Dunque, appena il Milan si è mosso con un acquisto (Paquetà), la UEFA ha subito chiesto chiarimenti e motivazioni dell'investimento, domandando se l'investimento potesse o no rientrare nei parametri del fpf.
Tale richiesta peraltro formalizzata per scritto ha sostanzialmente (ri)aperto il contenzioso della Società meneghina con il supremo Organismo Europeo.

La questione è abbastanza semplice ed emblematica di quanto l'intera impalcatura delle attuali regole di fpf necessitino urgentemente di essere riviste, perché o inapplicabili o contrarie agli obiettivi che si prefiggono.
Tralasciando per brevità la controversia poi risolta in sede TAS, peraltro ben nota quasi a tutti, partiamo dal  provvedimento sanzionatorio UEFA a carico Milan:

≤12 milioni trattenuti dai premi dell’Europa League, pareggio di bilancio entro il 2021 e liste Uefa limitate nelle prossime due stagioni; se il club non dovesse rispettare il pareggio di bilancio al 30 giugno 2021, sarà escluso dalla partecipazione alla successiva competizione UEFA alla quale dovesse qualificarsi nel corso delle due stagioni successive, 2022/23 e 2023/24≤

Immediatamente salta all'occhio come l'UEFA non accenni alla stagione 2017-2018, dove pure si sono costituite le maggiori perdite di bilancio; avendo fissato il 30/06/2021 come termine ultimativo per il risanamento del bilancio si ipotizza infatti che il nuovo triennio sotto esame sia costituito dalle stagioni 2018/19-2019/2020 e 2012/21; resta quindi il buco di detta stagione 2017/18.

Al momento in cui scriviamo sappiamo che il Milan ha interposto appello al TAS avverso la sanzione sopra evidenziata, ma non conosciamo ancora le motivazioni addotte. 
Oggi però dall'intervista del duo Leonardo-Maldini è venuta fuori la lettera UEFA sull'acquisto di Paquetà dove la stessa UEFA pleonasticamente si chiede se era o no ammissibile secondo i parametri del FPF; tradotto: cari amici del Milan abbiamo litigato fino a poco fa per motivi di FPF e non dubitiamo che volete rispettarlo, ma allora ci spiegate questa operazione?

A spiegarvela ci provo io cari amici dell'UEFA. Forse non lo avete ancora registrato ma abbiamo una nuova proprietà al Milan, un Fondo Finanziario tra i più ricchi al mondo per il quale chiudere il "buco" di bilancio (ndr 126 milioni di euro?) con un semplice aumento di capitale sarebbe facile come bere un bicchiere d'acqua. MA NON SI PUO' FARE. E non si può fare perchè le regole del FPF stabiliscono che sia la stessa Società, con i suoi guadagni (ricavi) a coprire tali perdite!

Facciamo una domanda semplice semplice: Una società di calcio in crisi, con bilancio in perdita che dopo vari anni di gestioni negative, finalmente trova un imprenditore facoltoso disposto a investire i propri soldi, cosa deve fare per tornare a galla?
Il proprietario risponderà dicendo metto x soldi per coprire le perdite, aggiungo x soldi per comprare i giocatori che rendano la squadra vincente, la squadra vincente mi porterà più soldi di quelli che ho dovuto mettere. Ma l'UEFA risponde: NON SI PUO' FARE: i soldi li deve mettere la Società.
La Società non li ha? farà un percorso virtuoso che dovrà portarla ad averli... quando? l'UEFA ha stabilito per il Milan la data di inizio del processo virtuoso 30/6/2021! Fino ad allora niente potenziamento tecnico, quindi niente ricavi aggiuntivi da Chanpions, da Sponsor, da Biglietteria, da TV.

Ma allora dice Elliot, che l'ho comprato a fare il Milan? Non posso ricapitalizzarlo, non posso potenziarlo, non posso renderlo competitivo, ma DEVO incrementare da subito i guadagni come se tutto questo fosse avvenuto, perchè il 30/6/2021 un buco di 126 milioni sia al massimo ridotto a 30 milioni. In parole povere questo MILAN inutilizzabili le risorse della proprietà, senza risorse interne e senza competitività sportiva, dovrebbe chiudere i prossimi tre bilanci con un utile complessivo di 96 milioni!!!!

Sarà il TAS a rispondere a questa domanda?