Caro Ruiu, ti scrivo. Lo faccio dopo avere letto il tuo (il tu non vuole essere irrispettoso, ma solo sintomo di cordialità) articolo su Calciomercato.com, in cui sentenziavi la modestia del Milan, incapace di dominare il Sassuolo e bisognoso di colpi di fortuna per vincere una gara nettamente alla portata. 

L'incipit è doveroso, considerando la guerra mediatica portata avanti verso il Milan negli ultimi 2-3 anni, in cui qualunque mossa, giusta o sbagliata, è stata oggetto di aspre critiche. Dalla scelta di Montella, all'approdo di Li, Fassone e Mirabelli per finire alla gestione della faccenda Donnarumma. 

"Siamo ancora vivi!". Inizia cosi il tuo pezzo di questa mattina, come se precedentemente il Milan fosse un cadavere che trascinava la propria carcassa. Chiunque abbia seguito le sorti dei Rossoneri in questa estate, ha avuto modo di capire, valutare e giudicare colpe e meriti di tutti gli attori coinvolti. Indubbiamente la sciagurata vicenda cinese non ha favorito la tranquillità di un ambiente fin troppo provato dalle ultime stagioni fallimentari, ma l'arrivo di Leonardo e Maldini è sinonimo di garanzia per il presente e per il futuro. Anche il campo, nonostante la sconfitta di Napoli e le difficoltà con Cagliari, Atalanta ed Empoli, ha detto delle cose molto chiare che vanno ben oltre gli episodi.

Il Milan, a Napoli, ha iniziato la stagione con una settimana di ritardo, con il ritmo partita ancora lontano e nonostante ciò la gara ha visto i rossoneri stare al pari della seconda in classifica dello scorso anno per almeno un'ora, salvo poi dovere capitolare per qualche errore individuale. Qualche errore di cui anche Gigio Donnarumma si è macchiato. 

La vittoria con la Roma è stata solida, convincente, nonostante il risultato sia stato sbloccato all'ultimo respiro, contro una squadra forte, probabilmente non al livello delle prime, ma comunque forte. 
Nelle partite successive, al Milan sono mancate alcune componenti fondamentali. Non ultima quella fortuna che viene citata con tono sprezzante, quasi come se i diavoli fossero stati gli unici ad usufruirne in questo inizio di stagione. 
Una partita di calcio è un insieme di episodi, che a volte girano bene, altre male. Nella partita della "Sardegna Arena", il Milan passa in svantaggio dopo 4 minuti per una defezione di Donnarumma. Riesce a risollevare la gara, ma non a farla totalmente sua, nonostante una mole di occasioni importante. Contro l'Atalanta, più o meno si verificano le stesse situazioni, salvo che nel primo tempo il risultato avrebbe dovuto essere molto più netto. Sul 2 a 1 per il Milan, poi, Higuain ha colpito un palo e altre occasioni sono state mal sfruttate,specialmente in ripartenza. 

La partita di Empoli è l'esemplificazione più chiara del momento che la squadra ha attraversato, con il portiere locale praticamente insuperabile. Nonostante la pesante assenza di Higuain, comunque, il Milan ha creato almeno una decina di nitide palle gol. 

Veniamo alla partita di ieri, anzi, alla "fortunata" partita di ieri.  Dopo una decina di minuti di normale stabilizzazione, dovuta alla presenza di Castillejo in un ruolo non suo e per il quale Gattuso ha delle specifiche richieste, il pallino del gioco è stato in mano al Milan, che comunque ha portato Suso a colpire il palo, Kessiè in uno contro uno con Consigli e ad altre situazioni sfruttate in maniera non ottimale. Dopo il gol, la squadra ha continuato a spingere, con qualche blackout difensivo, ma con una sola situazione realmente pericolosa per la porta di Donnarumma. Nella ripresa, il Milan è stato cinico, sfruttando come non è riuscito a fare nelle settimane precedenti, le occasioni create. Se la fortuna è stata non aver subito un rigore solare, che peraltro avrebbe portato la gara sul 2 a 1 per i rossoneri, sembra un pò poco, visto ad esempio l'episodio di Terracciano che ha sfiorato il tiro di Suso al 90esimo con la palla che è sfilata di pochi centimetri oltre il palo.

Gli episodi e la fortuna, nell'arco di una stagione, si compensano ed alla fine più o meno viaggiano sul filo dell'equilibrio. 
Infine dire che il Milan di ieri non ha fatto passi in avanti è, secondo me, inesatto. Innanzitutto una gestione diversa della palla, con qualche spazzata in più che evita errori stile Romagnoli contro l'Empoli, e una velocità degli esterni nel tagliare l'area di rigore maggiore, che ha garantito spesso il tiro a Suso e Chalanoglu. Magari si potessero rivedere queste azioni con Higuain in campo. Allora si che ci sarebbe da divertirsi. 

Personalmente ho la convinzione che, quantomeno nell'undici titolare, il Milan abbia un livello tecnico adeguato almeno alla zona Champions.

Non citare Kessiè, uno dei prospetti più interessanti del nostro calcio, o Suso, trascinatore nei momenti difficili in questa e nelle scorse stagioni, o ancora Romagnoli, perfetto in questo inizio di stagione salvo che nella "zappata" di Empoli mi sembra un po' sminuente per questi ragazzi, che hanno sposato il progetto del Milan ad occhi chiusi e che sono cresciuti in rendimento e personalità. 

Sicuramente è vero, il Milan di oggi non è quello di 10 anni fa, capace di alzare la Champions e di dominare in Europa, ma non è nemmeno la squadraccia che arriva ottava in campionato senza obiettivi. Se poi c'è una cosa che a questi ragazzi, Gattuso compreso, non si può assolutamente imputare, questa è la presunzione. Perchè anche nei momenti difficili nessuno ha mai detto di sentirsi più forte, ma solo che il lavoro, alla lunga, pagherà.

Chiudo dicendo che il Milan ha già protetto Donnarumma, non preferendogli nel ruolo di titolare un portiere di livello mondiale come Pepe Reina. Anzi, proprio perchè la dirigenza crede in Gigio, ha deciso di affiancargli un collega di comprovata esperienza, per limarne i piccoli difetti. 

Piccoli, ma ancora ben presenti ed in alcune circostanze fatali.