Le vittorie del Milan, non fanno più notizia, quasi fosse la normalità per una squadra così blasonata anellare successi, dimenticando sia le assenze, sia l'età di un gruppo di giocatori che gioca con entusiasmo e personalità.
Superando il Torino, ai calci di rigori, il Milan continua il suo programma sportivo, impegnato su tre fronti: Campionato, Europa League e Coppa Italia, rafforzando quel percorso di rinascita, fondamentale nella maturazione dei giocatori a disposizione e per tutti i tifosi che, dopo anni di innegabili delusioni, tornano a sognare e sperare.

Gli spunti che ci ha dato la partita vinta solo ai calci di rigori, sono tanti, tutti positivi e meritano di essere analizzati con particolare attenzione poiché possono essere indicativi di quale potrà essere il proseguo della stagione
Il tourover predisposto da Mister Pioli, finalizzato a dare spazio a tutti, senza affaticare gli elementi "cardine" di una formazione titolare fino ad oggi schierata raramente, ha visto l'utilizzo delle seconde linee. Le sicurezze acquisite e un gioco oramai consolidato, sono certezze sulle quali poggia la solidità di questa squadra. Va subito evidenziato che la partita di ieri sera è stata giocata a ritmi troppo bassi, complice anche un avversario che ha giocato solo per arrivare ai rigori, rinunciando ad attaccare e facendo solo del possesso palla, l'arma per far trascorrere il tempo senza rischiare la prematura sconfitta (dimenticando forse che le loro energie sarebbe più opportuno le rivolgessero alla salvezza ).
Nelle rare accelerazioni, messe in mostra nel secondo tempo, il Milan ha mostrato le sue doti, colpendo due pali e andando molto vicino alla marcatura. Viceversa la squadra allenata da Mister Giampaolo, ha totalmente rinunciato ad attaccare e, specialmente ora che si conosce il risultato finale, sfavorevole alla squadra del Presidente Cairo, mi chiedo quale logica abbia guidato questa scelta. Poco importa, noi ci godiamo il rientro di Musacchio, dopo un'assenza durata quasi un anno, un Kalulu in costante crescita, sia come terzino che come centrale, un Tonali convincente, un Diaz generoso e specialmente il ritorno del "Grande Vecchio", 45 minuti sulle gambe di Zlatan Ibraimovic in vista della partita di lunedì, in Sardegna, contro il Cagliari, quando sarà lui ad avere il compito di trascinare la squadra alla vittoria, con Leao squalificato e Rebic ancora assente. Oggi conosceremo il nome della prossima avversaria, Inter o Fiorentina, per un altro incontro secco che potrebbe riservarci molte soddisfazioni.

Essere impegnati su tre fonti garantisce, a tutti i giocatori della rosa, di essere utilizzati, una cosa non secondaria che obbliga sia ad allenarsi con particolare attenzione, per farsi trovare pronti, sia a smorzare ogni facile malumore, figlio, il più delle volte proprio dalle troppe panchine. Può questa squadra ambire a qualche vittoria? Escludendo la Europa League, dove i nomi delle predtendenti alla vittoria finale, sono altri, più forti ed attrezzati della Nostra formazione, sognare la vittoria in Campionato o Coppa Italia, a mio modesto parere, non è solo lecito, ma OBBLIGATORIO.
Ho sposato in toto la filosofia Societaria, "Una partita alla volta" e non fisso quindi obiettivi più lontani della prossima sfida, ma questo non vieta di essere moderatamente fiducioso, sperando di continuare in questa splendida cavalcata che sta portando, vittorie, certezze ed entusiasmo.

Sono due le immagini alle quali mi piace abbinare questo Milan.
1- Il film americano del regista Peter Weir, del 1989, con protagonista Robin Williams, che interpreta il professore di una classe di giovani, CARPE DIEM, "Cogli l'attimo". Consapevole che, per quanto difficile, non si debba rinunciare alla possibilità di cogliere una vittoria che può essere alla nostra portata.
2- Il commento del "Mitico Rocco", ad una affermazione di un giornalista, prima di una finale: "Vinca il migliore!" Quando il Mister rossonero rispose candidamente: "speriamo di NO!!". Il Milan, oggi come allora, forse può non essere la squadra più forte, ma ciò non può compromettere la vittoria finale.

Giocare per vincere, è questo lo spirito che contraddistingue i vincenti, è la filosofia di Ibra, è il "segreto di Pulcinella", un concetto facile da esprimere, ma difficilissimo da attuare. Vincere un Campionato è molto complicato perchè il percorso è lungo, ma credere nella possibilità di poterci riuscire è un piccolo tassello, ma ugualmente importante.
Per il momento guardiamo solo alla fine del girone di andata, mancano solo due giornate e c'è un dato molto confortante che può rallegrare il "popolo rossonero". Negli 88 campionati disputati in precedenza solo in una occasione chi lo ha vinto non si è classificato fra le prime quattro formazioni. Quindi se il quarto posto era un obiettivo, sembrerebbe molto vicino!
FORZA MILAN, guardando solo a Cagliari, ma senza rinunciare a sognare.