La sessione di calciomercato attuale è senza dubbio una delle più interessanti degli ultimi anni per quanto riguarda la nostra Serie A. L'arrivo dei tycoon cinesi a Milano ha portato soldi freschi da investire, come ha dimostrato piuttosto esplicitamente il mercato condotto fino ad ora dal Milan. Ma, sempre in tema rossoneri, la notizia più importante riguarda sicuramente Donnarumma ed il suo mancato rinnovo.

Da quando la querelle del rinnovo di contratto è entrata nel vivo, sono state molte le voci che volevano il giovane estremo difensore rossonero lontano dal Milan, causa anche il noto procuratore Mino Raiola. Si sa che quando c'è di mezzo l'italo-olandese di certezze non ve ne sono. Il giovane portiere ha però sempre lasciato trapelare la voglia di continuare l'avventura nella squadra che lo ha lanciato, con dichiarazioni ("sto cercando casa a Milano") o con gesti plateali ("il famoso bacio alla maglia post Milan - Juventus").
A tutto ciò è invece seguito un epilogo che in pochi si sarebbero aspettati e che ha fatto infuriare i tifosi milanisti che si erano chiaramente schierati dalla parte della società.

Per analizzare con cognizione di causa la vicenda bisogna però togliersi dai panni del tifoso ed analizzare la situazione per quello che è realmente. Donnarumma si è trovato ad un bivio nella sua carriera: continuare con il Milan, diventando una bandiera del club come figure illustri come Maldini o puntare a vincere nell'immediato e nel futuro diventando una stella mondiale.

Qualora avesse messo la firma sul cospicuo rinnovo di contratto propostogli da Fassone e Mirabelli (più di 5 milioni netti a a stagione, ndr), Gigio sarebbe diventato il nuovo idolo della tifoseria, incarnando alla perfezione il ruolo di "bandiera". Di contro rischierebbe seriamente di passare anni senza alzare trofei, vista l'egemonia juventina in ambito nazionale (occhio anche al Napoli) e la distanza abissale per poter competere in Europa.

Quanti di voi rinuncerebbero a diventare potenziali leggende mondiali per abbracciare la fede calcistica della squadra del cuore? Io personalmente non riesco che ad essere d'accordo con Raiola, tanto bistrattato quanto capace di gestire i propri diamanti, per il bene dei propri assistiti e delle proprie tasche.

In un momento così delicato per il Milan, dopo stagioni fallimentari ed una situazione societaria ancora con aspetti da chiarire, come si può pretendere che un ragazzo di 18 anni freni le ambizioni di diventare il numero 1 al mondo misurandosi nelle massime competizioni per ambire ai più prestigiosi trofei? 
A maggior ragione se ad aspettarti c'è un club come il Real Madrid...