Quelo comincerebbe così un commento sulla situazione del calcio italiano e, ahimè, avrebbe ragione. C'è davvero grossa crisi.

Mio figlio fa il barista. Quando il suo esercizio ha dovuto chiudere per il Covid il suo mondo è cambiato. Il proprietario ha potuto andare avanti grazie ai ristori e perché ai suoi dipendenti ci ha pensato lo stato. Altrimenti avrebbe dovuto chiudere, perché se non fai incassi non puoi pagare gli stipendi e la sola strada è il fallimento.

Per le società di calcio non è molto differente.
Prendiamo l'Inter. L'anno scorso ha giocato le utlime 7 partite di campionato con lo stadio vuoto. Questo torneo sono state 19 le partite disputate nel silenzio assordante del Meazza. Sono 26 partite in uno stadio che sino all'inizio della pandemia era sempre pieno e garantiva un incasso medio di 2,5 milioni (e voglio stare stretto). Parliamo di 65 milioni di incassi bruciati. A cui si aggiungono quelli mancati per le 3 partite di Champions League, quelli per la Europa League e la Coppa italia... Almeno 80 milioni mancanti a bilancio.
Senza contare l'indotto del merchandaising perchè difficilmente compri una maglia o una bandiera se poi devi stare chiuso in casa.
Ovvio che a questi livelli non intervenga lo stato.
Ovvio che Lukaku & co. abbiano continuato a fare il loro lavoro.
Ovvio che non metti in cassa integrazione un giocatore che guadagna 2,3...7 milioni all'anno.
Ma se un imprenditore ti fa un contratto è perchè si aspetta un certo ritorno economico. Può sbagliare a proporre uno stipendio se poi i risultati non arrivano. Ma qui siamo di fronte ad un cataclisma mondiale. Ad un evento che ha totalmente falsato le prospettive iniziali.

Chi ha uno stipendio (parliamo di netto non dimentichiamolo mai) da 2,3,5,7,12 milioni potrebbe capire la situazione di assoluta emergenza e comprendere che un sacrificio sia indispensabile. E si tratta di una problematica che riguarda tutti i club (anche quello i cui tifosi non sono arrivati sin qui a leggere ma stanno subito scrivendo FOZZA INDA). 

Ma non credo sarà così. Il calcio è in mano a procuratori (il lavoro più bello del mondo... non fare nulla e solo convincere ogni anno un giocatore a cambiare squadra per guadagnare milioni) che affosseranno molte società e non solo in Italia.
Non ne usciremo migliori, anzi peggiori! Solo immobili dietro alla convinzione che la propria squadra sia perfetta e le magagne riguardino gli altri....