Antonio Cassano ha deciso di mettere fine alla sua esperienza nel calcio, infatti dopo essere rientrato per allenarsi con la Virtus Entella gli sono bastati pochi allenamenti e una amichevole per fargli dire basta con il calcio giocato. Antonio Cassano, che il prossimo 12 luglio compirà 37 anni, non se l'è sentita di tentare l'avventura: forse i chili di troppo e la voglia di mangiare lo hanno messo fuori gioco... Un giocatore che nel giro di dieci anni ha rovinato una intera carriera: dal talento che fa un super gol contro l'Inter all'arrivo a Roma, fino a quel 2007, quando si trasferisce a Madrid sponda Real e si rovina definitivamente tra cibo e notti insonni passate con donne del posto. Poi ritorna alla ribalta con Sampdoria, Parma e ancora Sampdoria, per poi arrivare a dire stop per due stagioni; poi tenta il rientro, ma tra una Virtus Entella che attende la sentenza per rientrare in B e un'offerta da parte del Genoa che lui non avrebbe mai accettato per rispetto alla tifoseria della Sampdoria, ha deciso di dire basta. Questo scherzo è il secondo dopo il passaggio all'Hellas Verona la scorsa estate, durato poco di più, ma stavolta è lo stop definitivo alla carriera di un fuoriclasse che ha buttato al vento qualcosa che poteva portarlo sul tetto del mondo sia come calciatore che come trofei vinti personali e con le squadre. Per lui solo due scudetti (Real e Milan), due Supercoppe Italiane (Roma e Milan) oltre nell'individuale miglior giovane italiano nel 2001 e 2003.

La carriera di Antonio Cassano poteva essere rose e fiori, mentre è stato carbonara e patatine, caviale e champagne. Forse la vita privata alla fine gli ha fatto trovare una brava ragazza che gli ha dato dei figli, quindi potrà dire loro in futuro quel che poteva diventare e che invece non è diventato. Purtroppo nella vita bisogna starci sia con la testa e con le gambe, Antonio è sempre stato un campione di genio e sregolatezza, il genio in campo ma quando uscivano fuori i suoi cinque minuti di follia di quel campione usciva solo l'uomo o il ragazzo che dir si voglia, che non piaceva a nessuno. Peccato: io ero rimasto ammaliato, da giovane, da quel campione che smarca mezza difesa dell'Inter e mette in porta dopo aversela portata in avanti con un colpo di tacco volante che apriva a noi tifosi un nuovo campione, ma come si dice il buongiorno non si vede dal mattino, e Antonio ha rovinato tutti i sogni di quei ragazzi amanti del calcio e delle sue giocate.