Caro Massimiliano ALLEGRI, mi chiamo Francesco e sono un tifoso juventino. Da sempre.

Mi stai pure simpatico, sei livornese, incazzoso, brillante, uno dei pochi per cui vale la pena ascoltare le conferenze stampa; mi piace come prendi in giro, sdrammatizzi, parli dei tuoi giocatori, degli avversari; sei fantastico quando polemizzi o ti riferisci a Higuaìn dicendo: bel gol, ma prima con un tiro aveva ammazzato 3 piccioni; sei ostinato, perseverante, sai tenere insieme un gruppo come quello, e sai farti rispettare, insomma capisci di calcio, ma… di calcio, ‘un ci capisci una sega!

Ti scrivo adesso, che il campionato ancora non è concluso anche se molto probabilmente lo vinceremo per il settimo, dico settimo anno di fila, il quarto per te, e ti scrivo per dirti che sarà il meno divertente, soddisfacente, appagante, meritato che io ricordi, e ne ricordo tanti, anzi, tantissimi. E non perché la Juve non l’abbia guadagnato a pieno diritto, è evidentemente la squadra più forte, la più preparata, pronta, ricca di talenti. Diciamocelo, non c’è paragone con l’organico del Napoli, che però ha un allenatore in grado di spremere sostanza da giocatori poco più che mediocri, creando qualità, gioco e divertimento. E io non mi diverto vedendo la mia Juve arrancare quasi sempre contro le squadrette del nostro mediocre campionato, vedere troppo spesso 11 giocatori soffrire dietro la linea della palla, e non solo contro le 3 o 4 formazioni più o meno decenti che abbiamo incontrato quest’anno, ma anche contro Atalanta, Genoa, Spal, Crotone, Samp, Benevento, Torino… insomma, tutte, dicesi tutte le altre, che, a parte il luogo comune che recita “ogni partita è difficile”, dovremmo battere anche con la squadra B…, un pianto, uno strazio. Non la paura di perdere, ci mancherebbe, ma proprio solo un’afflizione continua. Ma quale grande squadra e grande allenatore, con quegli uomini lì, devi stravincere, praticamente sempre, devi deliziare il palato di chi guarda, non aspettare le ripartenze… contro il Chievo! Ecchecristo”. Ma che?, davvero dobbiamo “aspettare” il Verona per poi sorprenderli? Dovremmo partire con l’handicap per rendere tutto più emozionante! Non si può giocare 10 minuti su 90 confidando in non so quale santo, e meno male che quest’anno abbiamo avuto culo, col Tottenham per esempio, e lo sai, altrimenti saremmo usciti un giro prima, per non parlare de finale di campionato, l’Inter, la Lazio, pure il Bologna…

Non è concepibile che una squadra che annovera in attacco Dybala, Douglas Costa, Higuaìn, Bernardeschi, Cuadrado, Pjanić, ossia tutta gente che a calcio ci sa giocare, e come, con classe da vendere, debba essere presa a pallonate, neanche tanto metaforiche, da formazioni che, messe insieme, non raggiungono nemmeno il valore di mezza nostra panchina.

E poi c’hai il braccino corto, appena c’è da rischiare un po’ di più, ecco che ti tiri indietro, e la squadra con te. Un esempio? Le più belle partita della Juve degli ultimi anni Monaco e Madrid… tu che fai?, sbagli i cambi, smetti di giocare a viso aperto, a Madrid sul 3 a 0 con un solo altro gol passiamo (loro erano in bambola e avrebbero dovuto segnarne 2)… e con la squadra, giustamente stanca, se invece di insistere per altri 15 minuti, tiri ai supplementari, è chiaro che ci schiantano! E tutte le volte che abbiamo rischiato per smettere di aggredire gli avversari, aspettando, gestendo, è che ti piace tanto la parola “gestire”, che altro non vuol dire se non: non rischiamo, tanto prima o poi un altro gol lo facciamo, tanto non ci segnano mai perché sono tutte pippe (sacrosanta verità), ma se sono tutte pippe allora perché non continuare a giocare senza fare calcoli e poi, sul 3 a 0… gestiamo. E con il Napoli?, ma davvero non sai che noi sappiamo? Tiri al pareggio con i tuoi conti da impiegato modello: pareggio, così rimango a + 4, poi “X” anche con Inter e Roma, 6 punti con le 2 facili in casa e, se anche loro le vincessero tutte, arriveremmo pari… ma noi vinciamo lo scudetto per lo scontro diretto! Braccino corto. Ma come, se hai un Dybala al 60% cosa farebbe uno bravo? Lo mette quando l’altra squadra è stanca e prova a vincerla… ma siccome tu volevi pareggiarla perché avevi fatto le valutazioni da cuore di cimice…

Tu sostieni che chi si vuol divertire deve andare al circo, e invece il gioco, meglio se anche bello, è fondamentale. Il gioco vale un paio di campioni in più, una mentalità che ti porta a non aver timore, ad imporre invece di aspettare. Le squadre che vincono, l’Europa insegna, ma anche il Sud America, giocano bene, o, almeno, giocano. Sì è vero rarissimamente vince anche chi gioca male o non gioca proprio, come la Juve che mandi in campo tu, ricordo anche un Chelsea di qualche anno fa, o l’Inter di Mourinho, ma chi vince, gioca, e anche bene, E’ quello che fa la differenza. Se ti basi solo sull’estro dei singoli, il giorno in cui non gira… vai a casa. Se le qualità dei singoli sono sostenute dal gioco, il giorno che non gira, vinci lo stesso…

E poi smettiamola pure con la storia di Allegri che riesce a cambiare la strategia durante un incontro: tu non indovini i cambi, sbagli la formazione iniziale, è chiaro che poi chi entra fa meglio di chi esce, il fatto è che chi esce non avrebbe proprio dovuto iniziare. A te ti va bene quando c’hai gli uomini contati, se deivi scegliere è un casino. Per non parlare dei moduli… la gran confusione, vedi giocare la Juve e non capisci una mazza di chi-fa-che. Non è un merito sai, è un ripiego.

Non si possono mortificare giocatori di classe sopraffina e di rinomate qualità balistiche a fare i centrocampisti aggiunti, col bel risultato di arrivare poco lucidi e raramente in area o a fare gli straordinari a centrocampo per perdere lucidità e precisione. Io, che non faccio il tuo mestiere ma guardo comunque il calcio, non vedo mai Messi rincorrere gli avversari e fare pressing o Ronaldo dedicarsi alla fase difensiva in modo ossessivo, quelli devono segnare, facile. Se c’hai Dybale e Higuaìn, devono giocare vicino alla porta… ma quella degli altri, non la nostra! Può anche succedere che diano una mano in difesa, ma non può essere la regola. E mi meraviglio ogni volta che sento un cronista lecchino o un giornalista accondiscendente celebrare la tua capacità di far rendere i giocatori al massimo… se non ti criticano e perché non gli conviene. Vederli da soli, persi in mezzo al nulla, chiamare un pressing alto che non esiste, oppure aspettare una vera palla giocabile che sia una, guardarsi intorno, non vedere compagni e intuire laggiù un Forte Apache, sa tanto di Custer a Little Big Horn, e mi viene la malinconia. E a loro pure. A parte i retropassaggi, non si vede uno straccio di schema, anzi, sì, palla lunga su Mandzukic che la spizza di testa, niente triangolazioni, né superiorità numerica cercata con costanza, né azioni avvolgenti, tu te ne stai lì, rimandando le sostituzioni fino al limite, e a 5 minuti dalla fine che dobbiamo segnare a tutti i costi e che fai? Predichi “calma”.

I cambi, sempre quelli che correggono scelte iniziali cervellotiche, arrivano con un ritardo esasperante, come se non ti volessi smentire, come se ci fosse sempre tempo. In tutto l’anno, se non erro, hai fatto due soli cambi tecnici a fine primo tempo… che se facessi così per rendere tutto più emozionante andrebbe pure bene, ma così è solo deprimente.

Davvero, dammi retta, Dybala è un giocatore meraviglioso, e se ne andrà perché mortificato dal tuo modo di farlo giocare, che non può iniziare l’azione a 70 metri dalla porta, è assurdo! Il cicciottello, che silfide non è, e che in area è un fenomeno, se lo spendi e spandi a fare il mediano, aiuterà pure la squadra, ma a fine anno avrà segnato 16 gol invece di 30! E in Italia te lo puoi ancora permettere, in Europa ci prendono a mazzate.

Io spero fortemente che tu vada da un’altra parte, ma, nello sciagurato caso dovessi restare, prova a cambiare, provaci. Tanto con la squadra che hai, non vincere qui in Italia, è un sacrilegio. Lo so che sembra esagerato, ma basta che fai l’appello e che ne capi 11 dal mazzo: 1 portiere, 4 difensori, 3 centrocampisti e 3 attaccanti, e che poi facessero quello che gli pare. In Europa è diverso, e non perché, a parte 2 o 3 squadre, gli altri siano migliori, semplicemente, gli altri… giocano al calcio. Noi non possiamo farlo solo per un paio di partite l’anno in Italia, per 10 minuti col Tottenham e 60 col Real… il resto “tutti in difesa”, che manco Rocco e Trapattoni erano così.

E se ti chiedi perché non sei così amato, fai un po’ Marzullo, ti fai una domanda e ti dai la risposta… Vincere in Italia con l’organico della Juve è un dovere, basta non inventarsi nulla di troppo sconclusionato, non sono un caso i millanta punti di vantaggio accumulati in 7 anni sulle seconde; adesso, se proprio non potremo fare a meno di te, facci provare un brivido, un’emozione e non per il dubbio: 1, X o 2, ma per il come. E se a questa squadra aggiungiamo anche il dodicesimo giocatore in campo, ossia “il gioco”, vedrai che anche in Europa girerà in un altro modo. Davvero, dammi retta.

Fino alla fine.

Francesco