La notizia che la moglie di Nainggolan è seriamente malata ci ha preso un po’ tutti in contropiede; a livello mediatico, l’idea che ognuno di noi si era fatta a proposito del’ex giallorosso era quella di un  giocatore di grande qualità, ma un po’ mattocchio, quasi di uno scavezzacollo, che anziché  fare il professionista se ne andava a dilapidare il suo talento fra bevute in compagnia e nottate in discoteca.
E questa sorta di convinzione mediatica era stata rafforzata anche dalla decisione della Dirigenza Interista, che con l’arrivo di Antonio Conte aveva sentenziato che il giocatore non avrebbe più fatto parte del progetto nerazzurro, al pari dell’ex capitano Maurito Icardi.

Sembrava tutto normale, tutto in ordine; lo mandano via perché non si comporta bene, non è un buon professionista e di conseguenza non può far parte di una grande squadra. Poi è arrivata la notizia della malattia di sua moglie e all’improvviso qualcosa è cambiato dentro alle nostre teste, e un dubbio si è incuneato dentro ai nostri pensieri, talmente forte che ci siamo chiesti: ma Nainggolan è veramente uno scavezzacollo oppure è molto più semplicemente un uomo in sofferenza, che in qualche modo cerca di  sfuggire e al tempo stesso di reagire ad una realtà dolorosa  immane che lo ha colpito dritto nel cuore?

Certo non è facile rispondere a questa domanda, ma a questo punto  la cosa che sorprende di più è la decisione dell’Inter di metterlo in pratica alla porta; non si sa se la Società nerazzurra fosse al corrente della situazione famigliare del giocatore, ma al di là di questo credo che una riflessione sull’opportunità o meno della decisione debba essere fatta.  
Non credo che  Nainggolan in questo momento abbia voglia di andare via da Milano (si parla della Cina) e di allontanarsi dalla famiglia; e credo che la dirigenza nerazzurra  farebbe bene a tornare sulla sua decisione e a fare in modo, perlomeno per questa stagione, di reintegrare in squadra il giocatore.

Staremo a vedere, intanto in casa nerazzurra  continua a tenere  banco la vicenda Icardi, che come Nainggolan è stato messo fuori dal progetto tecnico per la prossima stagione;  le ultime notizie che arrivano dal mercato parlano di un Icardi sulla strada di Torino, direzione Juve e numerosi indizi lo stanno a dimostrare. Infatti proprio nelle ultime ore nel corso di una lunga intervista Aurelio De Larentiis ha detto che Icardi piace al Napoli, ma che lui vuole andare alla Juve. Poi il presidente partenopeo a precisa domanda si è espresso anche su un presunto incontro che avrebbe avuto a Roma con Wanda Nara,  dicendo in un modo forse un po’ sibillino: “di averla conosciuta circa tre anni fa e che quella volta gli era bastata”!

Insomma ADL è sempre un po’ pittoresco nelle sue esternazioni, anche se non si può non notare che l’onda mediatica che da tempo l’ha investita ci ha dipinto una Wanda Nara causa di tutti i mali non solo di Icardi, ma anche dell’Inter, di tutte le Società di Calcio, e di tutta la categoria dei Procuratori sportivi esistenti sulla faccia della terra.

Ma senza entrare nei particolari della storia fra Icardi e l’Inter, che al momento sono solo presunti o quantomeno sono quelli che l’informazione ci ha raccontato, ma che non corrispondono alla verità vera, è fuori discussione che su Wanda Nara  si sia abbattuta un’onda mediatica che è andata ben oltre la questione sportiva di Procuratrice di un calciatore, ed è sfociata spesso in una forma di maschilismo, se vogliamo nuova, ma sempre della stessa matrice. Per dirla in soldoni, fino ad ora la critica mediatica non si è mai preoccupata di andare ad ascoltare Wanda Nara, di andarle a chiedere spiegazioni sulle decisioni prese e sul comportamento del marito. E soprattutto non si è mai preoccupata di farsi raccontare quelle che sono le ragioni vere per cui l’Inter ha  messo sul mercato suo marito sin dallo scorso anno, quando in pratica  a sua insaputa l’aveva di fatto già venduto alla Juve, destinazione poi rifiutata dal giocatore.

Ecco questa onda mediatica, che  probabilmente fa vendere giornali e impreziosisce i dibattiti televisivi, forse si è dimenticata che in una normale disputa fra due contendenti, è necessario che vengano raccontate ed esplicitate le argomentazioni di entrambi, perché solo in questo modo si può arrivare  a capire da quale parte si trova veramente la ragione.