Utilizzare la letteratura per capire il presente.
Dovrebbe essere questo lo slogan innalzato al cielo nelle varie scuole, perché è grazie al passato che la storia dell’uomo trova una buona dose di consapevolezza; al centro di tutto si piazza lo studio dei classici, fedeli compagni di viaggio che molto spesso conducono col pensiero agli inganni nascosti che si celano sotto al concetto di mondo. Viaggiando a ritroso nel tempo, fisso gli occhi su una delle opere più affascinanti dell’intero panorama letterario, quella Divina Commedia che svolge la funzione di libro didattico-morale, per incentivare la crescita di ogni lettore. Una crescita che nel secondo regno ultraterreno viene caldeggiata dall’esperienza maturata attraverso gli incontri con personaggi illustri, coadiuvati dall’armonia dei cieli che si avvicina nella mentalità dei due pellegrini. E così, tra una lezione e l’altra, prende forma l’avvicinamento al "girone degli iracondi", avvolti da un fumo fittissimo e impossibilitati a vedere la luce del sole; il dialogo però supera ogni limite, per innalzare alle stelle quella conoscenza tipica dei sognatori, fedeli all’amicizia e alla spontaneità. Un po’ come la figura di Marco Lombardo, egregio uomo di corte lodato in nome dei tratti cavallereschi del carattere e del naturale disprezzo per le ricchezze. Una figura surreale alla quale viene formulata una semplice domanda: perché il mondo è così privo di ogni virtù e coperto da un’alta dose di malizia? Un dubbio assoluto e ingannato dall’errata sentenza secondo la quale sono gli influssi celesti a determinare il vizio dell’uomo. Con l’onestà di chi ormai è fuori dal tempo, il personaggio spiega che il cielo può dare avvio alle azioni umane, anche se poi queste sono il frutto di libere scelte individuali, pertanto la colpa che abbraccia la mancanza di virtù è solo ed esclusivamente dell’uomo. Una spiegazione impostata, resa ancora più bollente da quel miscuglio di potere tipico dell’era dantesca, caratterizzato dalla presenza della Chiesa che mirava ad inglobare il potere imperiale. Insomma, una colpa che spetta all’uomo e che è agevolata dalla totale mancanza di una legge che regoli i rapporti tra le varie forze con un po’ di buonsenso, anche se la metamorfosi del mondo sembrava già compiuta in negativo. Subentrano le impressioni, le paure nascoste e la consapevolezza che anche per lo stesso Dante l’unica possibilità per compiere la sua esperienza ultraterrena era quella di attaccarsi a Virgilio, eterno maestro ma anche puro amico, capace di guidarlo verso la via della salvezza e di trasmettere valori, come ogni tanto dovremmo fare al mondo d’oggi. Una guida sicura, almeno fino a quando non subentrerà l’obbligato distacco, che ferisce l’animo ma che obbliga all’ascesa, vero obiettivo del pellegrino.

Un incontro, quello tra Dante e Marco Lombardo, che virtualmente risulta centrale anche al mondo d’oggi. Si nota un po’ in tutto il cambiamento in negativo che affligge gli usi e i costumi in varie parti del mondo; in una politica che mira a imporre delle regole per il buon funzionamento c'è chi riesce ad oltrepassarle in modo illecito, oppure i voltafaccia che alcuni presunti amici ti rivolgono senza motivo. E proprio su quest’ultimo punto ruota al momento la mia estate. Un gruppo, quello di cui facevo parte, formato da ragazzi che amavano divertirsi in spiaggia all’insegna dello sport: poi, come se nulla fosse, ecco il cambio passo che spiazza ogni dinamica. Messaggi spediti al vento senza una risposta, nuove persone che entrano e che non si presentano neanche, ma soprattutto accordi che non vengono mai rispettati. Un insieme di fattori che si congiungono in una macabra perdita di valori che rispecchia proprio la metamorfosi che si compie in alcune persone e che molte volte non conosce una spiegazione razionale. Mi rendo conto, in questo periodo, che forse molto spesso usiamo la parola “amico” con un’accezione troppo forte, mentre in realtà gli amici veri si contano sulle dita della mano. Vero è che la vita mette davanti alcune sfide, incentrate nelle illusioni che molto spesso si infrangono contro il muro della realtà, ma quando subentra una solitudine voluta da quelli che un tempo passavano con te ogni pomeriggio, forse c’è qualcosa che non va.

Il calcio, così come la vita, insegna che nei cattivi momenti subentrano le vere occasioni. L’ho capito in passato quando da bambino i miei desideri luccicavano nel “Teatro dei Sogni” del Manchester United, ma anche oggi nel tifo sfrenato per la mia Inter che grazie all’esperienza di Conte e Marotta cerca di guadagnare posizioni di vantaggio rispetto alle altre contendenti. Ecco che allora, così come fece Dante al termine del colloquio con Marco Lombardo attaccandosi sempre di più alla figura di Virgilio in nome dell' amicizia, anche io ho trovato la risposta a queste "accozzaglie di persone" che mirano a sentirsi grandi. Ci sono riuscito grazie ai miei compagni di squadra, ma soprattutto ad un amico, con il quale dirigo diverse “dirette Instagram” incentrate sulla musica e sul calciomercato. Proprio nella serata di ieri abbiamo affrontato svariati temi, che vanno dall’inizio effervescente della Premier League al mercato che attanaglia i top club italiani. Ci siamo concentrati, grazie anche ai commenti dei nostri amici, sull’affare De Ligt, avvalorando la tesi secondo la quale il centrale olandese dimostra una grandissima abilità anche se il campionato di Serie A non è uguale all’Eredivisie. Colpi di prospettiva che riguardano anche l’Inter, poggiata sull’acquisto di Barella e sull’arrivo di Lazaro, terzino che in Bundesliga ha giocato ottime partite. Per non parlare poi del Napoli di Ancelotti, sospeso tra la voglia di acquistare James Rodriguez e l’astuzia di Florentino Perez. Insomma, una diretta sportiva in riva al mare presentata da due veri amici che, pur tifando due squadre completamente diverse, amano gioire grazie al calcio e alla simpatia, portata avanti da alcune scene preparate prima di cominciare la nostra trasmissione online.

Insomma, come dice il detto, è meglio uscire con un amico piuttosto che con cinque figure che mirano ad appoggiare quei cambi di moda che non sono consoni alla maturità che dovrebbe avere un ragazzo adolescente. Ripensando alla totale fragilità dell’ormai ex gruppo, mi ritornano alla mente le famose parole di Marco Lombardo, che riuscì a centrare l’inganno che si attorciglia attorno al mondo in un' epoca difficile, ma assai diversa da quella di oggi sotto tutti i punti di vista. Ormai non c’è più il miscuglio tra potere spirituale e potere temporale, eppure la direzione verso la giusta capacità di scelta sembra essere ben lontana dalla strada che stiamo percorrendo. Alla fine però, il libero arbitrio ci indirizza verso ciò che ci sembra più giusto, e gli affetti passati lasciano poco posto al cambiamento, anche perché è necessario sperimentare per poter comprendere qualche verità nascosta. Il gioco prevede questo e non possiamo sottrarci, anche perché l’epilogo finale non verrà mai spiegato fino a fondo. Ecco che allora, a distanza di secoli, posso continuare a chiedermi apertamente: “Caro Marco Lombardo, perché il mondo è ancora così privo di virtù”?