Che sia un ottimo tecnico e' lampante e affermare il contrario sarebbe offensivo verso lui e verso i tifosi, ma e' altrettanto lampante anche il fatto che Antonio Conte sia solito lamentarsi un po' troppo.
Da quando e' arrivato a Milano, il tecnico leccese, ha avuto gia' diversi momenti di nervosismo.
Ha iniziato con la famosa conferenza stampa, durante la quale, implicitamente minaccio' la societa' nerazzurra di lasciare anzitempo l'incarico se non fossero arrivati gli uomini da lui chiesti. 
Marotta, direttore sportivo dell'Inter, ricordandosi, forse un'altra famosa conferenza stampa di Conte che, quando era CT dell'Italia, accuso' proprio Marotta di non avergli fornito gli uomini giusti per vincere la Champions League con la Juventus, si affretto' per portargli Lukaku, Barella, Sensi, Sanchez. Addirittura, per paura di perdere Barella e Lukaku per l'inserimento di Roma per il primo e della Juve per il secondo, Marotta ha preferito pagare subito cifre anche superiori. 
Con l'arrivo di questi uomini l'allarme e' rientrato e tutti con pazienza hanno seguito passo passo le indicazioni di Conte. Parte il campionato e ad una provocazione di Sarri, Conte risponde con l' ennesima polemica, accusando quella stessa societa', in cui aveva giocato e allenato, di avere troppo potere con la federazione.
Passano pochi giorni e arriva l'ennesima conferenza carica di polemica. Questa volta la colpa e' dei giornali che parlano troppo dell'Inter e di qualche talpa all'interno della squadra che ha gridato ai quattro venti la lite tra Brozovic e Lukaku. Conte sara' un grande allenatore, ma anche un gran polemico; uno che trova le colpe dei suoi flop sempre in qualcun altro.
Una volta e' Marotta, una volta e' Sarri, una volta la stampa, una volta i suoi giocatori, ma quando arrivera' il momento della sua colpa? Tutte queste polemiche in cosi' breve tempo, danno l'impressione che il tecnico nerazzurro, non sia sicuro della squadra e, quindi, ha bisogno di mettere le mani avanti.
Capisco che vedere il suo Lukaku con Udinese e Slavia Praga, non sia la stessa cosa che vedere Dzeko con il Genoa, Lazio, Sassuolo e Istanbul Basaksehir, ma ha comunque una signora squadra! Capisco che vedere Veretout e Pellegrini attualmente non sia come vedere i suoi Brozovic e Candreva!

Il grande merito della rinascita di Pellegrini, Veretout, Zaniolo, Dzeko e', anche del tecnico giallorosso che ha preso una squadra impaurita e con costanza, determinazione, lavoro asfissiante e iniezioni di enorme fiducia l'ha portata a giocare un calcio divertente. Poi, la Roma vincera' perdera' non lo sappiamo, quello, pero', che interessa a tutti i giallorossi e' che mai piu' dovra' mancare l'attaccamento alla squadra.
Quando attacca la stampa, perche' parla molto di Inter, dovrebbe ricordarsi, anche, che quella stessa stampa fino a ieri l'ha sempre elogiata, anche quando non doveva.
Sicuramente, per le individualità che ha nella rosa questa Inter dira' la sua in campionato, ma per il momento l'idea di squadra e' ben lontana dalla sua Inter.