Nel 3-5-2, principio ineluttabile del Conte-pensiero, il centrocampo riveste un ruolo fondamentale nelle dinamiche di squadra e negli ultimi anni casa Inter ha palesato carenze qualitative piuttosto marcate. Ecco perché con gli arrivi seppur positivi di Sensi e Barella, l’Inter non starà a guardare, cercando di piazzare un altro colpo a centrocampo di qualità per alzare ulteriormente il livello della squadra e ridurre il gap con la Juve. In questi anni, piedi buoni pochi, peso e centimetri tanti. Vecino l’uomo della provvidenza, specie per la Champions ha dato il suo buon contributo alla causa nerazzurra, risultando decisivo in più di un’occasione. Gagliardini arrivato all’Inter dopo l'exploit bergamasco non ha mai incantato, rimanendo ai margini del progetto, anche se con l’arrivo di Conte, sembra destinato ad essere rivalutato dal tecnico salentino. 

Nainggolan, elemento muscolarmente ben strutturato, negli ultimi anni ha spostato il suo baricentro sulle trequarti, limitando di fatto l’apporto alla mediana.
La qualità dicevamo: Borja Valero, uno storicamente dai piedi raffinati e voluto fortemente da Spalletti, si porta dietro il peso degli anni che incominciano a farsi sentire, la nostalgia per la Firenze che tanto lo ha amato non è bastata per farlo ritornare sull’Arno, il potere dei soldi, per via di uno stipendio elevato, è capace anche di frenare qualsiasi rapporto d’amore mai tramontato. Se non dovesse esserci un ritorno di fiamma dalla Spagna, potrebbe rimanere. Brozovic, ha dimostrato di aver qualcosa in più dei suoi compagni di mediana, da quando nel 2016 è approdato all’Inter di Mancini. Regista o mezzala ha regalato nel corso degli anni prestazione di qualità ma spesso ha peccato di discontinuità, che ha frenato la sua consacrazione e non è mai riuscito a mantenersi a livelli dei migliori nel campionato italiano. Rimane un intoccabile nella rosa dell’Inter ma con gli arrivi di Sensi e Barella, rischia di guardarsi le partite dalla panchina. Sensi, il metronomo strappato al Milan, ha Xavi come idolo e conta di far girare la manovra interista toccando più palloni possibili, proprio come faceva il suo mito ai tempi del Barça. Barella, rispecchia la forza e la determinazione, a volte pecca di irruenza ma non disdegna giocate di un certo livello che non potran che aumentare il tasso tecnico della squadra. 

Ma non può bastare. La Juve ha un centrocampo mostruoso... Ramsey,Rabiot,Pjanic,Emre Can,Matuidi... per avvicinarsi serve un altro elemento di assoluto valore.
Occhio a Milinkovic-Savic, pupillo di Marotta fin dai tempi della Juve, prigioniero di Lotito che fa della Lazio una bottega assai cara. La Juve (tanto per cambiare) c’aveva fatto un pensiero, il Psg sembrava ad un passo, come lo United di Solskjear ma le richieste del patron biancoceleste spaventano un po’ tutti.
Chissà che nella trattativa per il serbo non possa rientrare quel Gagliardini tanto apprezzato da Simone Inzaghi. E poi c’è lui, il fedelissimo di Conte, Arturo Vidal, reduce da una stagione in chiaroscuro col Barça, già vicinissimo all’Inter la scorsa estate. I due potrebbero ritrovarsi insieme anni dopo l’esperienza bianconera. Ivan Rakitic, di lui se ne parla da mesi, croato come i suoi amici di nazionale Brozovic e Perisic, potrebbe lasciare la Catalogna per misurarsi in un nuovo campionato, ma potrebbe rientrare nella trattativa che porterebbe Neymar di nuovo in casa blaugrana. Ultima suggestione è quella che porta a Donny Van de Beek, classe 97, scuola Ajax, protagonista della favola dei lancieri in champions la scorsa stagione. Amico di De Vrij e dell’ex interista Van der Meyde, rivestirebbe il profilo ideale per un Inter giovane e di qualità. E poi che soddisfazione sarebbe sfidare l’amico De Ligt?

Il mercato è ancora lungo e l’Inter è pronta a piazzare il suo mister X a centrocampo per provare ad interrompere l’egemonia juventina...

Stay tuned...