Caro Ronaldo, che dire? Tu che sei un campione, pare, tu che non sopporti perdere, pare, tu che non ti presenti a ritirare i premi di secondo classificato o alle nomination quando sai che non sarai nominato vincitore, tu che comunque rimani un grande campione per la solidarietà che attui fuori dal campo e per le tue incredibili gesta calcistiche, tu che non sai essere un perdente, dovrai rassegnarti ad una cosa, fino alla fine
L'Inter continua a vincere. Eh già. Sta succedendo! 

Contro ogni pronostico iniziale, forse. Certo che sapere che un campione come te si è dovuto ridurre a sperare nella sconfitta dell'Inter, lascia intendere tante cose. Significa che siete sotto pressione, che siete costretti a rincorrere e che finalmente questo campionato, almeno per ora, è ritornato ad essere attraente. E' in  Europa tra quelli che contano dove ci sono ben tre squadre che possono lottare per lo scudetto.  Dopo otto anni qualcosa forse è cambiato. Certo, forse alla fine lo vincerà la Juve, chissà, ma il dominio della Juve, assoluto, pare essere giunto a termine. E questa è una notizia!
La Premier è chiusa, grazie ad un maestoso Liverpool ed alle altre che hanno perso pezzi per strada, il campionato francese ha finito di essere competitivo da anni, la Bundesliga e la Liga spagnola offrono al vertice delle belle battaglie. Forse la storia dei campionati nazionali di massima serie è giunta al capolinea.
La superlega è il futuro già scritto. Non sarà un male assoluto, forse neanche un bene assoluto, ma sarà un qualcosa che è già arrivato. Ed intanto, caro Ronaldo, ti toccherà rassegnarti, per ora almeno. Quante altre volte dovrai sperare nella sconfitta dell'Inter?  Il campionato è ancora lungo, ci saranno scontri diretti epocali in SerieA, non si può vincere per sempre, bisogna anche imparare a perdere. E tu non hai ancora oggi imparato a perdere.

A nessuno piace perdere, lo sappiamo bene. Ma che un campione come te debba sperare nella sconfitta dell'Inter, ai tuoi livelli, ciò fa capire quanto tu alla fine sei più umano di tutti noi, sei come uno di noi, come un tifoso qualunque, da bar, da stadio, che gufa contro la rivale.