C'era una volta il Milan...

L'Atalanta, mica il Barcellona, il Real Madrid, il PSG o il Liverpool, per citare solo alcuni dei più forti team europei, e con tutto il rispetto e l'affetto che provo per i bergamaschi, ha RIDICOLIZZATO una squadra che, indegnamente, si chiama Milan.

Ancora una volta, i proclami fatti da tecnico e giocatori, prima della partita, si sono rivelati fasulli, sino al punto di sembrare una presa in giro, l'ennesima, per i tanti tifosi che hanno a cuore la maglia rossonera.

La sconfitta con l'Atalanta è una debacle di tutti: Elliot, manager, tecnico e giocatori.

Elliot ha la responsabilità di avere scelto dirigenti e tecnici che, alla prova dei fatti, si sono dimostrati inadeguati al progetto, se il progetto prevedeva il rilancio del Milan, dopo il pessimo finale berlusconiano ed periodo buio cinese.

Un fondo che ha l'obiettivo di valorizzare un brand per poi rivenderlo guadagnandoci, doveva affidarsi, da subito, a dirigenti esperti e di comprovata abilità manageriale e tecnica.

La strategia del Milan ai milanisti è nostalgica ma controproducente. L'Inter lo ha capito ed ha affidato le sue sorti a manager ex Juventus che ha sempre fatto scuola.

Il management, quello tecnico, qualche domanda dovrebbe anche porsela.

Il budget per il mercato, nonostante i problemi di bilancio, non è mai mancato.

Durante l'infelice periodo cinese, che ha portato in eredità ben 11 inutili giocatori come Andrè Silva, Biglia, Kessiè, Conti, Calhanoglu, Kalinich, Bonucci, Musacchio, Rodriguez, Borini e Antonio Donnarumma, sono stati spesi ca. 240 milioni.

Nello stesso periodo l'Atalanta prendeva Zapata dalla Sampdoria con un prestito biennale a 12 milioni (6+6) e  diritto di riscatto a 12 milioni ed Ilicic a 5,5 milioni oltre ai vari Gosens, Berisha, Palomino, Castagne e De Roon che oggi, pur senza Zapata e spendendo molto meno, hanno asfaltato il Milan.

Nel mercato 2018-2019, inizio gestione Elliot, sono stati acquistati giocatori come Paquetà (38,40 mil.), Piatek (38 mil.), Caldara (35 milioni), Castillejo (21,30 mil.), Laxalt (14,90 mil.), Higuain (10,20 mil. di prestito), Bakayoko (5 mil. di prestito).

Infine nel mercato 2019-2020 sono stati acquistati Leao (23 mil.), Theo Hernandez (20 mil.), Bennacer (16 mil.), Duarte (10 mil.), Krunic (8 mil.) e Rebic (in prestito).

Non faccio, volutamente, il paragone con le campagne acquisti dell'Atalanta e dei risultati raggiunti dalla squadra bergamasca, perchè soffrirei troppo.

Nello stesso periodo 2017-2020 si sono alternati ben 4 tecnici (Montella, Gattuso, Giampaolo ed ora Pioli).
Ebbene, qualcuno si sente di affermare che gli acquisti effettuati ed i tecnici ingaggiati hanno fatto solo intravedere una parvenza di progetto finalizzato alla rinascita del Milan?

Sì, sono stati acquistati giocatori giovani, ma quanti di prospettiva? Non sono state errate le valutazioni tecniche della maggior parte degli acquisti? Non era meglio optare per un mix di gioventù ed esperienza?

I tecnici che si sono succeduti da Montella a Pioli quali responsabilità hanno avuto nella campagna acquisti?
Di certo, a parer mio, hanno avuto responsabilità per il modulo di gioco, spesso inadatto alle caratteristiche dei giocatori e di insistere su soggetti che, al limite, andavano messi in panchina.

Un esempio per tutti l'insistenza del modulo 4-3-3 solo per fare giocare sempre Calhanoglu e Suso che, dopo l'ennesimo flop nella partita contro l'Atalanta, si spera partano entrambi a gennaio.

Per quanto riguarda i giocatori in generale, è mio parere che soltanto un numero limitato possa giocare in serie A e che nessuno, dopo la partita di oggi, è degno di indossare la maglia del Milan.


Buon Natale a tutti.