Quante volte nella nostra vita abbiamo sentito dire che il calcio di un tempo era il migliore... quante volte abbiamo sentito dibattiti tra persone che si scontravano dicendo che c'era un calcio migliore di quello degli anni '80, era quello dei '70, oppure quello dei '60... mentre poi c'era chi stravolgeva tutto inserendo anche quello dei '50. E così un bel giorno mi sono seduto vicino a questi signori ed ho raccontato come vedevo io il calcio da ragazzino.

Ricordo che fin dalla primissima infanzia con il mio papà mi sedevo in camera da pranzo e guardavo ogni singola partita di ogni singola nazionale o squadra che giocava i Mondiali, gli Europei, la Coppa Campioni, la Coppa UEFA, la Coppa Italia oppure soltanto le amichevoli, e ad ogni gara scoprivo sempre qualcosa di nuovo. Seguivo le parate di Stefano Tacconi, i movimenti eleganti di Salvatore Bagni, gli scambi di Michal Platinì, i dribbling di Diego Armando Maradona, le giocate di Roberto Baggio, gli occhi sbarrati di Totò Schillaci ad ogni rete, ma non solo, perchè poi c'erano gli insuperabili Sergio Brio e Franco Baresi, di Roberto Tricella e Riccardo Ferri, e anche senza averlo visti giocare potrei anche aggiungere anche Gaetano Scirea, Agostino Di Bartolomei e Claudio Gentile l'unico che riuscì a fermare Maradona. Ce ne sarebbero una caterva se penso a quei tempi, dove anche il più 'anziano' Bruno Conti sfecciava ancora a mille all'ora sulla fascia destra. Il mio idolo in quei tempi ancora non c'era, anzi per essere sincero non ne ho avuto uno fino all'estate 1996, quando approdò nella mia Juventus un certo Zinedine Zidane, che è rimasto e rimarrà per sempre l'unico. Così la mia voglia di vedere quelle partite cresceva ogni volta di più, tanto che comincia a dare anche i miei primi calcio ad un pallone in un campo da calcio...
Ma questa storia ve lo già raccontata.
Negli anni '80 e ad inizio '90 il calcio portava tanti campioni in Italia, tanti stranieri, ma anche tante nuove promesse dalle giovanili, era un calcio italiano, e non certo quello di oggi dove per lo più di italiano gli è rimasto soltanto il nome, poi di veri italiani ce ne sono tre o quattro su 25 in rosa. Ai tempi si destreggiavano quei giocatori del 'lavoro sporco', quelli come Beniamino Vignola, che in una Juventus di campioni si ritagliava sempre il suo spazio, era la riserva di Michael Platini, eppure era silenzioso, accettava anche di giocare 5 minuti, ma giocati bene. Erano gli anni del boom dello stereo da spalla, delle camice a scacchi, esemplare quella rosso e nera che ogni tanto ancora oggi rispunta fuori, gli anni degli occhialoni da vista, gli anni delle auto sportive come la Renault 5, di quella sportiva che pompava musica a cannone per le strade, e per chi poteva della Lancia Delta HF Integrale, di una potenza stratosferica.
Gli anni delle lotte tra Airton Senna e Alain Prost, del braccio tranciato di Alessandro Nannini, e della morte di Stefano Casiraghi a bordo del suo catamarano che si è ribaltato e la sbalzato sull'acqua dove all'impatto non è riuscito a sopravvivere.
Il calcio era pazzesco in quegli anni, l'Italia era la terra dove ogni campione avrebbe voluto giocare, giravano tanti quei soldi che la Premier di oggi a confronto è davvero poca cosa.
C'erano i così detti 'Imprenditori', ma non quelli che oggi si vedono anche in tv in varie trasmissioni, quelli sono per modo di dire imprenditori, quelle persone erano davvero stra-ricche, dal nome importante, e soprattutto italiani. Quello era il calcio, e non quello di oggi, oggi è soltanto un bussiness, una corsa a chi spende di più, di giocatori che per passare da un club all'altro chiedono e costano cifre esorbitanti, si è vero bisognerebbe rapportare il valore della moneta, ma certamente non si arriverebbe mai a vedere un Mbappè che guadagna in linea, con il rinnovo attuale, ben 30 volte quel che guadagnava Maradona al Barcelona.
E la differenza qual è? Che Maradona è il calciatore più forte della storia del calcio. In quel calcio non esistevano i procuratori, la procura era della famiglia o dello stesso giocatore, che andava in società e tentava di trovare l'accordo, che spesso veniva raggiunto in poco tempo, non si leggeva su i giornali tutte queste pu++anate che si scrivono oggi, prima se usciva un nome alla fine arrivava davvero, mentre oggi ne escono a migliaia e alla fine sono quasi tutte bufale.

Il 'mio calcio' da bambino era migliore certamente di quello visto tra gli anni '90 e il 2000 fino ad oggi, mentre di quello degli anni che non ho vissuto ho solo potuto ascoltare i racconti di chi come me ha vissuto il suo calcio, e che ancora oggi dibatte su quale sia il migliore di tutti i tempi, almeno fino alla fine degli anni '80.
E a voi qual è il calcio che è piaciuto di più?