Handanovic, ormai, non salva piu' l'Inter solo sul campo, ma anche fuori dal campo.
Dopo la gara Inter-Cagliari, e' l'unico che mostra di aver il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. A differenza di Conte, che prima attacca con eccessiva veemenza Manganiello e poi scappa via e del suo vice che incolpa il direttore di gara per l'ennesimo passo falso della squadra, Handanovic si presenta ai media e con grande maturita' ammette che l'arbitro non ha alcuna colpa per il pareggio. Ci puo' stare che, dopo aver speso tutti quei soldi e ancora si spendono, dopo aver mandato via gente che, invece, tornava utilissima alla squadra, ci sia un black out nella testa di Conte, ma prendersela con l'arbitro che, volendo essere proprio pignoli, l'Inter l'ha aiutata, proprio non ci sta.

Il problema della squadra di Conte non e' solo la gara di ieri, viene da molto piu' lontano. Due vittorie in sette gare la dice lunga sulle condizioni piu' che fisiche mentali, e la reazione di Lautaro ieri ne e' la prova lampante. I nerazzurri non sono tranquilli, perche' chi li dovrebbe guidare, quando ha visto la sua ex squadra scappare via in campionato, ha perso la bussola.
Continuare a piangere e ad attaccare ora l'uno, ora l'altro, non e' di sicuro la strada giusta. Io mi chiedo, se Conte, ora che ancora la fiducia di quasi tutti i tifosi, reagisce cosi', quando verra' a mancare anche quella, cosa fara'? Scendera' sul campo con cinturone e pistola? Eriksen, sara' un grande calciatore e aggiungera' sicuramente qualita', ma non risolvera', di sicuro, questi problemi.

L'Inter avra' avuto i suoi problemi con vari infortuni, ma c'e' chi ne ha avuto e ancora ne ha piu' di lei, e con gli arbitri molto meno fortuna, ma non ha mai fatto tanti piagnistei.