Preso in sé, il pari col Newcastle non è un risultato così negativo. I Magpies, realtà emergente della Premier, sono una società del fondo miliardario PIF con notevoli ambizioni, seppure in prospettiva. Il punto tiene il Milan al secondo posto, vista la sconfitta del Dortmund a Parigi e non lancia i britannici. Il peso di questo risultato, nel bene e nel male, si vedrà più avanti, com'è ovvio.

Il problema è che il Milan, in questa stagione, è alla sua terza presenza consecutiva in Champions, mentre il Newcastle si riaffaccia nelle coppe dopo un bel numero di anni. Il risultato, insomma, sarebbe stato tutto sommato accettabile nel 2021 non nel 2023, specie considerando che il Milan, pochi mesi fa, era in semifinale.

E' partito Tonali, più qualche altro rossonero ritenuto una palla al piede, con De Ketalaere che è stato sbolognato a Bergamo a condizioni di tutto favore per l'Atalanta. Sono arrivati 10 giocatori intorno ai quali è stato realizzato un can can mediatico che ha funzionato finché... ha funzionato ovvero finché il pettine non ha iniziato a trovare i nodi. Il Milan, in sostanza, non sembra essere migliorato rispetto allo scorso anno e il derby perso con 5 gol sulla groppa non è stato un episodio. Può darsi che alla fine tutto quadri, perché tutto può quadrare se ci lavori su.

Lo scopo di mandare via Maldini e vendere Tonali era quello di realizzare il salto di qualità, non di rimettersi a lavorare come disperati. C'era bisogno di comprare 10 giocatori per ritrovarsi come un anno fa?

Le occasioni avute dal Milan nel primo tempo potrebbero far pensare a un Milan sfortunato. Ma a parte che la sfortuna è argomento da bambocci, va detto che il Milan è stato inizialmente fortunato a trovarsi davanti un tecnico più scriteriato perfino di Pioli. Howe, infatti, aveva messo in campo i suoi con un 3-3-3-1 in cui i tre difensori se ne stavano larghi come quelli del Milan nel derby, mentre i 3 centrocampisti arretrati erano dei tuttofare destinati ad aiutare sia la difesa che l'attacco. I 3 centrocampisti avanzati, dal canto loro, dovevano fare gli incursori (se non ci si aggiungeva qualcuno del terzetto più arretrato...). Se questo schema cervellotico era destinato a confondere il Milan, ha finito per confondere proprio il Newcastle, che per mezz'ora abbondante ha subito un tiro a segno in cui solo i riflessi felini di Pope hanno salvato i britannici. 

In realtà, pur avendo sbagliato, Howe ha dimostrato di essere abbastanza duttile da correggersi senza pensare di aver tenuto palla per i primi 4'. Poco dopo la mezz'ora, il tecnico dei Magpies è passato, infatti, a un sano e tradizionale 4-5-1, abbastanza elastico da diventare qualche volta un 4-4-2. Da allora il Milan ha solo colpito le braccia e i fianchi dell'avversario, visto che il portiere Pope non ha dovuto effettuare miracoli.

Certo, nel primo tempo non è stato solo Pope a salvare i suoi, visto l'erroraccio di Leao. Il portoghese è molto simile a Savicevic quanto a genio, ma anche dal punto di vista della capacità di imbroccare la serata nera. Ricordate un gol spettacolare del grande Dejan contro il Parma? Palla lasciata dietro e poi portata avanti con la gamba di richiamo in maniera da lasciare in surplace due avversari? Ecco, il genio provò a fare la stessa cosa anche contro la Lazio, solo che la palla rimase 3 metri dietro e il malcapitato si accorse dell'errore quando la sfera era già dei difensori. Ieri, quando Leao ha dribblato tutti e doveva solo indirizzarla in porta, perché aveva di fronte solo sagome in confusione, ha provato un colpo di tacco che lascia tuttora sconcertati. Ma un giocatore così è fatto... così, nel senso che forse solo lui poteva fare quello slalom e solo lui poteva tentare quella ciofeca di colpo di tacco. 

I problemi del Milan non stanno nella serata storta di un giocatore estroso, ma altrove. 

Pioli ha detto che il Milan ha giocato secondo i propri principi (che poi sono quelli di Pioli...) e qui sta il primo limite di questo allenatore. Il calcio, infatti, è sport agonistico, non un'attività mistica, religiosa, politica ecc. Non si gioca per i principi, ma per il risultato. Se non vinci, i tuoi principi puoi anche arrotolarli e riporli in un posto qualsiasi. Non contano.

Se non altro, Pioli aveva pensato di dare un assetto meno cervellotico alla squadra, con un 4-3-2-1 che sarebbe stato virtuoso con una falsa ala destra. Ieri, invece, tanto Chukwu che il subentrato Pulisic hanno giocato da ali pure, prevedibili, schiantandosi contro il muro di fascia di Howe. Se Mourinho e Inzaghi avevano fatto del loro meglio per emarginare Pulisic il più possibile verso la linea laterale, contro i Magpies ha provveduto Pioli ha castrare il potenziale offensivo rossonero. In fondo non è accaduto nulla di diverso di ciò che accadde lo scorso anno, quando Messias segnò contro Monza e Atalanta giocando per vie interne, ma poi, senza alcuna spiegazione, non fu più riproposto in quella veste.

Viene il sospetto che, quando si vince contro i principi, Pioli si senta smentito da sé stesso. Terrorizzato, ritorna a rivoltare in maniera irritante lo stesso calzino. E se vogliamo, forse nei primi match Pulisic falsa ala aveva messo troppo in ombra le prestazioni di Bahim Diaz nel campionato passato.

Ma pensiamo a Musah, apparso in grande spolvero nel momento in cui è subentrato, adattandosi anche a giocare sulla fascia. Perché deve attendere un infortunio di un compagno per vedere il campo e per giunta fuori ruolo? Krunic non aveva demeritato, ma era sulle gambe, perché sta giocando tanto. Ma il rischio, forse, è che un Musah nel ruolo del bosniaco relegherebbe questi in panchina e gli occhi del tecnico potrebbero non illuminarsi.

Il vero punto dolente, in ogni caso, è Giroud. Dopo aver acquistato 10 giocatori, ti ritrovi a chiedergli pure di servire ai tavoli di Milanello e questo non è logico. Perché è stato preso Jovic, nazionale serbo? Per fargli seguire un percorso di crescita fino a che non sarà pronto? O lo si è preso dopo aver mancato tutti gli obiettivi ed è venuto il timoree di passare per cioccolatai? E se Jovic è stato acquistato senza tanta convinzione, perché fare credere a Colombo che sarebbe stato la terza scelta indirizzandolo a Monza? Faceva così schifo averlo in squadra? Non avrebbe fatto comodo nella mezz'ora finale di ieri al posto di un Giroud tornato acciaccato dagli impegni con la nazionale transalpina?

Cosa si diceva lo scorso anno? Si diceva che il mercato era stato un flop, perché i nuovi non giocavano o giocavano poco. Ma allora anche questo mercato andrà definito un flop continuando così. Potremmo, tuttavia, pensare che i nuovi acquisti erano buoni lo scorso anno come sono validi oggi, ma che in una comitiva la scelta del primo boccone appartiene allo stesso ristretto gruppo di amici. Magari potremmo pensare che il sarto non sa cosa fare con la tela in mano, anche se pregiata (fu Berlusconi il primo a fare un ragionamento simile).

Nel 2020 ci fu una grottesca levata di scudi contro Rangnick con la motivazione che il suo arrivo avrebbe interrotto la continuità del lavoro fatto fin lì. Ma allora che senso ha avuto dare gli 8 giorni a Maldini come un reprobo? Non si è interrotto il lavoro fatto dal 2019? Con tutti i suoi errori, Maldini aveva presentato un progetto che testimoniava un'esperienza ormai acquisita. 

Reijnders è un bel profilo, un po' leggero, ma dotato. Non lo si poteva inserire in un Milan meglio gestito?

Col Verona magari vinci, perché questo Milan può battere il Verona. E allo stesso tempo credo che il pareggio col Newcastle non sia da buttare via. Però i capelli sono pieni di altri nodi, troppi, che prima o poi rischiano di arrivare al pettine.

P.s.: La copertina è dedicata a Musah, un fior di giocatore!