Caro Chirico, sono juventino, come potrai quindi immaginare mi trovo spesso d'accordo con i contenuti dei tuoi articoli, a volte penso addirittura "finalmente qualcuno dice le cose come stanno senza abbassare la testa davanti all'antijuventinismo".

Proprio ieri ho letto la risposta alle ennesime affermazioni deliranti dell'ex interista di turno sul periodo pre-calciopoli, chiaramente da tifoso bianconero non ho potuto non essere d'accordo con quanto hai scritto, ma procedendo nella lettura cresceva in me un certo disagio, tutti quegli accenni ad errori, a presunti favori arbitrali, a designazioni pilotate, non li sentivo miei.

Mi sembra pacifico che non si possa e non si debba stare zitti davanti a dichiarazioni come quelle di Cruz, ma forse sarebbe stato più incisivo e signorile ricordare al Giardiniere che probabilmente la Juventus vinceva perchè, mentre lui giocava titolare in attacco nell'Inter, Capello doveva sceglierne due da schierare tra Del Piero, Trezeguet e Ibrahimovic. Chi vuole capire capisce, chi non vuole capire non capirà mai.

La tua risposta, per quanto corretta, mi ha ricordato invece in qualche modo le sceneggiate degli interisti e dei maestri napoletani, quelli del rigore Ronaldo-Iuliano e delle interrogazioni parlamentari. Mi hai fatto riflettere.

Dai miei pochi neuroni è arrivato un messaggio inatteso, il danno maggiore lasciato da calciopoli non sono stati gli scudetti revocati o la retrocessione in serie B, il danno maggiore è stato la messa in un angolo di quello che un tempo era chiamato "stile Juventus". La rabbia e il senso di ingiustizia per quanto successo nel 2006 ha disgregato quel modo pacato, signorile, e quasi sereno di vivere il calcio che aveva da sempre caratterizzato la società Juventus e di riflesso i suoi tifosi.

Vorrei portare come esempio l'attitudine di tifosi e società riguardo alla diatriba sugli scudetti revocati del 2005 e del 2006, ma soprattutto sul famoso scudetto di cartone assegnato all'inter. Dopo tredici anni noi tifosi sui social e la società nelle aule di Tribunale continuiamo a scannarci per quel misero scudetto. Tredici anni! Prima non era così.

Qualche antijuventino curioso leggendo quanto scritto avrà affermato "beh grazie prima di calciopoli avevano poco di che lamentarsi quindi mi sembra normale che fossero così pacati". La verità è che la Juventus è l'unica squadra d'Italia che ben prima di calciopoli si è vista letteralmente scippare due scudetti in modo "istituzionale". Il primo nell'anno dello scandalo dei passaporti falsi, quando pur di non punire i colpevoli si cambiarono le regole in corso permettendo di schierare più extracomunitari (decisione sublimata nel gol del decisivo pareggio di Nakata contro la Juventus a Torino, giocatore che con le regole di inizio campionato non avrebbe potuto nemmeno sedersi in panchina), il secondo con Collina e la sciagurata decisione di far giocare la partita decisiva per lo scudetto a Perugia su un campo impraticabile.

Reazione della Juventus a queste due nefandezze? Esonero del povero Ancelotti bollato anche come eterno secondo. Reazione dei tifosi, siamo vittime di ingiustizie ma tanto l'anno prossimo li asfaltiamo sul campo. Tutto finito lì.

Proviamo a pensare cosa succederebbe oggi in casi analoghi, rabbrividisco soprattutto al pensiero di quello che potresti scrivere in proposito tu caro Chirico che rappresenti la punta dell'iceberg di una tifoseria (e mi ci metto anch'io) che è cambiata in peggio, somigliando sempre di più ai sostenitori di altre squadre, impregnati di polemica e vittimismo, che un tempo disprezzavamo o, nel migliore dei casi, compativamo.

Dai prova una volta, anche solo per gioco, a fare un articolo in vero stile Juventus. Un caro saluto