Caro Gigi,

Come stai? Ti scrivo per esprimerti il mio pensiero.

Eri ad un bivio ed hai scelto quella che per te era la strada più semplice. Hai scelto di andare a giocare con uno dei più forti al mondo per provare a mettere in bacheca l'unico trionfo che realmente ti manca per renderti LEGGENDA. Non ci biasimare, perdonaci, ma avremmo preferito un tramonto più romantico, finire magari dove avevi iniziato nella squadra che ti ha lanciato o, perché no, in quella che hai sempre tifato. Non avresti certo avuto la possibilità di arricchire la tua bacheca ma avresti dimostrato a tutti, ancora una volta, cosa vuol dire essere semplicemente "IL NUMERO 1" .

Perché io credo, ma in fondo tutti gli amanti del calcio crediamo, che con le tue parate indipendentemente dai colori, anche a 41 anni suonati TU possa ancora fare la differenza. Invece, spiazzandoci un po', hai scelto più di testa che di cuore togliendoci questa speranza che avevamo.
Torni a Torino la città che ti ha reso grande, ma di fatto rischi di finire solo per essere quello che eri diventato a Parigi: un numero. Non basteranno una manciata di presenze come da contratto per farti rivedere per quello che sei, non uno dei tanti, no, ma il numero 1.

Caro Gigi è la tua porta che parla, quel posto dove hai girato le scene più belle, sportivamente parlando, della tua vita. Questi tre legni volevano che il tuo ultimo CIAK (forse) fosse da protagonista e non da comparsa.
Non me ne volere Gigi, ma la tua carriera avrebbe meritato un finale così, sicuramente meno vincente, per dimostrare ancora una volta chi è stato e chi è:
G1G1 BUFFON!