Caro presidente Andrea Agnelli, è arrivato il momento di dirsi le cose in faccia.
Non è l'ennesima sconfitta a dare sfogo a questi pensieri, è l'atteggiamento costante che ci accompagna a queste occasioni, l'atteggiamento che da ormai un anno e mezzo aleggia sulla Continassa come una nuvola fantozziana, l'atteggiamento che accompagna voi e che sempre tacitamente ci chiedete di accettare. Bene, affrontiamo un discorso alla volta, per quanto riguarda il fattore campo, rosa o squadra la soluzione è una ed unica: basta esperimenti sotto la Mole! Basta con tutti sti (auto) dichiarati Maestri, Professori, Profeti ed Esteti del calcio a Torino sponda bianconera non hanno mai pagato. A Torino vincere è giocare bene, i trofei sono l'arte e le finali sono profezie. L'anno scorso il campionato l'hanno finito i giocatori, ma quest'anno da soli non possono vincere. Una grande squadra ha bisogno di un grande allenatore, un allenatore che sappia dare una direzione ed una guida, che abbia il rispetto di tutti i suoi giocatori, un nome a caso? Massimiliano Allegri. In questi anni abbiamo visto passare su quei campi l'allenatore surclassato dal suo predecessore, dopo un neo patentato che se fosse intelligente come si mostrava da calciatore, alza le mani fa mea culpa e se ne va. Massimiliano Allegri è l'unico che può dare unità a questa accozzaglia di giocatori, l'unico che oggi può salvare il salvabile e forse vincere il possibile, l'unico che in questi dieci anni si è meritato il suo stato anno dopo anno, vittorie su vittorie.

Ditemi quel che volete, ma nel calcio è il campo che conta e ad oggi la ragione è dalla parte di Max e caro presidente, se dovessero saltare delle teste per far tornare un amico che farebbe soltanto il bene per questa società, non ci penserei su due volte, visto che poi a vincere sono i giocatori e gli allenatori.
Per quanto riguarda noi tifosi l'unica cosa che posso chiedere dopo tutto quello che dal 2006 abbiamo visto è di non ripetere l'atteggiamento di quella dirigenza, perché è lo stesso di quello che ci sta tenendo la mano da un po': la presunzione e la presunzione a noi è già costata una ferita che nessuna vittoria potrai mai cancellare.