Sono le 7:30 del 30/08/2019, come tutte le mattine suona la sveglia e comincio a leggere le notizie dei preincipali quotidiani, sportivi e non, finché non mi fermo sulla tragica notizia della morte della Figlia di Louis Enrique.

No, non parlerò di questo evento, chi sono d'altronde io per farlo? Mi domando.

Bé, invece decido di farlo ugualmente, perché? Perché sono un Padre anch'io e solo a leggere la notizia mi sono scese le lacrime. In una frazione di secondo sono stato invaso da più sentimenti, rabbia, dolore, sconforto, paura.
Ma la vita va avanti, dicono, si ma come? Come si trova la forza per andare avanti di fronte a un tale dolore e dove si trova soprattutto la forza? Siamo sempre presi dalla velocità della vita quotidiana, che, a volte, ci fa perdere di vista ciò che di più importante si ha accanto e che un giorno per qualsivoglia motivo potrebbe non esserci più. Sono infinite le domande che mi scorrono nella mente e dovrei e vorrei scrivere per ore.

Ci rendiamo conto di alcune cose solo quando escono sul giornale, ma in realtà gli ospedali sono pieni di persone malate, di bambini malati.
Ecco, oggi il mio pensiero va a loro, vorrei abbracciarli tutti, vorrei dare loro conforto e ho pensato che l'unico modo per farlo fosse scrivere queste poche righe.

Scusate se mi sono distaccato per un po' dal calcio.