L’ispettore Pirlou di Scotto Yard (il Maestro e’ lo scotto da pagare per la decisione scellerata di un’ altra icona britannica, l’agente segreto doppia A) ancora una volta delude le aspettative di noi tifosi, sbaglia, ma non impara dai suoi errori. 

1 Giocatori fuori ruolo o usati per caratteristiche che non posseggono.
L’ allenatore dovrebbe adattarsi agli uomini a disposizione o formare gli uomini alla sua idea di calcio?
Il Pollacco: non sa usare i piedi, corresponsabile sul goal preso in Portogallo e sprecatore di palle seriale. In sua difesa: quale portiere usa i piedi meglio delle mani? Se i portieri fossero mediani, forse non giocherebbero tra i pali.
Bentasciur: non e’ un centrocampista centrale, ma un’onesta mezzala recuperatrice di palloni. Non e’ Pjanic, ne’ Jorgino, non sara’ mai un gestore in mezzo al campo. 
Kulu-se: e’ trequartista-contropiedista che gioca seconda punta (sottopunta direbbero gli onanisti del key pass) sempre spalle alla porta. Piu' una necessita’ che un errore, non bruciatelo per favore.
Bernardoni: la croce dei tifosi. Pirlo non e’ la causa dei suoi problemi, sa farsi male da solo, ma il continuo cambio di posizione non aiuta. Insistere su di lui e’ semplicemente diabolico.
Arthurino e Bonucci: sono gli unici che sappiano gestite un pallone. Formaggino (e’ soffice come il celebre Mio) non recupera una palla neanche a pagarlo, ma neppure la perde e questo visto Benta, e’ gia’ un vantaggio. Non e’ un metodista, ma una mezzala di possesso. Bonucci non puo' giocare con la difesa alta, lo si espone a figuracce.
Rabiottolo: mezzala contropiedista che gioca nel calcio liquido e spesso affoga. Ma contro i brasiliani d’ Europa ha mostrato che lanciato palla al piede puo’ essere devastante.
Rambo Bimbo Ramsey: le ultime voci parlano di esperimenti per trasformarlo in un centrocampista da mediana a due. La creativita' sta sostituendo il mantra dell' entusiasmo.

2 Comunicazione
“Sì Sì No” dopo il goal lampo e' rimasto senza parole, vanificato dalla sorpresa, inghiottito da un buco nero. E la squadra altrettanto, senz’anima e senza reazione, molle come le dichiarazioni contraddittorie del suo allenatore in conferenza stampa. La capacita’ di comunicare non e’ importante per un giocatore, parlano i piedi, lo e’ per un allenatore. Non si guida un gruppo col silenzio. Il nostro detective e’ capace di criticare la squadra e nella frase successiva di elogiarla: “siamo partiti male, ma abbiamo recuperato”, “l’ atteggiamento non era giusto, ma poi ci siamo ripresi”. Le sue analisi tattiche sono oggettive, ma si ha sempre l’impressione che lui sia uno spettatore, che quello che succede sul campo non lo riguardi o non abbia la capacità’ di influire. Non mancano mai gli alibi che si concede: “Non ho avuto la preparazione, ci vuole tempo, sono ragazzi giovani”. Argomenti degni del miglior Conte, un maestro nell’ arte di pararsi il Kulu.

3 Motivazione
Le ultime due partite, ma non solo, hanno denunciato una mancanza cronica di motivazione, di energia nervosa, di attenzione. Primo tempo da sonnolenza e ripresa in crescendo a Napoli. Fotocopia col Porto, ma con seconda frazione peggiore. Due goals nei primi secondi sono un record difficilmente battibile. Cosa si saranno detti nell’ intervallo? La scossa durante il break non c’e’ stata, penso a uno sbaglio di drinks: invece di una Red Bull, camomilla. Forse Pirlo “fatto i complimenti ai ragazzi”, invece di appenderli al muro. E' la ripetizione degli eventi che lascia sbalorditi. Quale investigatore ignorerebbe tali indizi lasciati sulla scena del delitto? Gli assassini sembrano un gruppo di indolenti, viziati e scarsamente interessati, ma le indagini vanno a rilento e la soluzione del crimine sembra lontana. 

4 La critica
Nonostante una sequela di orrori degna del migliore Maifredi (alias Al Cappone), l'ispettore Pirlou gode ancora di buonissima stampa. Uno delle pochissime voci fuori dal coro e’ stato Padovan, ma forse e’ stato assalito dal dubbio o dalla speranza, ha lodato l'allenatore per un paio di vittorie ottenute con atteggiamento allegriano. Quelle vittorie avevano illuso in un cambiamento di rotta. Ma appena si e’ parlato di allegrismo, Pirlo fa marcia indietro. Ma cosa dicono? Mi paragonano a un italianista, un catenacciaro? Io sono Pirlo il Grande, creatore di una nuova era. Si torna all’antico e cosi’ abbiamo infilato una sequenza sconcertante di due sconfitte consecutive. 

I sogni bagnati del Maestro, costruzione dal basso inclusa, continuano a costare punti. "Il colpevole e' il maggiordomo!" urla convinto.
Non ci siamo, conclusione scontata, sarebbe meglio cambiare. Sherlock Holmes e' sul mercato?