo mai nella storia. C'è chi dice che ci sia già, ma non si vede. C'è chi dice che verrà e sarà un Milan che rispecchierà l'epopea Berlusconiana. C'è chi dice che sono solo voci perchè viene tirato in ballo ed i suoi figli hanno sempre smentito. Questo personaggio è il francese (o il fantasma) che non è quello formaggino, della famosa barzelletta, ma bensì un signore additato come Bezos ad essere l'uomo più ricco al mondo.
Detto così sarebbe stato giusto definirlo non il fantasma, ma il ricco. Infatti, proprio la sua ricchezza è stata al centro di chiacchiere ed immaginazioni su come potesse essere il suo Milan, e su come avrebbe investito in tempi di fair play finanziario. Ma le chiacchiere se le porta via il vento e del francese nessuna traccia. Qualcuno pensa che apparirà all'improvviso perchè c'è già un accordo di massima ed il passo decisivo sarà la certezza della costruzione del nuovo stadio con annesse attività commerciali di interesse strategico. Il polo della moda potrebbe spostarsi decisamente da Londra (per via della Brexit) a Milano dove la metropoli cresce sempre di più e con essa style and elegance. Ma attenzione all'americano, perchè lui ha in mano le redini del gioco, ed il francese o chissà quale personaggio orientale dovranno avere tanti argomenti convincenti ed efficaci (a livello di pecunia) per poter diventare proprietari dello stesso. Cosa non facile visti i tempi e le richieste a tanti zeri.

Ma questa storia una cosa ce l'ha insegnata. Nella vita, come nello sport, c'è sempre qualcuno che vince e qualcuno che perde. L'Italiano ha vinto molto ed è quello che ci ha guadagnato più di tutti. Il cinese ha solo perso tempo e denaro e, probabilmente, si è fatto consigliare male, senza valutare i rischi a cui poteva andare incontro. L'americano ha sicuramente vinto, perchè si è ritrovato in mano un brand conosciuto in tutto il mondo che ha bisogno di una rinfrescata per essere di nuovo al top, ma non gli basta perchè vuole stravincere. E il francese... Beh costui deve scendere ancora in campo e, ripeto, chissà se lo farà. In questo momento per molti tifosi è più di un sogno, ma si sa che questo fantasma difficilmente andrà via, e dovremmo conviverci, per molto tempo, fino alla prossima puntata o smentita.

Per adesso in questo racconto ci sta benissimo e non sarò di certo io ad allontanarlo. E' vero che non spaventa nessuno anzi, si spera che, siano gli altri ad avere paura nel caso dovesse un giorno comparire.