Nona giornata di campionato che sta per andare in soffitta, in attesa del posticipo Sampdoria-Sassuolo. Giornata che ha dato delle conferme (Napoli e Inter su tutti), delle delusioni(Milan) e due sorprese difficilmente pronosticabili alla vigilia (Roma e Juventus).

In assoluto, l’argomento predominante di questa giornata di campionato è stato il pareggio della Juventus, fermata in casa dal Genoa.
Reduce da 10 vittorie su 10 (compresa la Champions), per tutti quest’anno la Juventus è la squadra da battere, con una rosa di altissimo livello capace di formare due squadre quasi equiparabili tra di loro, permettendosi il lusso di far accomodare in panchina, in più di un’occasione, gente del calibro Dybala, D. Costa, Bernardeschi, Cuadrado, Bentancur, Benatia.
Senza dimenticare il mercato estivo, che ha fatto sì di aumentare il gap con le rivali, grazie agli innesti di C. Ronaldo, Emre Can, Cancelo e il ritorno di Bonucci, dopo l’esilio autoimpostosi.
Senza dubbio una squadra stellare, al punto tale da far auspicare ai propri tifosi, ma anche agli addetti ai lavori, di poter fare l’en plain in campionato, vincendo tutte le 38 partite. In quest’ottica ha decisamente sorpreso il pareggio con il Genoa, sicuramente non molto accreditato nel difficile compito di fermare la vecchia signora. Ma ovviamente nessun campanello d’allarme, solo una partita presa un po’ troppo sottogamba. Però è anche vero che sulla Juventus affiora qualche problemino, che magari riuscirà a mascherare perché tale e tanta è la sua forza, ma che forse, per evitare brutte sorprese, mister Allegri debba iniziare ad affrontare e provare a risolvere.

Un problema sicuramente è, e sarà, riuscire a motivare questa corazzata, che, ben conscia della propria forza, tende a specchiarsi spesso e a sottovalutare gli avversari, infatti, prova ne è che, le migliori partite della Juventus sono state fatte in Champions e contro Lazio e Napoli. Di contro, quelle partite che sulla carta dovevano essere una formalità, hanno visto una bruttissima Juventus fare sua la partita, ma sudando le proverbiali sette camicie, come contro Chievo, Parma, Frosinone.

Un altro problema al vaglio di Allegri, è indubbiamente Bonucci. Da quando è tornato, sembra un lontano parente del difensore insuperabile che è stato, prima del suo passaggio al Milan. Praticamente in tutti, o quasi, i gol subiti sin qui dalla Juventus c’è sempre una responsabilità sua, più o meno diretta, perdendosi il giocatore da marcare o sbagliando la lettura di determinate azioni. Forse troppo presto per parlare di un caso, ma gli episodi iniziano a diventare tanti… certo, quando si parla di giocatori di questo livello, non è facile prendere posizioni, anche perché, in questo caso specifico, significherebbe sconfessare quella che è stata la linea tracciata dalla società nel mercato estivo. E considerato che tra Bonucci e Allegri ci sono certi precedenti… ma, nel contempo, bisogna anche ricordare il contributo che dà Bonucci in impostazione, con i suoi lanci millimetrici e la sua visione di gioco, che portano gol e punti. Bonucci dà e Bonucci toglie…

Un altro problema è rappresentato dal turnover. Mai come in questa stagione, mister Allegri può contare su di una rosa di un livello qualitativo altissimo, potendo permettersi di cambiarne anche 11 per volta, senza conseguenze. Però nelle rotazioni, continuano ad alternarsi alcuni giocatori, con altri che continuano a giocare senza pause, come Ronaldo, Mandzukic, Pjanic, Bonucci. E questo ci riporta anche al problema iniziale delle motivazioni, del resto, campioni del genere, che hanno disputato e, in alcuni casi vinto, finali di Champions, come li si può motivare in un Juventus-Chievo o Juventus-Frosinone? Non sarebbe meglio schierare gente come Bernardeschi, Kean, Dybala, gente più smaniosa e motivata nel guadagnarsi un posto in squadra?
E poi ancora, Ronaldo e Mandzukic non possono essere sostituiti o comunque non partire titolari? Considerato che fino ad ora il miglior Dybala lo si è visto senza Ronaldo, non era il caso ieri, di prendere i classici due piccioni con una fava, ovvero fare uscire Ronaldo, anche per preservarlo in vista del Manchester, e fare giocare Dybala, nei 20 minuti riservatigli, senza l’ingombrante presenza del portoghese?