Nei momenti più difficili ti fermi, metti un punto. Analizzi la situazione, con calma ma con onestà feroce. Poi, quando hai finito di sezionare ed analizzare la realtà, ne raccogli i brandelli, uno ad uno, e dai loro un nuovo senso. Provi e riprovi, con calma, astuzia e determinazione. Una soluzione, dicono, prima o poi si trova.

C'è chi ha delle intuizioni notturne, come Kekulé von Stradonitz che sognava serpenti e rivoluzionava la formule. Chi si perde nel mezzo, ché la diritta via era smarrita, e dal nono cerchio sale fino a dio. C'è chi invece osserva piante ed animali per scoprire, poi, che non si comportano in maniera tanto diversa da noi. Infine c'è chi apre i libri di storia e si accorge che questa si ripete, ciclicamente, eccome se si ripete!

Io ci penso da un po' e lo vado bofonchiando da un pezzo. Hai ragione, Simone, il tre è il numero perfetto: "Padre, Figlio e Spirito Santo", "il buono, il brutto e il cattivo" ma anche "Bacco, tabacco e Venere"... e dicevo che da un po' vado bofonchiando che forse, più che a un "due senza tre", lì dietro dovresti calare il poker.
Il primo motivo è perché bisogna fare di necessità virtù, perché, che tu sia stato connivente, che tu abbia dato il tuo placet o no, il bel difensore che ti serviva, non t'è arrivato. Hai il sempiterno Leone Acerbi e poi qualcuno non meglio identificato, come i dischi volanti, da affiancargli. Ed hai a disposizione un discreto numero di mediani di corsa e di lotta. Gli esterni, poi, ultimamente ti si rompono tutti, scarseggiano, bisogna averne cura, saperne fare anche a meno ed approfittarne quando ci sono, senza dipenderne totalmente. Come dicevo, di necessità virtù.

Il secondo è che devi valorizzare i tuoi beni più preziosi: pensa a liberare le stelle, le tue armi più splendenti, il corazziere serbo e il mago andaluso. Fai loro una cortesia, liberali, togli loro più responsabilità difensive possibili, regalagli energie da consumare all'arrembaggio e delega la fatica ai mediani di cui sopra, loro sì che sono nati per faticare! Poi sceglierai tu, di volta in volta, se affiancar loro un guizzo argentino o l'inarrestabile soldatino di Valdagno.

Pensavo a tutte queste belle cose e mi sono ricordato di quando al posto di Ciro c'eri proprio tu ed ho trovato questa foto, questa vecchia foto di un fotografo svedese che di sovente calava poker. Te ne dedico una in cui sei venuto bene.
Adesso buona notte Simone, non sognare serpenti, né demoni e santi, ricordati soltanto di vecchie foto e ricordi piacevoli, non servono soltanto a lenire il dolore e l'acidità di stomaco.

P.S.: a parer mio, il migliore compare del Leone, lì in mezzo alla mischia, è l'italobrasiliano col cognome da bandito. Se poi vuoi farci sognare col biondino che indossa la tredici, accomodati pure: chi non risica, non rosica ed è arrivato il momento di osare, sii audace!