Cominciamo col riepilogare i colpi di scena sino a oggi verificatisi.

Il 13 febbraio L’Inter dirama il seguente Twitter:  “Il Club comunica che il nuovo capitano della squadra è Samir #Handanovic”.
Per completezza d’informazione bisogna anche ricordare la perfida foto che sul Social spagnolo l’Inter aveva pubblicato la sera del 12 febbraio, foto poi rimossa, ma che trovate a corredo del presente articolo. La foto mostra Icardi cedere la fascia di capitano a un compagno durante Parma- Inter, giocata il 9/2. A corredo della foto, la scritta “soon” che in lingua inglese significa “presto”. La cosa mi pare evidente è tutt'altro che dissociata dal provvedimento, visto poi che è stata eliminata dopo poco tempo, anche se poco importa che la decisione fosse stata presa con un giorno di anticipo.

La domanda da porsi è invece il perché del provvedimento, che peraltro è da “pesare” correttamente.
Wanda Nara, moglie del calciatore e coprotagonista della vicenda, ha definito il provvedimento “….è come privare Mauro di una gamba”. Definizione forse un po’ cruenta, ma perfettamente aderente al caso.
Togliere la fascia di capitano è una umiliazione che non so quanti - se esistono- calciatori al mondo hanno subito e certamente nessuno al mondo della prestigio e del valore dell’argentino.

Umiliazione nei confronti dei suoi compagni di squadra; non sappiamo se e chi abbia contribuito a contestare Icardi capitano, ma siamo certi che non tutti erano d'accordo a farlo; ricordiamo come soltanto a novembre 2018, molti di questi compagni hanno ricevuto in regalo da Icardi un orologio Rolex, come ringraziamento per il contributo fornito in campo al centravanti, vincitore del titolo di capocannoniere del precedente campionato di Serie A. Non mi risulta né che altri calciatori abbiano mai omaggiato i compagni di squadra con regali di tale valore e prestigio né che nessuno dei beneficiari, oggi contro di lui,  gli abbia restituito il regalo.

Umiliazione di fronte ai Media e ai tifosi, che incautamente e soprattutto disinformati sul motivo del provvedimento, si sono subito schierati “contro” il calciatore, colpevole di non sapere arginare le dichiarazioni, spesso imbarazzanti e fuori luogo, della ingombrante moglie Wanda.
Per associazione di idee viene da ricordare la polemica della moglie di Totti con Spalletti, oggi l’allenatore di Icardi. 

A proposito del Mister, rileggiamo le dichiarazioni del 10 febbraio, dopo la partita col Parma e tre giorni prima del twitter che degradava Icardi della fascia? 

Eccovele:

“Icardi per me non è un problema, semmai il problema è questo rinnovo che non arriva: i direttori hanno accettato di parlarne e adesso questo accordo devono cercare di definirlo una volta per tutte.

Mauro potrebbe sicuramente fare meglio, ma evidentemente qualcosa glielo impedisce. Da parte mia posso solo dire di non aver creato alcun caso: la società chiarisca in fretta una situazione che ci siamo tirati dietro per troppo tempo.”

Dichiarazioni a cui la Società (Marotta) rispondeva il 12 febbraio :

«Ho sentito Spalletti per telefono, avremo modo di parlare, gestiremo la situazione nel modo migliore e nell’interesse di tutti, il rinnovo di Icardi non è assolutamente un problema. Quello che dovevamo dire lo abbiamo già detto, al di là del chiarimento con Spalletti che è giusto fare per il resto gestiremo la situazione; ma smentisco che possa esserci un caso»

Palese l’invasione di competenza di Spalletti nei confronti del dirigente: l’allenatore non chiede, ordina perentoriamente al dirigente di intervenire. D‘altra parte che tra i due non corra buon sangue è cosa risaputa: non bastasse che fu Marotta ad esonerare il tecnico (a Venezia anno 2000), solo due mesi fa il dirigente, appena arrivato all’inter, dichiarava (13/12/2018:

“”Spalletti è un ottimo allenatore, bisogna farlo lavorare tranquillamente. Sta alla società supportarlo” 

Ed ecco la piccata replica dell’allenatore:

”Mi sarei sentito in discussione anche se avessi passato il turno perché all’Inter è così: all’Inter sei sempre un po’ in discussione. Il giorno che avremo più tempo ci si racconta la mia carriera e si raccontano delle storie belle. Il supporto che i dirigenti mi vogliono dare mi dà un po’ di fastidio perché è come se io non ce la facessi. Io non ho nessun tipo di problema ad affrontare questo tipo di situazioni. Io le soluzioni le trovo dentro me stesso, le devo conoscere le cose da toccare perché questa materia la so. Quando uno ti vuole dare supporto, ti fa capire che tu non ce la fai. Involontariamente questa cosa la subisci e ti fa più danno che se questa frase non te la dicessero.””

Chiaro no?

Insomma non è strano, anzi paradossale, che un allenatore che ha rischiato la “rottura” più volte con la Società detti ora alla stessa un modus operandi? Sembra quasi -come nel caso Totti- che il cono d’ombra proiettato dalla personalità e la leadership di Icardi sulla squadra e allenatore, sia la causa di tutto? 

L’Inter dice a Icardi di presentarsi nello spogliatoio, riprendere a giocare, negare la valenza disciplinare del suo degrado, condividere lo sdegno per i sassi tirati a Wanda e la pena per le sue lacrime, accettare la versione infortunio per non screditarlo; ma che senso ha se poi la stessa Società lo mette con le spalle al muro, imponendogli una sorta di visita medico-fiscale, il cui esito (scontato), viene confermato dal seguente lapidario comunicato stampa di oggi, che certifica una insanabile rottura: "Nessun cambiamento rispetto agli esami effettuati prima dell'inizio della stagione”. 

Cioè Icardi, fosse per la presunta infiammazione al rotuleo, può giocare anche subito. Già, peccato però che il problema non sia il ginocchio...