Caro Ezio, forse il mio addio passerà inosservato, già non sono nessuno e nessuno saprà mai chi sono, perchè questo mio ricordo lo voglio condividere solo con te.
Non sono mai stato un amante della musica da teatro, ma non per questo non l'ho mai ascoltato, anzi alcune mi piacciono. Non sono mai stato a vedere una serata di Lirica, ma non per questo lo mai snobbata.
Non sono mai stato amante delle opere e del teatro cantato, ma l'ho visto cambiando i canali della tv, soffermandomi alcune volte e ascoltando con piacere.
Tutto questo, fin quando un giorno accendendo la tv e ti vedo entrare in scena, devo dire che a primo impatto ho pensato "Povero ragazzo, cavolo aveva la passione per la musica ed ora non può far altro che ascoltare seduto su una sedia". Poi ti ho visto prendere la strada verso il pianoforte, e partire le prime note, poi sempre più veloce, ed ecco che mi sono seduto e sono rimasto fisso immobile, in quel momento stavo pian piano rimangiandomi ogni pensiero.
Il tuo sorriso ad occhi chiusi, la tua voglia di dare quel colpo su quei tasti, il tuo calarti in tutto e per tutto dentro quella soave armonia, accompagnata dall'orchestra, cavolo avrei dato il mondo per essere tra quei fortunati in platea, soltanto per ascoltare quella musica dal vivo. Non conoscevo la tua storia, non sapevo nulla di te, eppure vivendo lo stesso caso in famiglia, ho sentito un affetto enorme e un enorme commozione positiva, si perchè dentro quel fisico che non dava retta alla testa, c'era un anima che splendeva e irradiava di luce tutto quel che c'era intorno e lo portava alla tranquillità.
Caro Ezio, forse da non esperto di musica classica, mi sono ritrovato adascoltarti appea ti vedevo in tv, ma non solo... Qualche intervista in tv l'ho seguita con molto piacere, si perchè quel problema che avevi non c'era per chi come me non lo vedeva, già io non vedevo nulla di strano in te, ma solo un viso sorridente, degli occhi che parlavano da soli e un grandissimo artista di fama mondiale. A chi spesso diceva "Pensa come soffre, forse avrebbe voluto una vita migliore anche da sconosciuto, meglio stare bene ed essere sconosciuto, che conosciuto nel mondo e in questa situazione", avrei risposto che lui era felice così com'era, perchè se il suo corpo non era come doveva essere, la sua testa e le sue mani facevano scordare a tutti quel che poco prima avevano visto, ma solo l'armonia e il trasporto che emanava quel suo sfiorare i tasti. Mi dispiace molto averti conosciuto artisticamente troppo tardi, mi dispiace sentire persone che giudicano l'aspetto fisico e con quel giudizio se ne fregano del resto, no Ezio... nessuno ha visto la tua vera anima come chi ti ha sostenuto, quelli che hanno sempre visto in te la persona, l'artista e l'umanità e nulla più, perché il resto non contava. Tu sei stato una forza della natura, avresti potuto pensare di suonare senza mai farti conoscere al pubblico, forse qualcuno sarebbe stato curioso di conoscerti mentre tu avresti potuto continuare ad essere Ezio Bosso comunque senza apparire, invece no, tu hai voluto zittire gli scettici, hai voluto che la gente conoscesse anche quell'Ezio dopo il 2011, dopo quel tragico avvenimento che ti avrebbe cambiato la vita in modo definitiva, si perchè quell'artista stimato in tutto il mondo, doveva continuare a fare il suo mestiere, continuare a far sognare la platea mondiale, per questo non ci hai pensato su un secondo a tornare in scena.
Caro Ezio, non sono forse degno di parlare di un mondo che a me non appartiene come la tua musica, ma sappi che per me resterai impresso con il tuo sorriso, i tuoi occhi chiusi e sognanti, mentre suoni il tuo pianoforte e muovi la bacchetta da direttore d'orchestra.
Ora sei volato in cielo, perchè come molti vecchi mi hanno sempre detto, quando una persona viene chiamata dall'alto, è perchè il Signore lo ha chiamato a sé, quindi sono certo che in poco tempo tu sarai lì, seduto sul tuo piano, con la bacchetta a rallegrare nostro Signore.
Ciao Ezio.